Aumentare Plafond carta di credito: come fare

Aggiornato il: 20/04/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 20/04/2021

La carta di credito è uno strumento molto comodo per poter effettuare gli acquisti desiderati senza preoccuparsi di avere, in quel preciso momento, sufficiente denaro sul proprio conto corrente. A differenza delle carte di debito, infatti, l’addebito non è immediato, ma avviene in una determinata data (spesso il 10 del mese, o comunque nei primi 15 giorni del mese successivo all’acquisto).

Come funziona la carta di credito

Naturalmente questa facoltà non è illimitata: ogni carta di credito ha in fatti un plafond o massimale che definisce il tetto massimo di spesa mensile per la quale si può utilizzare la carta, diverso a seconda del tipo di accordo che si ha con la banca.

Aumentare il plafond della carta di credito per avere una maggiore possibilità di acquisto è però possibile: ecco qui di seguito le indicazioni su come fare. 

Come funzionano le carte di credito

Prima di tutto va ricordato che mentre la carta di debito (quella a cui spesso ci si riferisce impropriamente come “Bancomat”, termine che indica solo il più diffuso tra i circuiti ATM) viene data di regola a ogni correntista, lo stesso non accade per la carta di credito.

Questa, infatti, può essere concessa o meno dalla banca al cliente, in base a una serie di parametri: la sua affidabilità creditizia (non si può ottenere una carta, di regola, se si hanno gravi posizioni debitorie che hanno portato a dei protesti), il reddito da lavoro (meglio se a tempo indeterminato), la giacenza media o altre variabili che per l’istituto di credito sono rilevanti, in piena autonomia. Insomma, se la banca decide che un correntista non ha titolo per ricevere una carta di credito – che è a tutti gli effetti un fido, anche se di ammontare limitato, ma duraturo nel tempo – ha tutti i suoi diritti, e non possiamo che prenderne atto oppure cercare un’altra banca con condizioni diverse, con comparatori come quello di SOSTariffe.it.

In secondo luogo, parlare genericamente di “carte di credito” non è del tutto corretto, visto che esistono almeno due grandi tipologie di strumenti finanziari di questo tipo:

  • la carta di credito a saldo;
  • la carta di credito revolving.

La carta di credito a saldo vede i costi per l’acquisto di beni e servizi scalati tutti in una volta sola alla scadenza prestabilita, mentre la carta di credito revolving mette a disposizione del cliente una somma che viene reintegrata con il pagamento di rate mensili (trasformando così di fatto qualsiasi acquisto in un finanziamento avallato dalla banca). 

Che cosa succede quando si raggiunge il plafond?

Non sempre è facile tenere conto dei propri acquisti effettuati con la carta di credito; proprio perché la spesa non viene immediatamente scalata ma solo “registrata” in attesa della scadenza, e visto che solo l’estratto conto fornisce un resoconto attendibile degli acquisti effettuati nel periodo appena concluso, non di rado si raggiunge il plafond anche se si ha ancora bisogno di utilizzare la carta di credito, oppure si deve fare un’acquisto “importante” in una volta sola.

In quel caso, la cosa migliore da fare è chiamare la banca, spiegare la situazione – ad esempio, un acquisto particolarmente oneroso, ma a fronte del quale la nostra giacenza sul conto corrente è già sufficiente a coprire l’esborso – e richiedere, se possibile, un momentaneo aumento del plafond.

Quando viene concesso, questo di solito non è immediato ma richiede l’approvazione della banca che si prende almeno un paio di giorni lavorativi di tempo per decidere; ecco perché è bene intervenire per tempo, se si prevede una grossa spesa e si sa o si teme di aver già superato il plafond.

Se però questa situazione si verifica con una certa regolarità, allora è il caso di pensare ad aumentare il plafond della carta di credito in modo permanente

Come fare per aumentare il massimale della carta di credito 

Certi fornitori di carte di credito – come ad esempio American Express – spesso contattano direttamente i loro clienti per proporre il passaggio a una carta con un plafond più elevato di quella attuale (e con un costo mensile superiore); quando un utente infatti dimostra di essere un buon pagatore e di utilizzare con regolarità questo strumento finanziario per i propri pagamenti, può essere interessato a una soluzione di categoria superiore che contempli sia un aumento del plafond che servizi aggiuntivi (come ad esempio la sottoscrizione di assicurazioni sugli acquisti, il pass per i lounge aeroportuali e così via).

Negli altri casi, è il cliente che dovrà contattare la banca, sia utilizzando i canali digitali che recandosi di persona in filiale, e discutere l’aumento del suo plafond.

In linea di massima si tratta di una situazione piuttosto simile alla prima richiesta della carta di credito, nel senso che la banca deve valutare la situazione creditizia, i passati pagamenti, il reddito mensile, la natura del lavoro dipendente o di libero professionista, i passati scoperti ed eventi di questo tipo prima di dare l’ok.

Se tutto va per il verso giusto, viene concesso un plafond più alto operativo da subito o dal mese successivo. Chi è cliente da più tempo ha maggiori possibilità di vedere accolta la propria richiesta, naturalmente, perché ha avuto più occasioni di far vedere il suo status di buon pagatore.

Va da sé che maggiore è la richiesta per il nuovo plafond più difficile sarà la sua approvazione e più alte devono essere le risorse (sia quelle in giacenza che quelle periodiche) a disposizione del cliente per un esito positivo.  

I “tier” delle carte di credito 

Rispetto a qualche anno fa, va detto che le cose sono un po’ cambiate per le carte di credito visto il mutare della situazione finanziaria internazionale.

Un tempo, avere una carta “Gold” o “Platinum”, con un plafond molto superiore a quello standard, non era affatto facile; si richiedevano risorse reddituali piuttosto cospicue ed entrate sicure, oltre a un patrimonio più che sufficiente a garantire la banca per il suo fido.

Oggi, con l’introduzione semplificata di “tier” di carte di credito con canone mensile più alto, le richieste sono un po’ calate, ed è più facile riuscire ad aggiudicarsi una carta di credito con plafond superiore, senza che sia necessario aumentare plafond carta di credito ma semplicemente passando alla categoria superiore (un po’ come si fa con gli abbonamenti premium di Netflix e similari).
 

Che cosa fare se non viene aumentato il plafond 

Ma che fare se la nostra richiesta di aumento plafond viene respinta? Come detto, è teoricamente possibile rivolgersi a un altro istituto di credito, sperando che sia meno severo.

Attenzione però, perché se il motivo del rifiuto è grave (ad esempio una situazione compromessa presso il CRIF, che valuta la nostra affidabilità creditizia), è molto probabile che anche altre banche si comportino allo stesso modo, portando solo a una perdita di tempo per il cliente (e un possibile peggioramento del  suo status, in un circolo vizioso che porterà solo a nuovi rifiuti).

Meglio quindi rivolgersi a metodi di pagamento alternativi, se non si riesce ad aumentare il massimale delle carte di credito: le carte prepagate, i sistemi di pagamento digitale come PayPal o Satispay, o anche – se il problema riguarda proprio l’apertura di un nuovo conto corrente – i nuovi soggetti nell’ambito del settore fintech, tra cui nomi come Revolut, che pur non prevedendo carte di credito risultano molto competitivi per quanto riguarda le commissioni pagate e la possibilità di investire in azioni o criptovalute.