Come effettuare un bonifico extra SEPA?

Aggiornato il: 10/11/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 10/11/2021

Con la diffusione dei conti correnti online disporre in totale autonomia un’operazione come il bonifico è diventato molto semplice; chiunque, dall’area riservata del sito su PC o anche tramite l’app della propria banca, può inviare somme di denaro (con certi limiti, anche istantaneamente) ad altri IBAN.

In quanto tempo arriva un bonifico

Una pratica ormai molto comune anche a causa della diffusione del commercio online, che di solito si basa su acquisti tramite carta di credito o strumenti come PayPal ma che può benissimo richiedere – specie nelle trattative tra privati – l’uso appunto del bonifico.

Ma se per il bonifico verso un altro destinatario italiano (il cui IBAN inizia quindi con le due lettere IT) non ci sono problemi, e se è abbastanza semplice, viste le recenti convenzioni, disporre bonifici anche verso altri Stati membri dell’Unione europea, il discorso si complica quando si parla di bonifici extraeuropei, o meglio – come vedremo – un bonifico extra SEPA. Cerchiamo di capire che cosa si intende con questo tipo di operazioni e come gestirle.

Che cos’è l’area SEPA

Parlare di “Europa” in termini amministrativi e finanziari, oggi, è piuttosto vago; non fanno infatti parte dell’Unione europea diverse nazioni del continente (tra cui il Regno Unito, uscito con la Brexit), ed è ancora più ridotto il gruppo della cosiddetta eurozona, i Paesi cioè che hanno adottato l’euro al posto delle rispettive monete nazionali, una scelta che ha permesso una maggiore facilità di scambio anche a livello di disposizioni di carattere finanziario.

Ancora differente è l’area SEPA, ovvero area unica dei pagamento in euro (Single Euro Payments Area), che conta i paesi dell’eurozona, più 8 stati UE che non adottano l’euro all’interno e 9 nazioni che non sono membri dell’UE. Se si fa un bonifico verso una nazione europea, anche se questa non ha adottato l’euro, ci sono ottime possibilità che faccia parte dell’area SEPA, con diverse facilitazioni per questo genere di operazioni. 

Per la precisione, l’area SEPA oggi comprende i seguenti Paesi:  Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna, ovvero le diciannove nazioni dell’eurozona; Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria, i Paesi che non adottano l’euro ma sono comunque membri Ue; e infine Città del Vaticano, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Principato di Monaco, Regno Unito, Svizzera e San Marino, i 9 Stati non membri Ue.

Quali sono i Paesi fuori dall’area SEPA

Quali sono i Paesi europei che non rientrano nell’area SEPA, quindi? Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia del Nord, Albania, Russia, Moldavia, Ucraina, Bielorussia, a cui vanno ovviamente aggiunti i Paesi extraeuropei, sempre contando che possono esserci specifici accordi nei confronti di alcuni di questi che rendono più agevoli le operazioni bancarie.

Quali sono i vantaggi dell’area SEPA

Far parte dell’area SEPA, per un Paese europeo che fa frequenti scambi con l’estero, è un indubbio vantaggio.

Questo perché le regole per l’invio e la ricezione dei pagamenti in euro tra cittadini, imprese, Pubblica Amministrazione e così via sono uniformi: questo vuol dire che si possono effettuare bonifici, versare, prelevare, pagare con carta di credito o di debito con il proprio conto corrente senza problemi, potendo contare su tempi molto rapidi per l’esecuzione e il successivo accredito dei bonifici: in area SEPA, infatti, il bonifico viene accreditato il giorno lavorativo successivo a quello di esecuzione del bonifico. In più c’è una superiore trasparenza per quanto riguarda le spese: chi dispone un bonifico paga solo le eventuali commissioni alla propria banca, chi lo riceve ha invece il pieno importo.

