Come funzionano i prestiti? La guida completa in 15 punti

La richiesta, l'erogazione e la restituzione di un prestito presentano specifiche caratteristiche che risulta molto importante conoscere, nel dettaglio, prima di avventurarsi nell'iter che porterà alla concessione di un finanziamento da parte di un istituto di credito abilitato. Ecco, quindi, una guida completa in 15 punti sul funzionamento dei prestiti e sulle caratteristiche di questa formula di finanziamento.

Come funzionano i prestiti? La guida completa in 15 punti

Prima di procedere con una richiesta è necessario capire come come funzionano i prestiti al fine di poter individuare, con precisione, la soluzione più idonea alle proprie reali esigenze. Nei punti seguenti vengono elencate le caratteristiche dei prestiti e tutti gli elementi essenziali da conoscere per completare, correttamente, una richiesta di finanziamento.

1) Tipologia di finanziamento

Prima di richiedere un finanziamento è fondamentale che l’utente abbia ben chiare quelle che sono le varie tipologie di prestito a disposizione. A seconda del tipo di finanziamento scelto, infatti, il prestito che si otterrà funzionerà in un certo modo. Di conseguenza, il primo step da compiere per procedere con la richiesta di prestito è proprio rappresentato dalla scelta della tipologia.

I dipendenti privati e pubblici ed anche i pensionati hanno la possibilità di richiedere la Cessione del quinto. Questa tipologia di prestito prevede l’erogazione di una certa somma con le successive rate mensili che verranno detratte dallo stipendio o dalla pensione. L’importo di questa tipologia di prestito non può superare il quinto del valore netto dello stipendio o della pensione.

Per chi ha bisogno di un prestito di importo maggiore è possibile richiedere il prestito con delega di pagamento. Questa soluzione consente a chi è già titolare di una cessione del quinto di ottenere un ulteriore prestito. L’importo complessivo, che sarà detratto dallo stipendio (questa soluzione non è disponibile per pensionati), non può essere maggiore dei due quinti dello stipendio netto.

Tra le opzioni disponibili c’è il prestito fiduciario, che viene erogato all’utente che necessità di liquidità. Si tratta di un finanziamento non finalizzato (non è quindi necessario indicare la motivazione della richiesta) che viene concesso a chi dimostra di avere la capacità economica per poter rimborsare il debutto. Possono ottenere tale prestito i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi, i pensionati ed anche altre soggetti, come studenti o disoccupati, che dimostrano di poter gestire il rimborso del finanziamento stesso grazie a specifiche risorse finanziarie.

Tra le varie tipologie di prestito c’è anche quella del prestito finalizzato, una formula di finanziamento che risulta legata in modo specifico all’acquisto di un bene o un servizio che si sta per effettuare. L’erogazione dell’importo finanziato viene effettuata direttamente a favore dell’esercente da cui l’utente, che richiede il prestito, sta effettuando l’acquisto.

C’è poi da considerare il prestito vitalizio ipotecario che viene concesso a proprietari di case con più di 60 anni tramite l’iscrizione di un’ipoteca sull’immobile. Non è necessario che il debito venga rimborsato sino alla morte del richiedente ma, su richiesta, è anche possibile ottenere un rimborso a rate di questa particolare tipologia di prestito. Scopri le migliori soluzioni di prestito disponibili online »

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2) I prestiti vengono erogati da banche o da società finanziarie

Per richiedere un prestito, dopo aver individuato la tipologia di finanziamento ideale per le proprie esigenze, è necessario individuare un ente regolarmente autorizzato a fornire questa particolare tipologia di prodotto finanziario. Gli utenti privati possono richiedere dei prestiti personali contattando una banca (non è necessario aver attivato un conto corrente con l’istituto specifico) o una società finanziaria.

Bisogna sempre valutare, con molta attenzione, l’ente a cui si fa riferimento per l’erogazione del prestito. L’utente deve verificare che l’istituto a cui farà affidamento per l’erogazione del finanziamento sia regolarmente automatizzato. Solo in questo modo si eviterà di dover avere poi a che fare con soggetti di dubbia legalità riducendo al minimo il rischio di brutte sorprese.

3) Le garanzie 

Uno dei temi centrali legati all’erogazione di un prestito è rappresentato dalle garanzie che il richiedente dovrà fornire all’istituto che, materialmente, andrà a fornire il finanziamento richiesto. A seconda della banca e dell’istituto di credito a cui ci si rivolge, si avrà a che fare con determinati requisiti da soddisfare per poter vedersi riconosciuti il prestito personale.

