Gli impianti fotovoltaici, grazie a una progressiva diminuzione dei costi, oggi sono sempre più diffusi nelle nostre case e permettono di tagliare le bollette della luce e del gas in modo significativo, recuperando in pochi anni il costo dell’investimento iniziale e facendo aumentare il valore dell’immobile dove sono stati installati.
Va ricordato però che non si tratta di una tecnologia ancora disponibile per tutti, visto che – almeno per il momento – solo chi vive in una zona sufficientemente soleggiata e può contare su una superficie medio-ampia e correttamente inclinata di tetto può ricavare il massimo dai moduli fotovoltaici.
Fortunatamente alcune innovazioni, come i pannelli fotovoltaici o solari a film sottile, stanno progressivamente superando anche questi ostacoli, per un transizione alle energie rinnovabili che possa coinvolgere il più possibile sia i privati che le piccole, medie e grandi aziende del territorio.
Ma quanto conviene intraprendere il percorso del solare, oggi? Quali sono i costi da mettere in conto e a quanto ammontano i risparmi sulle bollette dell’energia elettrica e del gas?
Qui di seguito, proviamo ad esaminare in maniera obiettiva i vantaggi e gli svantaggi per chi sceglie di dotare la propria casa di un impianto fotovoltaico di ultima generazione.
Gli impianti fotovoltaici o a energia solare funzionano con il principio dell’irraggiamento, catturando attraverso le celle dei pannelli fotovoltaici i raggi del sole e convertendoli in energia elettrica o (con il solare termico) utilizzando il calore per scaldare l’acqua calda sanitaria.
Il principale – ed enorme – vantaggio di questi impianti, quindi, è proprio questo: il sole è una risorsa inesauribile e gratuita, e per questo dotarsi di un impianto a pannelli solari non è un semplice costo, ma un investimento che si pagherà con gli anni permettendo di tagliare le bollette, fino quasi ad azzerarle nel migliore dei casi.
In altre parole, dopo aver speso quanto necessario per l’installazione a casa dei pannelli solari, sarà tutto risparmio. Va segnalato anche che l’IVA è agevolata al 10% per gli acquisti legati al fotovoltaico, segnando un ulteriore risparmio sull’investimento iniziale.
Le fonti energetiche non rinnovabili come il petrolio o il carbone, al contrario, sono limitate (oltre ad essere molto inquinanti e a diffondere quantitativi pericolosi di CO2 nell’atmosfera) e non possono più essere prese in considerazione come strategia energetica a lungo termine.
Il sole, invece, è uno straordinario alleato per l’energia pulita: con il corretto dimensionamento di un impianto fotovoltaico, avendo a disposizione la superficie necessaria per l’installazione dei pannelli solari – di solito un tetto con inclinazione verso sud – si può cominciare a risparmiare da subito, fino a rendersi di fatto indipendenti dalla rete elettrica tradizionale.
I prezzi per un investimento simile sono sempre più in discesa (10-15 anni fa erano fino a cinque volte superiori rispetto alla situazione odierna) e non è più necessario affrontare esborsi eccessivi per avere il proprio impianto, e dopo 6-12 anni, a seconda della tipologia installata, si potrà dire di aver raggiunto l’indipendenza energetica a tutti gli effetti.
Scegliendo gli impianti a energia solare inoltre ci si mette al sicuro una volta per tutte dalle variazioni del prezzo della componente energia.
Com’è noto, visto che l’Italia importa molta elettricità dall’estero, sono sufficienti sconvolgimenti politici o commerciali anche di media o modesta entità per cambiare in pochi giorni e far aumentare il costo di ogni singolo kWh: è per questo che oggi molti fornitori di energia elettrica scelgono la formula del “prezzo bloccato” per uno, due o tre anni, permettendo così ai propri utenti di non dover pagare di più.
Con il solare, il prezzo rimane bloccato non per pochi anni, ma per sempre; non solo, ma se si riesce ad approfittare del meccanismo dello Scambio sul Posto per vendere l’energia generata in eccesso al sistema, è addirittura possibile guadagnare.
Di conseguenza, con il fotovoltaico il nostro Paese diventa sempre meno dipendente dall’energia estera (non a caso l’Italia è ai primi posti al mondo per quanto riguarda la percentuale di energia solare prodotta rispetto al totale) e i conseguenti benefici sono apprezzabili sia per gli utenti domestici che per le imprese di qualsiasi dimensione.
I vantaggi ambientali sono l’altra importantissima faccia della rivoluzione portata dagli impianti fotovoltaici. A differenza delle fonti non rinnovabili, il solare infatti non rilascia nell’atmosfera emissioni nocive, in particolar modo CO2.