Questi vantaggi sono evidenti anche per le imprese e per gli operatori commerciali, grazie all’adozione di procedure comuni standardizzate, alla gestione semplificata dei pagamenti e degli incassi commerciali, alla possibilità di gestire con una sola piattaforma operativa tutti i pagamenti e gli incassi per i Paesi SEPA e così via.

Come fare i bonifici extra SEPA

Tutti questi vantaggi sono invece assenti nelle operazioni bancarie, come i bonifici, effettuate verso l’area extra SEPA, che conservano le tempistiche e le problematiche del vecchio bonifico estero. C’è da dire che anche per questo genere di operazioni le cose sono comunque molto migliorate per merito della diffusione di Internet e delle app di online banking, che semplificano i procedimenti che un tempo richiedevano per forza una visita in filiale.

I bonifici extra SEPA si definiscono anche bonifici SWIFT, perché si appoggiano su un sistema di telecomunicazioni tra banche (chiamato Society for Worldwide InterBank Financial Telecommunication) che rende i bonifici extra-continentali (e anche continentali, se si parla di quei pochi Paesi che non rientrano nell’area SEPA) più semplici da disporre. Non tutte le nazioni del mondo fanno parte del protocollo SWIFT, che include però più di 10.000 banche in oltre 200 Paesi, cioè la quasi totalità, con pochissime eccezioni.

Anche i bonifici extra SEPA possono essere effettuati sia dallo sportello del proprio istituto di credito che attraverso l’home banking. Nel primo caso, chi dispone il bonifico dovrà avere con sé un documento di identità. I dati relativi al mittente da fornire per un bonifico extra SEPA sono i seguenti:

  • nome e cognome
  • codice fiscale
  • se presenti, ragione sociale o partita IVA
  • importo del bonifico
  • causale del bonifico
  • codice IBAN del mittente
  • codice BIC

Questi invece i dati relativi al destinatario che bisogna conoscere e fornire:

  • nome e cognome
  • se presenti, ragione sociale o partita IVA
  • indicazione della valuta
  • numero del conto (se non c’è l’IBAN, che non è presente in tutti i Paesi)
  • codice BIC
  • la modalità di trasferimento prescelta

Le modalità di trasferimento per i bonifici extra SEPA

A differenza dei normali bonifici in area SEPA, quelli extra SEPA richiedono che il mittente indichi anche la modalità di trasferimento, che può essere una di queste tre:

  • OUR: quando il mittente paga tutte le spese di commissione, sia quelle della sua banca nazionale sia quelle della banca estera verso la quale viene emesso il bonifico. L’addebito delle spese avverrà successivamente all’emissione del bonifico.
  • BEN: il contrario della modalità precedente; qui è il beneficiario del bonifico che si accolla tutte le spese relative alle commissioni, sia quelle della sua banca che quelle relative al mittente. A differenza, però, della modalità OUR, nella modalità BEN il pagamento delle commissioni è contestuale all’emissione del bonifico; questo significa che l’importo che il beneficiario si vedrà accreditare sarà già diminuito dell’ammontare delle spese di commissione.
  • SHA: l’ultima modalità di trasferimento prevede che le spese di commissione vengano divise tra il beneficiario (che paga quelle relative alla sua banca, cioè quella estera) e il mittente (che paga invece le commissioni della propria banca nazionale).

Quanto costano i bonifici extra SEPA e quanto ci mettono ad arrivare

Per quanto riguarda il costo e le tempistiche, queste variano da banca a banca, ma di norma un bonifico emesso verso un Paese extra SEPA costa al mittente, se si sceglie la modalità SHA in cui si accolla le spese della propria banca, sui 10-20 euro di commissione fissa a cui si aggiunge una commissione variabile legata all’importo da trasferire. Le tempistiche dipendono dalla presenza o meno di una relazione diretta tra le due banche: nel primo caso si parla di 3-4 giorni lavorativi, nel secondo di 5-7 giorni lavorativi, e può anche essere richiesto l’intervento di una banca che faccia da intemediario con i costi che lievitano ulteriormente.