Di fatto, i requisiti sono da valutare caso per caso ma devono tutti rientrare nelle norme fissate dalla Banca d’Italia in materia di prestiti. Ai lavori dipendenti viene richiesto di esibire la busta paga mentre ai lavoratori autonomi verrà richiesta la dichiarazione dei redditi. Per i pensionati, infine, sarà necessario fornire il cedolino della pensione.

4) Garanzie accessorie

Se un individuo ha la necessità di richiedere un prestito ma non riesce, da solo, a soddisfare le garanzie richieste può far affidamento su garanzie accessorie presentate da un terzo che, di fatto, dovrà impegnarsi a versare le rate del prestito in caso di inadempienza da parte del richiedente.

5) L’età giusta per richiedere il prestito

Non c’è un’età giusta per richiedere il prestito. In generale, infatti, esistono tante tipologie di prestiti che rispecchiano i vari profili di utente che ha la necessità di procedere con la richiesta di finanziamento. Di norma, i prestiti a privati vengono riconosciuti a tutti gli individui di età compresa tra i 18 ed i 70 anni che soddisfano le garanzie richieste dall’istituto. Talvolta è possibile ottenere un prestito anche se si superano i 70 anni d’età. 

6) Il piano d’ammortamento di un prestito

Dopo la richiesta del prestito e prima della sua erogazione, va definito un piano di ammortamento che permette di specificare tutti i dettagli del prestito stesso a partire dal numero di rate mensili da pagare e sino ad arrivare alla loro effettiva composizione. Di norma, in Italia, viene utilizzato un ammortamento a rate costanti definito anche come ammortamento francese.

Tale piano d’ammortamento è caratterizzato da una rata mensile fissa per tutta la durata del prestito. La composizione di tale rata, invece, cambierà di mese in mese con una quota interessi che sarà inizialmente più alta della quota capitale. In sostanza, la quota interessi è molto alta per la prima fase e tenderà a decrescere nel tempo mentre la quota capitale è molto bassa inizialmente e tenderà ad aumentare progressivamente.

7) Estinzione anticipata: come funziona

Chi richiede un prestito ha la possibilità di richiederne, successivamente, l’estinzione anticipata rispetto alla sua scadenza definita dal contratto stipulato con la banca o con una società di credito. Per effettuare l’estinzione anticipata si dovrà procedere al versamento in un’unica soluzione del debito residuo.

Solitamente c’è anche da pagare una penale, specificata dal contratto e limitata dalla normativa all’1% del capitale ancora da rimborsare. Da notare che, utilizzando il piano d’ammortamento francese, l’estinzione anticipata di un prestito risulta, di norma, poco conveniente.

Con questo piano d’ammortamento, infatti, l’utente paga inizialmente tutta o quasi la quota d’interessi mentre andrà a saldare la quota capitale del prestito solo con le ultime rate. Prima di richiedere l’estinzione anticipata del prestito, quindi, è necessario assicurarsi che quest’opzione sia realmente conveniente o comunque è importante verificare quali siano i costi reali da affrontare per effettuare tale richiesta.

8) Cosa fare in caso di mancato pagamento di una rata

Quando chi ha richiesto un prestito si trova nella condizione di non poter procedere con il saldo di una rata nei tempi prescritti dal contratto quest’ultimo dovrà, immediatamente, contattare l’istituto che ha concesso il finanziamento al fine di poter individuare una soluzione sostenibile, sia per la banca che per chi ha ricevuto il prestito, per poter risolvere la situazione.

In caso di mancato pagamento di una rata si dovranno fare i conti con una mora. Chi ha richiesto il prestito e non ha potuto saldare la rata verrà segnalato alla Centrale Rischi e verrà successivamente identificato come un soggetto con una reputazione creditizia non ottimale. Questa segnalazione potrebbe rendere più difficile accedere, in un futuro, ad altre formule di finanziamento.

9) Assicurazione sul prestito

Tra le opzioni disponibili per l’utente che richiede un prestito personale vi è la possibilità di attivare una polizza assicurativa sul prestito stesso. Tale polizza garantisce un’importante copertura assicurativa per il richiedente che sarà tutelato dai rischi di insolvenza per eventi imprevedibili come la perdita del lavoro, l’invalidità permanente, la malattia grave e la morte.

L’istituto di credito che eroga il prestito, come prescritto dalla normativa vigente, deve fornire al suo cliente due differenti preventivi di prestito realizzati da compagnie assicurative non legate all’ente che eroga il prestito. Il costo della polizza assicurativa sul prestito va incluso nel Taeg al fine di dare un’indicazione precisa sui costi da affrontare.

