È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di ritrovarsi a prelevare denaro da un ATM e di vedersi applicati i costi di commissioni sul prelievo da un’altra banca. L’importo della spesa è differente e dipende dagli istituti di credito, ci sono anche alcune banche che non prevedono il pagamento di una commissione anche se non si è clienti di quell’istituto, mentre ce ne sono altri per i quali sono previsti i cosiddetti costi interbancari
Qual è la cifra da pagare come commissione su prelievo da altra banca? Il costo dell’operazione varia a seconda della banca di riferimento o del circuito della carta di credito? Esiste una direttiva che gestisce e determina i costi delle commissioni interbancarie? In questa guida potrai trovare le informazioni sui costi di commissione tra banche, l’iter che ha portato le commissioni citate ai livelli attuali e il dettaglio dei prezzi previsti da alcuni degli istituti di credito maggiormente diffusi in Italia.
Con il termine commissioni interbancarie (interchange fees) si indicano gli importi scambiati fra due banche che aderiscono allo stesso circuito di pagamento in tutti i casi nei quali si verifica un prelievo o un pagamento in Circolarità: in altri termini, quando l’ATM utilizzato per prelevare o il POS adoperato per pagare sono gestiti da una banca diversa rispetto a quella che ha emesso la propria carta.
Confronta le carte di creditoVaiQuelle che comunemente si defiscono come commissioni prelievo altra banca sono i costi interbancari e non vengono quindi stabiliti dal circuito di pagamento della propria carta, ma dipendono dalle singole banche. Tuttavia, è proprio l’appartenenza allo stesso circuito di pagamento che rende possibile prelevare contanti anche presso l’ATM di una banca che non è la propria. Come funziona dunque il costo delle commissioni interbancarie?
È del 2019 la notizia che la Commissione europea ha imposto a Visa e Mastercard di tagliare i costi interbancari sui prelievi da altre banche. Le norme dell’antitrust europeo hanno richiesto alle società emittenti un taglio del 40% delle attuali commissioni interbancarie.
Nel 2020 poi sono state approvate delle modifiche e delle nuove misure nella Legge di Bilancio per quel che riguarda l’incentivo dell’uso dei sistemi elettronici di pagamento e per il contrasto dell’evasione fiscale.
Il limite per l’uso del contante è passato da 3 mila euro a 2 mila euro, ed entro il 1° Gennaio 2022 sarà portato a 1.000 euro. Sono poi stati studiati il piano Cashback e la Lotteria scontrini per premiare chi utilizza le carte per i pagamenti. Per poter rendere più vantaggiosi i pagamenti per clienti ed esercenti, lo Stato ha sottoscritto un accordo con i principali istituti di credito per abolire le commissioni sui pagamenti fino a 5 euro.
Per quanto riguarda invece le spese interbancarie sui prelievi, la normativa la momento applicata prevede che i costi applicati dai singoli istituti di credito non possono avere un valore arbitrario. Ci sono dei tetti massimi da rispettare in base a quanto previsto a livello comunitario, che corrispondono:
A conti fatti, si tratta solitamente di una commissione di 2 euro circa, sia nel caso nelle carte di debito sia nel caso di prelievi presso altre banche effettuati con carta di credito.
Nel 2021 è stata avanzata un’ipotesi per eliminare le commissioni prelievo altra banca a tariffa fissa e per permettere ai proprietari degli sportelli presso cui l’utente opera i prelievi con carte emesse da altri istituti di decidere quale importo richiedere. Questo potrebbe portare all’azzeramento o all’aumento della commissione in base alle condizioni proposte dalla singola banca e a quale politica decide di adottare.
La Direttiva 2015/2366 ha portato, a partire dal 2015, alla riduzione non solo delle commissioni sui prelievi con carta di debito presso gli sportelli ATM, ma anche al taglio delle commissioni bancarie sui pagamenti elettronici effettuati con carta di credito o con bancomat. Come abbiamo già detto questa strategia di incentivo all’uso delle carte è stata poi rinforzata con la riffa di Stato e con il piano dei rimborsi, fino a 300 euro l’anno, sugli acquisti degli utenti.
Per maggiori informazioni su queste agevolazioni per i cittadini puoi leggere la nostra guida alla Lotteria degli scontrini e al Cashback.
In relazione alla Direttiva 2015/2366, la riduzione delle commissioni interbancarie ha riguardato anche i pagamenti con POS obbligatorio. Tale cambiamento, pubblicato in Italia sulla Gazzetta Ufficiale n. 10 del 13 gennaio 2018 e in vigore dallo stesso giorno, prevede, considerata l’obbligatorietà del POS, la determinazione di sanzioni per i negozianti che si dovessero rifiutare di accattare il POS per i pagamenti con carta di debito o carta prepagata.
A questa vecchia norma si è aggiunta poi il rinforzo venuto con l’approvazione della Legge di bilancio 2020 e con la contrattazione tra il Governo e le banche per ridurre le commissioni sia per chi acquista che per chi vende.
