Canone TV RAI non più in bolletta: ecco da quando verrà tolto

Dal 2015, con la Legge di Stabilità, è stato introdotto per la prima volta il pagamento del canone RAI direttamente nella bollette energetica degli italiani. L'addebito veniva pagato in 10 rate mensili e il canone è passato da essere la tassa più evasa a portare alla tv pubblica 1,8 miliardi l'anno. Il Governo Draghi sta valutando di eliminare l'imposta dalle bollette, ecco perché e quali sono le novità

Canone TV RAI non più in bolletta: ecco da quando verrà tolto

Il Canone tv RAI potrebbe non essere più nella tua bolletta a breve, il nuovo Governo tecnico potrebbe intervenire in modo drastico sulla misura introdotta dal Renzi. Molti cittadini saranno sollevati da questa notizia, anche se va detto che la soluzione renziana aveva ridotto notevolmente l’evasione dell’imposta sulla tv pubblica.

Alla base del potenziale cambiamento ci sarebbero degli accordi presi da Draghi e dai suoi ministri con l’Unione Europea. Bruxelles avrebbe chiesto di eliminare dalle fatture delle forniture energetiche le voci di oneri impropri, i motivi di questa richiesta sono da ricercare nelle normative sulla trasparenza e sulla concorrenza.

Canone RAI non più in bolletta: le novità

La tassa sul possesso dei televisori dunque potrebbe presto sparire dalla tua bolletta in quanto impropria rispetto ai servizi di fornitura. Secondo quanto riportato da “Il Messaggero” e da altri quotidiani nazionali, a coprire l’eventuale ammanco di fondi che probabilmente seguirà la cancellazione della misura sarà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questa notizia però non ha ancora ricevuto riscontri ufficiali, così come il Governo non ha ancora indicato una data per la fine del pagamento dal canone in bolletta.

In ogni caso per il 2021 le restanti rate dell’imposta sulla tv pubblica continueranno ad essere incluse nelle bollette luce. Parliamo di una tassa pari a 90 euro che quindi su ogni fattura pesa 9 euro e che si versa per 10 mesi. Prima che l’imposta fosse incorporata nelle bollette ogni cittadino si trovava a pagare 113 euro. In più nel confronto tra il 2015 e il 2016 gli incassi derivanti dal pagamento del canone sono cresciuti di ben 256 milioni di euro, a dimostrazione di quanti evasori non versassero la tassa.

Come si pagherà il Canone RAI

Se si elimina la misura renziana, come farà il Governo Draghi ad assicurarsi che ogni cittadini paghi l’imposta del canone RAI? La domanda è in attesa di una risposta, non è ancora chiaro quali potrebbero essere le alternative sulle quali punterà lo Stato. Si potrebbe tornare al sistema tradizionale, ma ci sarebbero da adottare misure più efficaci sul controllo evasori. Oppure? Resta da definire la modalità di pagamento.

Vediamo invece cosa non cambia per quest’anno. Hai ancora da pagare 2 quote del tuo canone, rispettivamente da 10 euro l’una per coprire i 90 euro per il 2021.Infatti anche se, come alcuni dicono, la nuova norma sull’imposta TV dovesse essere contenuta nel disegno di legge sulla concorrenza sarà necessario attendere comunque i decreti attuativi perché i cambiamenti siano operativi.

Canone RAI, chi lo paga

Secondo quanto riporta l’Agenzia delle Entrate: “Il canone di abbonamento alla televisione è dovuto da chiunque abbia un apparecchio televisivo e si paga una sola volta all’anno e una sola volta a famiglia, a condizione che i familiari abbiano la residenza nella stessa abitazione”. C’è stata in passato anche la proposta di far pagare il canone anche a chi possedesse un pc, dato che i canali della RAI sono disponibili anche in versione streaming tv (con tanto di servizi on demand), ma non è poi stata approvata.

Con la Legge di Stabilità del 2015, approvata nel 2016, le cose sono leggermente cambiate. L’imposta è rimasta associata al possesso dell’apparecchio televisivo, ma “è stata introdotta la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica”. Quindi il Governo dell’epoca ha deciso di associare sì il pagamento del canone alla televisione, ma partendo dal presupposto che chi ha un contratto luce attivo abbia anche un televisore presso la propria residenza. E quindi è stato deciso di far pagare l’imposta con la bolletta elettrica.

Chi non versa la tassa TV

Questo non significa però che non siano state previste eccezioni o esenzioni. Per chi non ha un apparecchio tv è possibile inoltrare una dichiarazione e compilare un modulo di autocertificazione predisposto dall’Agenzia delle Entrate. Per il 2021 ormai si è oltre i termini, ma hai tempo fino al 31 Gennaio per chiedere l’esenzione per il 2022. L’esenzione va rinnovata ogni anno entro il termine del primo mese dell’anno.

