Il “dossier” relativo allo stop alle caldaie a gas in Europa dal 2029 approderà a Bruxelles lunedì 12 giugno 2023. All’ordine del giorno della riunione tecnica convocata dalla Commissione Ue ci sarà proprio la discussione della proposta di introdurre, dal 1° settembre 2029, un limite minimo di efficienza al 115% per le caldaie. Una soglia che, di fatto, si tradurrebbe nel divieto di immissione sul mercato delle caldaie stesse, incluse quelle alimentate da gas rinnovabili.
Regolamento Ecodesign: i dubbi dell’Italia e di altri Paesi Ue
Questo limite minimo di efficienza delle caldaie a gas, contenuto nella proposta di revisione del Regolamento 813/2013/Ue il (il cosiddetto Ecodesign), ha sollevato però un fronte comune di perplessità, interrogativi e polemiche sia tra alcuni Paesi membri (l’Italia in prima fila) sia tra gli operatori del settore.
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, proprio questi dubbi avrebbero spinto la Commissione europea a convocare il tavolo tecnico, al quale sono stati invitati tutti i soggetti coinvolti nella fase di consultazione pubblica relativa alla bozza del regolamento sull’Ecodesign.
Questa mossa di Bruxelles potrebbe rappresentare un primo passo verso l’adozione di una posizione più “morbida” sullo stop alle caldaie a gas dal 2029. Tanto che, secondo quanto scritto nella lettera di invito e riportato dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, la commissione sarebbe ora dell’idea che “possono esserci situazioni particolari nelle quali potrebbe non esserci una soluzione tecnica per sostituire la caldaia a gas con una delle alternative disponibili”. In pratica, dal tavolo tecnico, potrebbe spuntare una serie di possibili eccezioni al divieto o circostanze in cui il divieto potrebbe non essere considerato.
Caldaie a gas: cosa propone la revisione del regolamento sull’Ecodesign
Come anticipato poco sopra, lo stop alla vendita delle caldaie a gas è una regola Ue contenuta nella revisione del Regolamento 813/2013/Ue (il cosiddetto Ecodesign) che ha come mission quella di ridurre i gas serra e migliorare l’efficienza energetica.
L’obiettivo è quello di aumentare il requisito di efficienza energetica stagionale delle caldaie a gas fino al 115% dall’attuale minimo del 92%. L’innalzamento di tale soglia porrebbe di fatto fine alla vendita di nuove caldaie a combustibile fossile autonome in quanto queste non sarebbero più in grado di soddisfare i nuovi requisiti di efficienza energetica.
Stop alle caldaie a gas dal 2029: il “No” delle associazioni di categoria
Tra i Paesi membri dell’Unione europea, l’Italia ha espresso la posizione più critica sulla proposta di modifica del regolamento sull’Ecodesign. Il fronte contrario allo stop delle caldaie a gas si è però via via allargato, tanto che a maggio 2023, anche Croazia, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Grecia, Lettonia, Finlandia, Lituania, Malta, Repubblica Ceca si sono schierati a fianco dell’Italia nel chiedere una serie di miglioramenti al testo.
Il fronte è compatto anche tra le associazioni di categoria. “La prescrizione che la Commissione europea si appresta ad approvare ponendo un indice di efficienza al 115% per le caldaie a gas rappresenta di fatto un divieto di immissione sul mercato di tutte le caldaie e non risulta coerente con il parere espresso dal Parlamento europeo lo scorso 14 marzo sulla proposta di Direttiva sulle prestazioni energetiche dell’edilizia”, hanno dichiarato in una nota congiunta Proxigas (l’Associazione che riunisce le imprese della filiera del gas naturale), Assogasliquidi (l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto dei gas liquefatti), Assotermica (l’Associazione dei produttori apparecchi e componenti per impianti termici), Federcostruzioni (Federazione delle costruzioni), Ance (l’Associazione nazionale costruttori edili) e Applia Italia (l’Associazione dei produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali).
Anche il Codacons, l’associazione dei consumatori, è sulle barricate: “Qualora il provvedimento studiato dall’Ue dovesse diventare realtà , le famiglie che dal 2029 si troveranno nella condizione di sostituire la vecchia caldaia a gas, magari perché si é rotta, dovranno obbligatoriamente acquistare una pompa di calore. Oggi, per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, il costo varia tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto: una spesa proibitiva sia per i costi in costante crescita di tali impianti, sia per la manodopera sempre più costosa“.
Tagliare le spese in bolletta a Maggio 2023 con il Mercato Libero
In attesa che a Bruxelles si sbrogli il nodo sul limite di efficienza energetica per le caldaie dal 2029, le famiglie italiane possono giocare d’anticipo così da non farsi trovare impreparati all’arrivo del prossimo inverno. Come? Affidandosi alle soluzioni metano del Mercato Libero, il cui costo della materia prima è solitamente più conveniente rispetto al prezzo stabilito dalla Maggior Tutela.
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