Nel 2020 è stato anche approvato unprovvedimento voluto dall’ex ministro Gualtieri con cui il nostro Paese ha recepito la Payment Services Directive 2 della Commissione europea. Con questo decreto sono state decise importanti sanzioni verso gli intermediari finanziari che non rispettano i tetti imposti per le commissioni sui pagamenti.
Nonostante tutti gli sforzi compiuti in questi anni ancora molti commercianti chiedono ai clienti di pagare in contanti le piccole spese oppure sono sprovvisti di POS. La strada per rendere i pagamenti digitali più trasparenti, riducendo i costi a carico degli operatori e, di conseguenza, anche degli utenti finali, per implementare un utilizzo massiccio del contante è ancora lunga.
Le ultime disposizioni per garantire una maggiore sicurezza e competitività dei pagamenti elettronici e per andare incontro sia alle esigenze degli esercenti sia a quelle dei consumatori sono:
I cambiamenti relativi ai costi delle commissioni interbancarie non hanno portato a modifiche per quanto riguarda il metodo di pagamento dei costi delle commissioni sui prelievi presso altre banche e sull’uso di carte di debito e di credito per i pagamenti diretti: questi ultimi vengono infatti addebitati (come di consueto) direttamente sul conto corrente associato al bancomat o alla carta di credito, e possono essere verificati anche in tempo reale se si chiede un estratto conto alla propria banca.
Qualche novità interessante ha investito invece il cosiddetto surcharge, che consisteva nella possibilità da parte delle aziende di stabilire un prezzo diverso – maggiore o minore – a seconda che i pagamenti avvenissero con carta di debito o con carta di credito. Uno dei casi più frequenti fra quelli che si verificavano in passato è quello delle compagnie aeree. La legge ha però introdotto il tassativo divieto di applicare un sovrapprezzo sulla base del tipo di pagamento utilizzato.
L’ultima possibilità aggiuntiva che il decreto ha portato con sé di recente è quella che riguarda i micro-pagamenti, ovvero tutti i pagamenti effettuati con bancomat o carta di credito per importi inferiori o pari a 5 euro. Per queste cifre sono, nella pratica, sono stati cancellati i costi di commissione anche per l’esercente.
Ricapitolando, come regola generale vale il principio per il quale quando si preleva contante presso il proprio istituito di credito non si pagano costi extra, mentre quando si esegue la medesima operazione presso un’altra banca sono previsti costi di commissione variabili, che devono rispettare i tetti massimi previsti dalla normativa vigente.
Una domanda legittima a questo punto è la seguente: esistono conti correnti che non prevedono il pagamento dei costi di prelievo presso l’ATM di un’altra banca? La risposta è sì: in genere si tratta delle banche online che stanno prendendo sempre più piede negli ultimi anni. Di seguito è stato riportato il dettaglio relativo ad alcuni istituti di credito moderni, che sebbene mantengano gli stessi servizi delle banche tradizionali, spiccano per il canone zero e i costi ridotti delle operazioni rese disponibili ai clienti.
È stata evidenziata l’esistenza di un importo massimo dei costi delle commissioni interbancarie applicabile dalle singole banche sulle carte di debito e di credito. Nella pratica, tali importi variano in relazione a quelle che sono le condizioni del conto corrente e del tipo di carta collegata al conto, la quale potrebbe essere, per esempio, associata unicamente al circuito PagoBancomat o al circuito internazionale.
Riportiamo di seguito a quanto ammontano i costi di commissioni presso l’ATM di altre banche dei seguenti istituti bancari:
Dal confronto in tabella si evince che le banche online sono quelle che nella maggior parte dei casi consentono prelievi gratuiti, che invece sono di solito assenti se si prendono in considerazione istituti di credito convenzionali.
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Illimity |
Widiba |
Webank |
N26 |
Crédit Agricole |
Tinaba |
Hype |
Revolut |
Costo commissioni interbancarie per prelievo presso un’altra banca |
Gratuito |
Gratuito |
Gratuito |
I primi 3 prelievi di ogni mese sono gratuiti, poi hanno un costo di 2 euro. |
I primi 24 sono gratis, poi hanno un costo di 2,10 euro per singola operazione |
2 euro |
Gratuito |
Gratuito |
Un confronto fra alcuni istituti di credito I costi di commissione sui prelievi applicati dai vari istituti di credito possono variare anche nel caso di prelievo allo sportello o qualora ci si ritrovasse in un Paese straniero. È stato riportato un quadro riassuntivo delle condizioni economiche previste da alcune banche che operano sul territorio italiano che ha messo in luce: quanto costa in media prelevare allo sportello; quanto costa un prelievo in zona Ue (nei Paesi con valuta diversa sono infatti previste commissioni specifiche per il cambio).
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Widiba |
Webank |
Crédit Agricole |
Tinaba |
Hype |
Revolut |
Costo prelievo allo sportello |
3 euro |
Gratuito |
Gratuito |
2 euro |
Gratuito |
Gratuito |
Costo prelievo all’estero (zona Ue) |
2 euro |
Gratuito |
2,10 euro |
2 euro |
Gratuito |
Gratuito |