Cos'è il Codice Postale CAP della carta di credito?

Aggiornato il: 28/06/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 28/06/2021

La carta di credito è uno strumento di pagamento molto popolare e utilizzato al giorno d’oggi, per i suoi evidenti vantaggi rispetto al saldo di una transazione in contanti oppure attraverso la normale carta di debito (nota anche come “Bancomat”).

Come funziona la carta di credito

Con la carta di credito è infatti possibile differire il prelievo di denaro dal proprio conto corrente d’appoggio a una data successiva, solitamente il 10 del mese seguente; in questo modo si possono fare acquisti anche se il saldo del conto al momento non sarebbe in grado di sostenerli (l’importante è che lo sia al momento dell’addebito).

Si tratta formalmente di un fido concesso dalla banca ai suoi clienti (con criteri di assoluta discrezionalità: l’istituto di credito può sempre decidere in piena autonomia se fornire una carta di credito a un suo correntista oppure no, a seconda del suo storico di creditore, delle volte in cui è finito in rosso e così via) e come tale prevede diversi accorgimenti votati a garantire la sicurezza di ogni transazione.

Quando si acquista qualcosa online con la carta di credito, ad esempio, vengono richiesti il numero della carta, la sua scadenza, il codice CVV stampato sul retro (o davanti, nel caso delle American Express), il nome del titolare della carta e altri dati personali, come ad esempio l’indirizzo completo di CAP. Ma che cos’è il codice postale carta di credito?

La natura del CAP carta di credito

Il codice postale carta di credito viene anche definito billing zip code e corrisponde semplicemente all’indirizzo dell’intestatario della carta di credito che viene utilizzata per effettuare l’ordine. Fa parte dei dati da fornire per rendere certa l’identificazione del pagante con il titolare della carta; quando richiesto, va fornito quindi il CAP relativo ai dati anagrafici con cui ci si è sottoposti per ottenere la carta (attenzione a non confondersi, ad esempio, tra CAP dell’indirizzo di residenza e di quello relativo al domicilio, qualora questi non corrispondessero). Se non si conosce il proprio CAP basta effettuare una ricerca su Google: tra i primi risultati verrà fornito tramite Google Maps il codice giusto.

Come capire se la carta è autentica

I metodi di autenticazione per accertarsi dell’identità dell’utente della carta di credito, oltre al CAP carta di credito, sono diversi. Negli ultimi anni si sono sempre più affermati quelli che utilizzano dati biometrici, come quelli relativi al volto o all’impronta digitale dell’utente. Spesso l’autenticazione necessaria per finalizzare una transazione è a due fattori: non si devono soltanto inserire i dati (quali appunto il numero di carta, la data di scadenza, il CVV, il CAP carta di credito e così via) ma anche confermarli utilizzando un metodo diverso, ad esempio inserendo un codice inviato via mail o via SMS ai recapiti indicati durante la registrazione della carta di credito. In questo modo il sistema è sicuro di trovarsi davanti al legittimo proprietario della carta e non ha qualcuno che può avergliela fisicamente sottratta e avere così a disposizione i dati stampati sulla tessera.

Il CVV della carta di credito

Un altro codice di grande importanza – più anche del CAP carta di credito – è il codice di sicurezza CVV o CVV2, che rappresenta “l’ultima parola” nel processo di identificazione. Questi codici anti-frode rappresentano la miglior garanzia che la persona che effettua il pagamento sia effettivamente in possesso della carta, e non che abbia soltanto il numero stampato sul lato frontale della tessera. Viene utilizzato anche in questo caso per le operazioni online e si trova, per quanto riguarda le carte Visa, Mastercard, Discovery o JCB, sul retro della carta di credito, esattamente nel riquadro della firma, a destra del numero della carta, ed è di tre cifre. Diverso il discorso, come si è detto, per le carte del circuito American Express o Diners: in questo caso infatti il codice di sicurezza CVV è di quattro cifre, non tre, e si trova stampato sul fronte della carta stessa, sopra il numero della carta  di credito.

Come funziona il numero della carta di credito?

In assoluto, il numero più importante della carta di credito è proprio il codice a rilievo (o stampato) che identifica la carta, detto appunto “numero di carta di credito” o PAN, Primary Account Number. Quasi sempre le carte di credito presentano sul lato frontale il nome e il cognome del proprietario, la data di scadenza (nella forma mese/anno, due cifre ciascuno) e appunto il numero identificativo, oltre, quasi sempre, a un chip EMV che serve per le transazioni elettroniche.

Non tutti i numeri di carta di credito sono uguali, e un occhio allenato di solito è in grado di stabilire se la carta appartiene al circuito VISA, Mastercard, Diners o American Express semplicemente leggendo il PAN. Prima di tutto varia la lunghezza: le carte più comuni, le Mastercard e le VISA, hanno infatti un numero di carta di credito lungo 16 cifre, divise in 4 gruppi di 4 cifre. La prima cifra del blocco a sinistra è quella che permette di identificare il circuito di appartenenza della carta: infatti è il 4 per le VISA, il 5 (51 o 55) per le Mastercard (da qualche tempo le Mastercard utilizzano anche il 2221 e il 2720), seguito dai numeri che identificano il conto corrente; l’ultima cifra infine è un codice di controllo, elaborato in base a un algoritmo che consente di capire se il numero è corretto o è stato manomesso o semplicemente inserito sbagliando qualche cifra. 

Per quanto riguarda le altre carte (che hanno un numero di carta di credito che varia dalle 13 alle 15 cifre, ma lo standard prevede numeri di carta fino a 19 cifre), vengono seguite altre regole: se si parla ad esempio di American Express, in questo caso il PAN inizia con due numeri, 37, mentre le carte Diners Club hanno tra le possibilità i numeri 300, 305, 36, 38; le carte Discovery iniziano con 6011 o 65, quelle JCB con il 35.

Come capire se un numero di carta di credito è valido oppure no

L’algoritmo per le carte di credito segue una regola denominata Formula di Luhn e, non essendo più coperta da brevetto, può essere usato da tutti: si prende la prima cifra a sinistra della cifra di controllo, e cioè il penultimo numero del PAN, la si raddoppia e si procede a ritroso fino all’inizio del numero, raddoppiando una cifra sì e una no e avendo cura di sottrarre 9 dai risultati maggiori di 9 (cioè tutte le volte che il numero da raddoppiare è 5 o superiore). Sommando tutte le cifre, sia quelle raddoppiate che quelle non raddoppiate, compresa la cifra di controllo (non raddoppiata), affinché il PAN sia valido si deve avere come risultato una cifra divisibile per 10.

Prendiamo ad esempio il numero 4068 4891 5962 0941: in questo caso il risultato della Formula di Luhn è dato da 8 (il penultimo numero del PAN raddoppiato) + 0 + 3 (6*2-9) + 1 + 9 + 8 + 3 + 8, cioè 40, a cui si sommano le cifre non raddoppiate (1 + 9 + 2 + 9 + 1 + 8 + 8 + 0), per un totale di 78: non essendo un multiplo di 10, il PAN non è valido. Se invece il numero fosse 4268 4891 5962 0941, con una somma finale di 80, il numero sarebbe valido in quanto divisibile per 10.

Naturalmente, per riconoscere il circuito di appartenenza della carta di credito c’è un modo ancora più semplice e immediato: guardare il logo stampato che si trova sulla carta (ma che a volte, se la carta è particolarmente vecchia o usurata, soprattutto nei modelli stampati con tecnologie meno recenti e poco sofisticate, può sbiadirsi).