Costi per attivare un POS in Italia: quanto costa oggi e perché conviene più che in passato

Aggiornato il 15/12/2025
di Alessandro Voci
In 30 sec.
  • POS obbligatorio in Italia: cosa prevede la normativa
  • Come sono cambiati i costi del POS negli ultimi anni
  • Quanto costano oggi attivazione e canone mensile
  • Commissioni sui pagamenti: carte e PagoBancomat
  • Simulazioni di spesa per professionisti ed esercenti
  • Perché oggi attivare un POS è più conveniente

Il POS obbligatorio in Italia ha reso i pagamenti elettronici uno strumento indispensabile per esercenti e professionisti. Oggi, rifiutare un pagamento con carta espone a sanzioni e rende evidente quanto sia importante disporre di un terminale POS per accettare pagamenti digitali.

Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato: i costi del POS in Italia si sono ridotti in modo significativo, sia per quanto riguarda le spese fisse sia per le commissioni sulle transazioni. L’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it ha analizzato l’evoluzione del mercato per capire quanto costa oggi attivare un POS e perché, rispetto al passato, conviene molto di più.

POS obbligatorio in Italia: cosa prevede la normativa

La normativa sul POS obbligatorio impone a esercenti e professionisti di accettare pagamenti elettronici tramite carte di debito, credito o altri strumenti digitali. In caso di rifiuto di un pagamento con carta, è prevista:

  • una sanzione fissa
  • una maggiorazione percentuale sull’importo della transazione rifiutata

Questo ha reso il POS non solo uno strumento utile, ma una vera e propria necessità operativa per chi svolge un’attività commerciale o professionale.

Come sono cambiati i costi del POS in Italia

L’obbligo di accettare pagamenti elettronici e la diffusione sempre più ampia delle carte hanno avuto un effetto diretto sul mercato: il costo del POS è diminuito sensibilmente rispetto al passato.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it:

  • i costi fissi si sono ridotti in modo drastico
  • le commissioni sulle transazioni sono oggi più basse
  • l’offerta di POS mobile ha reso l’accesso ai pagamenti elettronici più flessibile

Crollano i costi fissi del POS in Italia

Costi medi del POS

Voce di costo Valore indicativo
Spesa iniziale circa 20–25 euro
Canone mensile circa 6–7 euro al mese

Rispetto al passato, la spesa iniziale per l’attivazione o l’acquisto del POS è diminuita in modo significativo. Anche il canone mensile richiesto dai provider di servizi di pagamento si è ridotto, rendendo il POS più accessibile per tutte le categorie di esercenti.

POS fisso o POS mobile?

  • Il POS fisso tende ad avere un costo iniziale leggermente più basso
  • Il POS mobile offre maggiore flessibilità e spesso un canone mensile più contenuto

In entrambi i casi, il divario di prezzo tra le due soluzioni è ormai ridotto e consente di scegliere in base alle esigenze operative, non solo al costo.

Calano le commissioni sui pagamenti tramite POS

Oltre ai costi fissi, anche le commissioni sulle transazioni si sono ridotte nel tempo. Le percentuali effettive variano in base al provider, al tipo di POS e al circuito di pagamento utilizzato.

Commissioni medie

Circuito di pagamento Commissione indicativa
PagoBancomat circa 1,4%
Altri circuiti (media) circa 1,6–1,7%

In linea generale, il POS fisso tende ad applicare commissioni leggermente più basse rispetto al POS mobile, ma la differenza è ormai contenuta. Nel complesso, le commissioni risultano oggi più convenienti rispetto a quelle applicate negli anni passati.

Quanto costa il POS a professionisti ed esercenti: le simulazioni

Per comprendere l’impatto reale dei costi del POS, l’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it ha elaborato alcune simulazioni basate su tre profili tipo. L’obiettivo è stimare come canoni e commissioni incidano sulla spesa annuale in base al numero di transazioni e all’importo medio.

Libero professionista

  • Poche transazioni annue
  • Importo medio elevato

Per questo profilo, la riduzione dei costi fissi e delle commissioni rende il POS più sostenibile rispetto al passato. L’impatto delle commissioni dipende molto dal mix di pagamenti (PagoBancomat e altre carte) e dal tipo di terminale scelto.

Negoziante

  • Numero elevato di transazioni
  • Importo medio medio-basso

Per il commercio al dettaglio, la voce che incide maggiormente è spesso il totale delle commissioni: una percentuale più bassa, applicata su molte transazioni, può generare un risparmio significativo su base annua.

Ristoratore

  • Molte transazioni
  • Importo medio ridotto

Anche per ristoranti e bar, il vantaggio principale deriva dalla riduzione delle commissioni, oltre che da canoni mensili più contenuti rispetto al passato.

Perché oggi conviene attivare un POS

Dall’analisi emerge un dato chiaro: attivare un POS oggi conviene molto più che in passato. I motivi principali sono:

  • costi iniziali più bassi
  • canoni mensili ridotti
  • commissioni sulle transazioni più contenute
  • maggiore concorrenza tra i provider

Per esercenti e professionisti, il POS non rappresenta più un costo proibitivo, ma uno strumento essenziale e sostenibile per gestire i pagamenti elettronici e offrire un servizio atteso dai clienti.

Risorse utili di SOStariffe.it

Domande correlate

Quanto costa attivare un POS oggi?

Il costo iniziale è ormai contenuto e spesso pari a poche decine di euro, ma può variare in base al provider, al tipo di dispositivo (fisso o mobile) e alle condizioni contrattuali (acquisto, noleggio, offerte a canone).

POS fisso o POS mobile: quale conviene?

Dipende dall’attività. Il POS mobile è ideale se ti serve flessibilità (es. consegne, fiere, lavoro in mobilità), mentre il POS fisso può essere più adatto per chi lavora sempre in sede e punta a stabilità e, talvolta, commissioni leggermente più basse.

Le commissioni sono uguali per tutte le carte?

No. Le commissioni possono variare in base al circuito (ad esempio PagoBancomat rispetto ad altri circuiti), al contratto con il provider e al volume di transazioni. Per stimare il costo reale, è utile valutare non solo la percentuale, ma anche eventuali costi minimi, soglie e canoni.