Puoi inoltrare la tua dichiarazione di esenzione via web da solo o con l’aiuto del CAF, del commercialista o di un consulente. Le modalità di presentazione della documentazione accettate sono:

  • tramite il Fisconline, servizio telematico a cui puoi accedere dal sito dell’Agenzia delle Entrate in prima persona o con delega; oppure con l’intervento di  un intermediario abilitato
  • via pec – allegando i moduli e con firma digitale – indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it
  • via posta ordinaria – i modulo dovranno essere inviati con raccomandata A/R ad Agenzia delle entrate – Ufficio di Torino 1 – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino

Ci sono delle istruzioni molte precise su come va composta la lettera che viene inviata a mezzo posta. Il plico dovrà contenere i fogli ripiegati in 3 parti, il retro del modulo dovrai usarlo per scrivere il tuo indirizzo e quello dall’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Dovrai poi sigillare il plico con nastro trasparente o graffette.

Se dichiarate il falso sarete perseguibili a livello penale.

Come si paga l’imposta

Il pagamento in bolletta non è l’unico metodo per poter versare il canone. Hai anche la possibilità di effettuare un versamento entro il 31 Gennaio dell’anno con un F24 se né tu né un altro componente della famiglia siete intestatari del contratto elettrico. E i pensionati possono pagare il canone direttamente con addebiti programmati sulla pensione, in questo caso devi fare domanda al tuo ente pensionistico al massimo entro il 15 Novembre.

Occorre fare qualche precisazione rispetto ai pagamenti con F24. La spiegazione riportata sul sito dell’Agenzia delle Entrate recita: “Questa modalità di pagamento è prevista nei casi in cui nessun componente della famiglia anagrafica tenuta al versamento del canone è titolare di un contratto elettrico di tipo domestico residenziale”.

Ma quali i sono in concreto? Può essere che tu sia in affitto e che quindi il proprietario risulti colui che ha il contratto luce attivo, oppure se sei un portiere e risiedi in una casa messa a disposizione dal condominio ma non di tua proprietà. Ci sono i bidelli che vivono nelle scuole o le famiglie che condividono delle abitazioni multifamiliari con un unico contatore. Le seconde case possono essere un’altra delle situazioni in cui dovrai pagare il canone con F24.

Oppure se sei un abitante delle isole non allacciate alla rete nazionale, quindi se risiedi a: Ustica, Tremiti, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Marettimo, Ponza, Giglio, Capri, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filucudi, Capraia, Ventotene.

Ecco come devi compilare il modello del Fisco F24 per pagare correttamente questo tributo. Il codice che dovrai inserire è “TVRI” se sei un abbonato che rinnova il canone, se invece è il primo anno che paghi la tassa il codice è “TVNA”. Se scegli questa modalità di pagamento potrai decidere di effettuare il pagamento in un’unica soluzione, in due rate (da versare entro il 31 Gennaio ed entro il 31 Luglio) o in 4 rate da 23,93 euro (da pagare ogni tre mesi tra Gennaio e Ottobre).

Ho pagato per errore e adesso…

Può capitare di versare in modo scorretto una tassa o di vedersi un doppio addebito, come si può recuperare la spesa se si ha diritto al rimborso? Devi presentare un istanza per ottenere il riaccredito del canone RAI, ma prima devi essere certo o certa di rientrare tra i casi previsti dall’Agenzia delle Entrate (o potrai essere accusato di frode).

Il rimborso dell’imposta tv spetta a chi:

  • ha più di 75 anni e ha un reddito inferiore a 8 mila euro l’anno – codice motivo per chiedere risarcimento è 1
  • se si è militari o diplomatici – motivo dichiarazione 2
  • ha pagato due volte il canone – codice da indicare in domanda rimborso 3
  • se si versa il canone su due differenti utenze elettriche – codice motivo 4
  • richiesta esenzione perché non si detiene alcun apparecchio televisivo – scrivere come codice motivo 5

Si  possono anche indicare altri motivi, in questo caso si dovrà allegare una spiegazione e si dovrà inserire nel modello il codice 6

Per poter compilare in modo corretto e completo la documentazione per ottenere il rimborso dovrai anche avere a portata di mano il codice POD, si tratta della stringa che identifica il tuo contatore di energia elettrica. Lo puoi trovare sia sulla bolletta o leggere dal display del tuo contatore. Come per tutti i documenti relativi alle utenze è consigliabile che conservi la copia della tua richiesta di rimborso per 10 anni, soprattutto in caso l’Agenzia delle Entrate ti invii qualche sollecito di pagamento o ti richieda un nuovo versamento per lo stesso anno.