Stop al gas russo: cosa cambia in bolletta in Italia

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Dal 1° gennaio 2025 è stop gas russo in Europa attraverso i gasdotti dell’Ucraina a causa del mancato rinnovo degli accordi di transito quinquennali tra Mosca e Kiev. Cosa succede ora ai flussi gas in Europa e quale impatto avrà sulle bollette metano in Italia. Oltre a un focus su come trovare offerte gas convenienti a gennaio 2025 con il comparatore di SOStariffe.it.

In 30 sec.
Stop gas russo in Europa via Ucraina, ecco cosa sapere:
  1. Interrotti i flussi di gas naturale dalla Russia in Europa tramite l'Ucraina dal 1/01/2025
  2. La causa è il mancato rinnovo dell'accordo quinquennale di transito tra Mosca e Kiev
  3. La contromossa dell'Europa: le 4 rotte alternative per sopperire al blocco del gas russo
  4. L'impatto sull'andamento dei prezzi all'ingrosso e gli effetti in bolletta per le famiglie
  5. Trova le offerte gas più convenienti tra i partner di SOStariffe.it a gennaio 2025
Stop al gas russo: cosa cambia in bolletta in Italia

Stop gas russo in Europa dall’Ucraina. Dal 1° gennaio 2025 Gazprom ha interrotto i flussi di gas naturale diretti ai Paesi UE e in transito dalla rete di gasdotti situati in territorio ucraino. La causa? Il mancato rinnovo del contratto quinquennale di transito tra Mosca e Kiev, scaduto il 31 dicembre 2024.

Lo stop gas russo dal 2025, deadline peraltro ampiamente attesa, segna di fatto la fine della leadership di Mosca nell’approvvigionamento di questo combustibile fossile in Europa e in Italia. Un ruolo, quello della Russia, già ridimensionato in modo significativo dopo l’invasione dell’Ucraina, nel febbraio 2022.

Di seguito accendiamo i riflettori sugli effetti che lo stop gas russo rischia di avere sulle famiglie italiane e le mosse dell’Europa per garantire la sicurezza delle forniture tramite le reti di distribuzione del gas. Prima, però, ricordiamo che se vuoi abbassare le tue bollette gas è cruciale procedere al confronto online delle offerte tramite un comparatore gratuito come quello di SOStariffe.it (accessibile cliccando sul pulsante verde qui sotto).

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Stop gas russo in Europa e gli effetti in bolletta a gennaio 2025

LE TUE DOMANDE LE RISPOSTE DI SOSTARIFFE.IT
A cosa è dovuto lo stop gas russo in Europa dall’1/01/2025? Al mancato rinnovo del contratto quinquennale di transito del gas tra Mosca e Kiev, scaduto il 31/12/2024
Cosa comporta questo blocco? I flussi di gas naturale russo non passeranno più dalla rete di gasdotti  presenti sul territorio ucraino
Come affronta l’Europa lo stop gas russo? Puntando sull’aumento delle importazioni di GNL, il gas naturale liquefatto, e individuando nuove rotte di approvvigionamento
Qual è il livello delle scorte europee di gas a inizio 2025? Gli stoccaggi UE sono pieni al 72%, leggermente superiori alla media (69%) per questo periodo dell’anno
Qual è il livello delle scorte gas in Italia? È superiore alla media UE: al 5/01/2025 si attestava al 77,9% 

Lo stop gas russo dall’Ucraina non mette per ora in allarme l’Europa. “L’impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento dell’Ue sarà limitato”, ha confermato all’Agenzia Ansa una portavoce della Commissione europea, spiegando che “le forniture di gas sono state assicurate attraverso rotte alternative”.

Anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano, Gilberto Pichetto Fratin, ha chiarito nei giorni scorsi che gli stoccaggi di gas in Italia sono pieni all’80% e quindi le scorte sono adeguate ad affrontare l’inverno 2024/2025.

Il titolare del dicastero dell’Ambiente, tuttavia, ha avvertito che è necessario tenere alta la guardia sui prezzi del gas perché, come chiarito in un’intervista a Radio Radicale, lo stop gas russo “determina una riduzione di quantitativi verso l’Europa” e può diventare un volano per “alcuni rischi di speculazione” sulla Borsa europea del gas, il TTF di Amsterdam.

Proprio al TTF di Amsterdam, i listini gas sono in fibrillazione, con il prezzo del gas che, il 31 dicembre 2024 (a poche ore dallo stop dei flussi dall’Ucraina), ha sfondato il tetto dei 50 euro al megawattora (per la prima volta dall’ottobre 2023), con un impatto diretto sul PSV italiano, che è l’indice di riferimento per la compravendita del gas naturale all’ingrosso in Italia. Mercoledì 8 gennaio 2025, la seduta al TTF di Amsterdam ha aperto con un prezzo gas in calo a 47,3 euro al megawattora.

La volatilità dei prezzi all’ingrosso è favorita, oltre che dallo stop gas russo, anche dall’arrivo dell’inverno: le temperature più rigide in Europa intensificano l’uso dei riscaldamenti, con un incremento della domanda e una riduzione degli stock. Anche se la Commissione UE tranquillizza gli analisti del comparto: “I livelli di stoccaggio, pari al 72%, sono leggermente superiori alla media (69%) per questo periodo dell’anno”. In Italia e Germania le scorte sono superiori alla media UE: il 5 gennaio 2025, i livelli di riempimento erano rispettivamente al 77,9% e al 77,18%.

Le rotte alternative del gas in Europa a gennaio 2025

Come si legge in un rapporto della Commissione UE predisposto proprio in vista dello stop gas russo dall’avvio dei 2025, sono 4 le rotte alternative individuate per sostituire i volumi di gas in Europa in arrivo da Mosca (14 milioni di metri cubi l’anno). In questa nuova mappa dell’approvvigionamento di metano, il GNL (il gas naturale liquefatto) assume un ruolo sempre più preponderante.

Le quattro “vie alternative” d’importazione del gas in Europa passano da:

  • Germania: la “recente e significativa espansione delle capacità tedesche di importazione di GNL” e le “importazioni di gas di tubo dalla Norvegia, dai Paesi Bassi e dal Belgio” potrebbero “far affluire ulteriori volumi di gas verso l’Austria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia“, si legge nel documento UE;
  • Italia: “Considerando le attuali capacità, può trasportare il gas a nord attraverso l’Austria e poi verso la Slovacchia e/o la Slovenia“, è quanto riporta il documento della Commissione UE;
  • Polonia: “Può facilitare l’accesso al gas norvegese e al GNL per gli Stati dell’Europa centrale e l’Ucraina“;
  • la rotta transbalcanica può “far fluire il gas dalla Grecia, dalla Turchia e dalla Romania verso nord, rifornendo l’Europa meridionale e centrale, compresa l’Ucraina e la Moldavia, attraverso i punti di interconnessione delle infrastrutture esistenti tra Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Moldavia, Ucraina e Slovacchia”.
Paolo Marelli
Specializzato in Energia, Conti e Carte
Da cronista per Il GiornoIl Giornale e il Corriere della Sera, a copywriter e brand journalist a Londra in agenzie di comunicazione; è tornato in Italia per scrivere news specializzate per alcuni siti come CorCom e SpacEconomy360, oltre che testate online del gruppo NetworkDigital360, contenitore di testate e portali B2B dedicati ai temi della Trasformazione Digitale e dell’Innovazione Imprenditoriale. Per SOStariffe.it scrive testi in ambito conti, carte di credito, internet e telefonia, tv e luce e gas, argomenti di cui si interessa e occupa in maniera professionale dal 2022.