Negli ultimi tre mesi del 2022, in Italia, c’è stata una contrazione dei consumi energetici del 12%, una diminuzione che in termini medi annuali si traduce in un calo di oltre il 3%, di poco inferiore alla media europea (-4%). Lo rileva l’Enea e questi dati sono contenuti nell’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano pubblicata ad aprile 2023.
Da questo rapporto emerge, però, che nel 2022 le emissioni di anidride carbonica sono cresciute dello 0,5%, una percentuale comunque inferiore rispetto al +8,5% del 2021. Sempre in questo report trimestrale si evidenzia che la quota di fonti rinnovabili sui consumi finali è cresciuta di un punto al 20%. In forte peggioramento (-54%), invece, l’indice Ispred dell’Enea che misura la transizione energetica sulla base di prezzi, emissioni e sicurezza.
Consumi di energia in calo nel 2022 grazie a un inverno mite
Anche in Italia, dopo una buona crescita nella prima metà dell’anno, i consumi di energia primaria hanno iniziato a contrarsi nel terzo trimestre 2022, per poi cadere del 12% nel quarto trimestre. Nel nostro Paese, come nel resto dell’Eurozona, a guidare il crollo dell’ultimo trimestre sono stati il clima eccezionalmente mite dell’inverno 2022-2023 e le misure di contenimento dei consumi.
Francesco Gracceva, ricercatore dell’Enea che ha coordinato l’Analisi trimestrale, ha riferito all’Agenzia Ansa che “da agosto 2022 a febbraio 2023, periodo di riferimento del Piano nazionale di contenimento, i consumi di gas sono stati inferiori del 19% e quelli di elettricità del 4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni”.
Nel 2022, se da un lato si è registrato un aumento del PIL (+3,7%), dall’altro si è ridotta in una misura senza precedenti l’intensità energetica dell’economia (-7%). Ancora Gracceva: “Si tratta di un dato fortemente influenzato da fattori contingenti, ma è vero che a differenza di quanto rilevato costantemente negli ultimi anni, dalla metà del 2022 in Italia sembra emergere un sostanziale disaccoppiamento fra la domanda di energia e alcuni dei suoi principali driver, come PIL, produzione industriale, clima e mobilità”.
A livello di fonti primarie, il calo dei consumi è il risultato di un minor impiego di gas (-10%) e fonti rinnovabili (-12%), anche a fronte di un maggior ricorso a petrolio (+5,5%) e carbone (+29%). L’aumento delle emissioni di CO₂ (+0,5%), nonostante il calo dei consumi di energia, è imputabile in primo luogo al maggior utilizzo di carbone e olio.
Luce e gas: aumenti alle stelle nel corso del 2022
L’ultimo rapporto trimestrale dell’Enea mostra che il prezzo medio dell’elettricità nel 2022 è cresciuto di oltre il 100% rispetto al 2021. Quello del gas invece è aumentato del 57% negli ultimi 12 mesi rispetto all’anno precedente.
L’ente pubblico di ricerca, che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile, nel documento di sintesi del suo report sottolinea che “al di là del breve periodo, gli alti prezzi restano una grave minaccia alla competitività dell’industria europea”.
Ma non solo: lo studio dell’Enea, ente che ricordiamo è vigilato dal Ministero della transizione ecologica, fa notare che “il piano di contenimento dei consumi di gas e i prezzi record dell’energia hanno contratto la domanda di gas ed elettricità e garantito margini di capacità accettabili sia nel sistema elettrico che nel sistema gas, nonostante sia venuto meno un quarto delle importazioni 2021”.
Stando all’indagine trimestrale messa a punto dall’Enea, nel 2022 ci sono stati segnali positivi sul fronte delle tecnologie low-carbon, specialmente per quanto riguarda la mobilità elettrica. Non a caso, i dati più recenti e aggiornati sui brevetti per accumulatori e sistemi di ricarica mostrano per l’Italia:
- un lieve recupero dello svantaggio accumulato rispetto ai più rilevanti Paesi europei;
- un miglioramento nell’interscambio commerciale dei veicoli elettrici.
Nel complesso, però, il deficit commerciale nel comparto low-carbon:
- è salito del 14% nel corso del 2022;
- è arrivato a sfiorare il valore di 3 miliardi e 700 milioni (pari allo 0,32% del PIL).
A pesare maggiormente sono state le importazioni di pannelli fotovoltaici e veicoli ibridi plug-in, ma soprattutto di accumulatori agli ioni di litio che da soli rappresentano il 56% del disavanzo nel settore low-carbon.
Come risparmiare sulle bollette luce e gas con il Mercato Libero ad Aprile 2023
La minor “fame” di energia elettrica in Italia rilevata dal report di Enea è stata anche favorita dalla messa in pratica, da parte delle famiglie italiane, di buone prassi quotidiane per ottimizzare il consumo dell’elettricità, ridurre gli sprechi e, di conseguenza, risparmiare in bolletta.
Eppure, fatture della luce, come del gas, più leggere possono essere conquistate sia puntando sulla “sobrietà” energetica (e quindi abbattendo i consumi), sia affidandosi al Mercato Libero che propone ai clienti domestici un prezzo della materia prima più contenuto rispetto a quello in vigore nei contratti Tutelati e stabilito da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
Grazie al comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas, i titolari di utenze domestiche possono confrontare le soluzioni messe a punto dai fornitori energetici del Mercato Libero e individuare le più vantaggiose ad aprile 2023 a partire dal proprio profilo di consumo.
Il confronto online è infatti efficace previo inserimento del proprio consumo annuo. Questa informazione è sempre riportata in bolletta, nella sezione consumi (consulta qui come leggere la bolletta della luce e come leggere la bolletta del gas). In alternativa, è possibile stimare quanta energia o quanto metano si utilizzi con il sistema di calcolo integrato nel comparatore.
SCOPRI LE MIGLIORI OFFERTE LUCE E GAS »
I lettori di SOStariffe.it che vogliano calcolare subito il proprio fabbisogno annuale di energia elettrica, lo possono fare cliccando direttamente sul widget qui sotto e impostando i filtri integrati nel comparatore: