Cavo USB, tipologie e funzionamento

Il cavo USB è tra i cavi più comuni dell'era tecnologica. Se ne trovano di tutti i tipi e permettono di collegare dispositivi elettronici tra loro (l'esempio più comune lo smartphone con il pc, ma non solo). Tutti i dispositivi periferici sono ormai collegati attraverso questi tipi di cavo che di recente vengono impiegati anche per il collegamento alla rete elettrica attraverso adattatori e trasformatori. Vediamo quali tipi esistono e come funzionano.

Cavo USB, tipologie e funzionamento

Il suo nome significa Universal Serial Bus e di fatto come suggerito, nasce proprio per standardizzare i collegamenti tra dispositivi elettronici e dettare uno standard. Si tratta di un’interfaccia di collegamento nata a metà degli anni 90 che ha riscosso ampio successo.

I diversi tipi di USB

Tra le tipologie sviluppate con il tempo, al di là della differenziazione tra connettori normali e mini USB, si conta la velocità di trasferimento dei dati e il voltaggio in grado di supportare. Originariamente questo era di 5 volt, ora può arrivare fino a 12 volt.

In termini di velocità si contano:

  • USB 1.0 è il primo tipo nato, poteva avere una lunghezza massima di 3 metri e doveva supportare i collegamenti tra periferiche e pc, come ad esempio tastiere e mouse;
  • USB 1.1 nato come evoluzione della prima interfaccia è in grado di trasferire fino 12Mbit/s
  • USB 2.0 si tratta di un importante aggiornamento, nato nel 2000, che ha aumentato di molto la velocità di trasferimento dei dati, spingedola fino a 480 Mbit/s; con esso sono nati anche i connettori mini e micro;
  • USB 3.0 anche detto Super Speed, contempla velocità di trasferimento fino a 4,8 Gbit/s. Questo formato non è stato trasferito anche ai connettori micro e mini che da quiesto momento (2008) sono stati dichiarati obsoleti, anche se di fatto ancora ampiamente usati;
  • USB 3.1 è il formato più recente, introdotto dal 2013 con velocità che arrivano a 10 Gbit/s

USB per ricaricare dispositivi

Come detto una delle funzionalità moderne più utilizzate per l’USB è rappresentato dalla ricarica di dispositivi. Il connettore micro-USB tipo B è il connettore standard dei telefoni cellulari delle principali aziende del settore che si sono adeguate ai dettami dell’Unione Europea intenzionata a ridurre l’inquinamento elettronico. Che abbiate uno smartphone VODAFONE, Vodafone, Wind o altro operatore poco cambia. L’unico caso particolare è l’iPhone. Come ben si sa, Apple non si è adeguata continuando a differenziare i connettori dei suoi dispositivi.

Sul versante della ricarica, solitamente l’USB può essere adoperato direttamente connettendolo al pc oppure passare attraverso un trasformatore collegato alla rete elettrica. Qui un esempio:

Un mare di adattatori

Visto che l’evoluzione tecnologica spessa corre veloce nel tempo si sono resi necessari adattatori in grado di supportare interfacce diverse. E’ il caso ad esempio dell’USB con l’interfaccia SATA. Si tratta ad esempio della presa usata per collegare le vecchie stampanti. Grazie agli adattatori è possibile contemplare il loro utilizzo anche oggi giorno. Ecco ciò che fa per voi:

ma non è di certo l’unico. Esistono un’infinità di adattatori per tutti i tipi di vecchie prese e in grado di far funzionare i vostri apparecchi più vecchi con il vostro nuovo pc. Eccone alcuni:

L’evoluzione futura

Attualmente il tipo più usato è il 2.0, considerato più versatile, anche se molti dispositivi nuovi stanno contemplando anche il 3.0 o 3.1. In futuro si ipotizza l’evoluzione del formato  chiamato wireless USB, che dovrebbe permettere la riduzione dell’ingombro dei cavi. Ad oggi è possibile acquistare cavi USB a buon mercato ovunque. Se ne trovano anche al supermercato proprio perché il loro utilizzo è veramente comune. In ogni caso le migliori offerte si trovano online, eccone alcune: