Prestito infruttifero tra parenti: che cosa è e come funziona

I prestiti tra parenti o tra familiari sono un’abitudine assai diffusa e che, in genere, viene utilizzata come alternativa ai prestiti bancari. Vediamo di seguito come funziona una particolare tipologia di prestito tra parenti, che prende il nome di prestito infruttifero

Prestito infruttifero tra parenti: che cosa è e come funziona

In famiglia, di solito, la tendenza a ricorrere ai prestiti tra parenti è abbastanza diffusa, specialmente per il fatto che le modalità di riscossione e restituzione sono, senza dubbio, più flessibili rispetto ai classici finanziamenti. 

Nonostante i prestiti tra familiari avvengano in modo informale, ci sono comunque delle regole che devono essere rispettate in vista di un possibile accertamento futuro da parte dell’Agenzia delle Entrate. 

Tra le verifiche che vengono effettuate dall’Agenzia delle Entrate ci sono, per esempio, quelle relative al controllare l’esistenza di eventuali redditi non dichiarati (usando strumenti di vario genere, come per esempio il redditometro). 

Se il prestito non è dimostrabile con delle prove scritte potrebbe essere scambiato per un compenso ricevuto in nero, soprattutto nei casi in cui il beneficiario non abbia un lavoro che potrebbe permettergli di ricevere determinate cifre. 

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Cosa sono i prestiti infruttiferi tra parenti

I prestiti infruttiferi tra parenti non sono altro che delle erogazioni di denaro che avvengono tra familiari di qualsiasi grado, oppure tra conviventi che non sono legati da vincoli di parentela. 

Si caratterizzano per il fatto che non prevedono l’applicazione di interessi sulla somma di denaro che viene prestata: ne è un esempio, un prestito fatto da un genitore a un figlio per l’acquisto di un veicolo. 

Si tratta di una tipologia di prestito alla quale ricorrono solitamente i soggetti economicamente più deboli, i quali, a causa delle loro condizioni reddituali, non hanno la possibilità di poter accedere al mercato del credito. 

Nell’ipotesi in cui venissero applicati degli interessi si parlerebbe di prestiti a titolo oneroso. In questa evenienza, il valore degli interesse non dovrebbe superare la soglia dell’usura stabilita dalla legge. 

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Come documentare il prestito infruttifero

Sulla base di quanto detto fin qui, documentare l’origine delle somme che si ricevono con un prestito infruttifero (si parla di importi che siano almeno superiori ai 500 euro) risulta fondamentale. 

Quello che si potrà fare è una scrittura privata firmata sia da chi ha ricevuto il prestito sia da chi lo ha erogato e nella quale dovrà essere inserita la data certa dell’atto. Tale documento, che dovrà essere redatto in duplice copia, dovrà contenere:

  • i dati dei firmatari e il loro grado di parentela;
  • l’entità della cifra che è stata oggetto del prestito;
  • il metodo di pagamento scelto per l’erogazione del denaro;
  • il limite per la restituzione, che potrà prevedere anche l’opzione della restituzione anticipata;
  • lo scopo per il quale si è ricorso al prestito. 

Se si tratta di un prestito infruttifero – quindi senza interessi – dovrà essere aggiunta la dicitura “neppure nella misura dell’interesse legale”.

La validazione del documento

Dal punto di vista burocratico ci sono anche altri passaggi da seguire. La data certa indicata sulla scrittura privata dovrà essere validata. Questo significa che si dovrà procedere:

  • con la sua registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, pagando l’apposita imposta di registro, che corrisponde a una percentuale della quantità di denaro prestata;
  • inviando a sé stessi la scrittura privata tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno che possa attestare la data contenuta al suo interno;
  • in alternativa alla raccomandata, si potrà inviare anche il testo della scrittura privata tramite PEC, inserendolo direttamente nel corpo della mail. 

Restituzione del denaro e tempistiche

Trattandosi di un prestito tra privati, la restituzione del denaro e il valore degli eventuali interessi saranno pattuiti autonomamente dalle due parti. Nel secondo caso, la presenza del tasso di interesse dovrà essere specificata nella scrittura privata sottoscritta. 

A proposito della restituzione della somma oggetto del prestito, è molto importante che (in assenza di interessi) quest’ultima corrisponda esattamente alla cifra che è stata erogata dal prestatore. 