10) Taeg

Il  Taeg (Tasso annuo effettivo globale) è un’indice molto importante che va valutato con estrema attenzione al fine di poter determinare il costo finale effettivo del finanziamento. Chi eroga il prestito deve fornire tutte le informazioni necessari all’utente che richiede il finanziamento relative al Taeg.

Tale indice esprime, sotto forma di percentuale,  il costo effettivo del finanziamento andando ad includere al suo interno anche gli interessi da corrispondere e qualsiasi altro onere e costo accessorio, compreso il costo di un’eventuale polizza assicurativa collegata al prestito stesso.

Il Taeg è un indice molto utile per confrontare le diverse opzioni di finanziamento al fine di individuare il prestito più adatto alle proprie esigenze.

11) Diritto di recesso entro 14 giorni

Come imposto dalla legge 229/2003, il consumatore ha facoltà di esercitare il diritto di ripensamento procedendo con il recesso dal contratto di finanziamento entro 14 giorni dalla firma dello stesso. Per richiedere il recesso, l’utente dovrà procedere con la comunicazione immediata all’istituto di credito rispettando i tempi prescritti dalla normativa.

Il diritto di ripensamento non comporta costi. L’ente che ha concesso il prestito non può rifiutare la richiesta dell’utente (nel caso in cui tale richiesta sia pervenuta nei tempi e nei modi previsti dalla normativa).

12) Quando viene rifiutata la richiesta di prestito

La richiesta di prestito avanzata da un utente può essere rifiutata dall’istituto di credito a cui ci si è rivolti. Il rifiuto della concessione del prestito è legato all’analisi della documentazione presentata dal richiedente. Nel caso in cui tale documentazione venga ritenuta insufficiente, in quanto la “capacità di rimborso” non risulta essere all’altezza, l’istituto respingerà la domanda di prestito.

Alla base di una richiesta di prestito rifiutata può esserci anche una segnalazione negativa dei Sistemi di Informazione Creditizia legata a ritardi o mancati pagamenti registrati dal richiedente in prestiti passati.

13) Liberatoria

Quando il prestito viene negato, la richiesta viene salvata per 30 giorni nel database del Sistemi di Informazione Creditizia. Se l’utente procederà ad un’ulteriore richiesta in quest’arco di tempo, la domanda verrà automaticamente respinta. In queste situazioni, l’utente deve richiedere all’ente che ha respinto la richiesta di prestito una precisa liberatoria, ovvero una dichiarazione ufficiale da parte dell’ente in cui vengono incluse le motivazioni che hanno portato al rifiuto.

14) Com’è strutturato un contratto di un prestito personale

Un contratto di un prestito personale deve contare, in forma scritta e chiara, un gran numero di informazioni andando, quindi, a specificare all’utente tutte le caratteristiche del prestito.

  • l’importo del prestito e le modalità con cui viene erogato;
  • il tasso di interesse praticato (T.A.N.);
  • il tasso annuo effettivo globale (T.A.E.G.);
  • le modalità di variazione del costo del contratto;
  • i costi accessori da sostenere;
  • l’ammontare delle rate mensili e le relative scadenza;
  • le garanzie presentate e le assicurazioni richieste;

15) Richiesta di un prestito: può essere fatta online

La richiesta di un prestito non deve essere effettuata, obbligatoriamente, di persona, recandosi presso la sede dell’ente che erogherà poi il finanziamento. Gli utenti hanno, infatti, la possibilità di richiedere un prestito anche affidandosi ad una procedura online che permette di ridurre al minimo i tempi tecnici per l’ottenimento della cifra richiesta.

Per richiedere un finanziamento è, quindi, possibile affidarsi al comparatore di SosTariffe.it per prestiti che, previo l’inserimento dei dati del prestito e dei dati del richiedente, consente di accedere ad una panoramica completa relativa alle migliore formule di prestiti online attualmente disponibili.

Dopo aver individuato la migliore opzione, l’utente potrà procedere con l’invio della richiesta online e, successivamente, potrà allegare, sempre tramite procedura online, tutta la documentazione che l’ente richiederà per la concessione del prestito. Non ci sono sostanziali differenze tra un prestito tradizione ed un prestito online. Entrambe le formule di finanziamento, infatti, devono rispettare la normativa vigente e devono presentare specifiche caratteristiche già elencate nei punti precedenti.