Costi di disattivazione e dismissione linea fissa: cosa dice l'AGCOM
Le modifiche normative decise dall’AGCOM hanno introdotto dei paletti ben precisi per quanto riguarda i costi di disattivazione e dismissione di una linea fissa. Gli operatori di telefonia devono rispettare, infatti, i vincoli per quanto riguarda i costi da addebitare al cliente in caso di passaggio ad altro operatore o di cessazione della linea.
Il contributo di disattivazione, applicabile dagli operatori sia in caso di migrazione ad altro provider che di disattivazione della linea, deve essere commisurato al valore dell’abbonamento. Ogni provider, nel rispetto delle linee guida AGCOM, è libero di scegliere l’entità dei costi di disattivazione. In linea di massima, tali costi non possono superare il canone mensile dell’abbonamento.
Ecco tutti i dettagli:
Che cosa prevede la legge per i costi di recesso: le direttive AGCOM
Fino a qualche anno fa era pratica comune imporre penali e pagamenti aggiuntivi a chi lasciava un fornitore per accasarsi con un altro, ma fortunatamente l’orientamento legislativo dell’ultimo periodo, a tutto vantaggio del consumatore, ha osteggiato questo genere di pratiche.
Infine – ed è forse l’aspetto più importante – la delibera, in attuazione del decreto legge del 31 gennaio 2007, impedisce che vengano applicati dei costi immotivati da parte dell’operatore nel passaggio delle utente a un altro fornitore, secondo un semplice principio: le spese di recesso – quelle che di norma più incidono nella decisione dell’utente di passare o meno a un altro operatore – devono essere eque rispetto ai costi realmente sostenuti dal fornitore del servizio per la dismissione della linea o il trasferimento.
Inoltre, l’operatore deve permettere agli utenti di pagare le eventuali rate restanti (ad esempio per lo sconto sull’attivazione o per l’acquisto del modem) in un’unica soluzione oppure sempre a rate, per un periodo che non può però superare i 24 mesi. In questo modo, quindi, gli utenti avranno la possibilità di conoscere, in anticipo, i costi reali da affrontare per effettuare il passaggio ad un altro operatore o per richiedere la cessazione della linea telefonica.
Quali sono i costi di disattivazione applicati dagli operatori di telefonia fissa
Gli operatori di telefonia sono tenuti a rispettare le delibere Agcom e indicare chiaramente quali sono i costi di disattivazione che il cliente dovrà affrontare quando effettuare il passaggio ad altro operatore o richiederà la disattivazione della linea fissa.
Le spese di disattivazione addebitate al cliente saranno commisurate al valore del contratto e ai costi reali sopportati dall'azienda. In questo modo, il cliente può sapere, già al momento dell’attivazione di un’offerta quale sarà il costo di disattivazione in caso di recesso, per passaggio ad altro operatore o disattivazione della linea.
Per scoprire nel dettaglio i costi di disattivazione della linea internet dei principali operatori presenti sul mercato italiano consigliamo la lettura delle guide ad hoc:
- Disdetta TIM
- Disdetta Vodafone
- Disdetta Wind Tre
- Disdetta Fastweb
- Disdetta Tiscali
Cosa succede in caso di rimodulazione delle tariffe?
In caso di rimodulazione delle tariffe sarà sufficiente passare ad altro operatore oppure inviare una richiesta di recesso con disattivazione della linea.
Prima di procedere con il passaggio ad altro operatore oppure con la richiesta di disattivazione della linea, è fortemente consigliabile richiedere tutte le informazioni relative ai costi applicati dal proprio provider. Contattando il servizio clienti si riceveranno tutte le informazioni necessarie per poter valutare l’effettiva convenienza di un cambio di offerta tramite passaggio ad altro operatore.