In caso contrario, si rischierebbero tassazioni e controlli da parte del Fisco. Nell’ipotesi in cui la somma non venisse restituita per intero non si potrebbe più parlare di prestito: il trasferimento di denaro si chiamerebbe regalia o donazione (e sarebbero proprio queste le eventuali causali da utilizzare nel caso di erogazione del denaro tramite bonifico).

In aggiunta, la restituzione non dovrà per forza avvenire in un’unica soluzione, ma sarà anche possibile scegliere di raitezzarla, con una cadenza regolare o sporadica. Il prestito potrebbe anche non avere una scadenza reale in merito alla restituzione del denaro, a condizione che non siano presenti negli interesse.

Anche se non obbligatorio, si consiglia di indicare nella scrittura privata quali sono le modalità relative alla restituzione, come per esempio la cadenza con la quale saranno erogate le rate e quale sarà il loro importo. 

Come avviene il passaggio di denaro nel prestito infruttifero

A proposito della modalità con la quale sarà prestata una data somma di denaro a un familiare per mezzo di un prestito infruttifero, essa potrà avvenire:

  • in contanti, nel caso in cui l’importo sia inferiore ai 3.000 euro;
  • in tutti gli altri casi dovrà la somma di denaro dovrà essere erogata con un metodo di pagamento tracciabile, come per esempio un assegno o un bonifico bancario

In generale, i trasferimenti di denaro tracciabili sono quelli maggiormente consigliati perché, nel caso di accertamenti fiscali, sarà molto semplice riuscire a dimostrare tutti i dettagli relativi al prestito infruttifero. 

A questo proposito, nel caso in cui si fosse interessati all’apertura di un conto corrente online a zero spese, con il quale effettuare il bonifico relativo all’erogazione del prestito, ci consiglia di fare un salto sul comparatore di conti di SOStariffe.it. Ci sono diverse soluzioni a costo zero da prendere in considerazione e che permettono di effettuare anche i bonifici online gratuitamente

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 Nel momento in cui si sceglierà di inviare un prestito tramite un bonifico bancario, si dovrà pertanto prestare particolare attenzione all’indicazione della causale, la quale dovrà indicare:

  • la data in cui è stata redatta la scrittura privata tra le parti;
  • lo scopo del prestito. 

Scrivere semplicemente la parola “prestito” potrebbe non essere abbastanza in caso in un accertamento. Questo è il motivo per il quale bisogna essere estremamente dettagliati. 

Cosa succede nel caso di mancata restituzione del prestito

Quali sono le tutele previste dalla legge nei casi in cui non si dovesse riuscire a riottenere da un parente la somma di denaro che è stata trasferita per mezzo di un prestito infruttifero? La soluzione è rappresentata dalla scrittura privata

La redazione di questo documento, infatti, non serve soltanto a dimostrare che il trasferimento di una data somma non consiste nel riciclaggio di denaro o in un prestito fruttifero, ma rappresenta anche una garanzia per il prestatore

La scrittura privata permetterà, dunque, di poter fare causa al beneficiario del prestito nell’ipotesi in cui quest’ultimo dovesse risultare inadempiente: per questo motivo per bisogna assolutamente sottovalutare il valore della scrittura privata tra le due parti e fare in modo di redarla nel migliore dei modi. 

I vantaggi del prestito infruttifero

Il vantaggio principale derivante da un prestito infruttifero consiste nel fatto che non si dovranno sostenere né commissioni né tasse (e. di norma, neanche eventuali interessi). In aggiunta tale tipologia di prestito non dovrà neanche essere indicato della dichiarazione dei redditi. 

La normativa in vigore prevede infatti che nelle questioni finanziarie valga l’inversione dell’onere della prova, in base al quale in assenza di prova contraria, ogni versamento sul conto corrente debba configurarsi presuntivamente come un ricavo o un reddito (dpr 600 del 1973 ).

In altri termini, per le operazioni che sono a nostro favore siamo noi a dover trovare le prove nel caso in cui ci dovessero essere dei controlli da parte del Fisco atte a dimostrare che i soldi ricevuti sono stati erogati in modo pulito. A questo punto si lega ancora una volta:

  • l’importanza di utilizzare uno strumento di pagamento tracciabile per l’erogazione del denaro ed evitare i versamenti in contante, anche se al di sotto della soglia consentita dalla legge;
  • l’assoluta rilevanza di una scrittura privata dettagliata e con data certificata.