Secondo un recente studio i pannelli solari, grazie alla loro energia pulita, hanno già ripagato il loro costo ambientale; in altre parole, l’effetto positivo dell’utilizzo dell’energia solare come fonte di energia sostenibile compensa e supera l’effetto negativo della produzione dei pannelli stessi, i quali, inoltre, sono sempre meno inquinanti anche per quanto riguarda il loro smaltimento.
In questo senso, notevoli progressi si possono vedere nelle più recenti applicazioni tecnologiche per il film sottile, ovvero una tipologia di pannello (incidentalmente la meno costosa) che funziona come una pellicola applicabile non soltanto su dei pannelli ma anche su altre superfici, comprese le finestre.
Il film sottile è la tecnologia che dà più garanzie per il futuro anche per tutto ciò che riguarda la possibilità di un impianto davvero “light”, meno costoso, meno ingombrante e, soprattutto, ancora più amico dell’ambiente.
L’innovazione tecnologica è un altro rilevante vantaggio legato all’energia solare: il fotovoltaico è un approccio destinato a diventare sempre più sofisticato ed efficiente, visto che gli investimenti sono concentrati sulle nuove tecnologie e non su quelle destinate a essere sempre meno utilizzate.
Basti pensare che grandi imprenditori stranieri come Elon Musk, pioniere dell’auto elettrica con la sua Tesla, hanno investito centinaia di milioni di dollari con l’intento di creare batterie casalinghe anche per il fotovoltaico a basso costo e sempre più affidabili, come la Tesla Powerwall 2, ritenuta tra le più valide oggi presenti sul mercato insieme ai prodotto di Lg, Sonnen, Varta e altre marche specializzate.
Da non sottovalutare inoltre che i pannelli solari possono essere utilizzati non soltanto per la produzione di energia elettrica ma anche per generare acqua calda sanitaria e per il riscaldamento di casa.
Questi interventi permettono anche tagli sulla bolletta del gas che possono arrivare fino al 50%, dimezzando una delle spese tradizionalmente più onerose nel bilancio delle famiglie (nonché una delle più volatili, se si pensa all’aumento del gas immediato in seguito ai disordini politici degli ultimi anni tra la Russia e l’Ucraina, attraversate dagli oleodotti che portano il gas fino in Italia).
Grazie al principio dell’irraggiamento, infatti, i pannelli a solare termico – nelle due varianti del solare termico a circolazione naturale e del solare termico a circolazione forzata – sfruttano l’energia inesauribile del sole, con la possibilità di essere integrati a una caldaia tradizionale e a un impianto già esistente e, anche qui, di approfittare delle detrazioni fiscali disponibili per chi sceglie di puntare sull’energia sostenibile per la propria casa.
Un ultimo vantaggio assolutamente da non trascurare per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, sia destinati alla produzione di energia elettrica che a quella di gas, è legato al valore dell’immobile.
Questi impianti infatti rappresentano un investimento che fa aumentare in modo cospicuo il valore di un edificio e permette di avere una certificazione energetica migliore; così, oltre a recuperare l’investimento semplicemente con il passare degli anni, si potrà anche rivendere l’immobile a un prezzo più alto, tenendo conto delle migliorie di cui potranno godere i futuri acquirenti.
Naturalmente, tutti i cospicui vantaggi di un impianto fotovoltaico elencati qui sopra non si possono ottenere senza accettare qualche compromesso, anche se i progressi tecnologici nell’energia pulita durante gli ultimi anni sono stati tali da aver trasformato pesanti sacrifici in incomodi di entità sempre minore.
Il primo svantaggio è ovviamente quello legato al costo: installare un impianto a energia solare richiede un investimento iniziale non indifferente, che ovviamente cresce man mano che il fabbisogno di energia della famiglia o dell’attività lavorativa aumenta.
Per essere più precisi, oggi un impianto fotovoltaico ha un costo che si aggira intorno ai 1.500-2.000 euro per kW (basta un impianto da 3 kW per la maggior parte delle famiglie), a cui vanno aggiunti i costi legati alle batterie per lo stoccaggio, se si sceglie un impianto con accumulo.
Il prezzo dei moduli fotovoltaici varia a seconda della tecnologia utilizzata, ad esempio se i pannelli sono in monocristallino, in policristallino o in film flessibile, dal più costoso al più economico.
Prezzi che in assoluto si possono definire alti, ma che sono crollati negli ultimi anni (una quindicina di anni fa un impianto a energia solare aveva un costo che si aggirava intorno ai 9.000 euro per kW, e anche le batterie erano molto più costose), e che comunque possono essere ridotti grazie alle detrazioni fiscali.
Anche se gli incentivi degli anni scorsi sono ormai terminati, infatti, è sempre possibile pagare l’impianto la metà grazie alla detrazione al 50%, spalmata su 10 rate in altrettanti annui.
In secondo luogo, bisogna tenere conto che un impianto fotovoltaico ha bisogno della corretta manutenzione, il che si traduce in nuovi costi.
Un pannello solare sporco – ad esempio per lo smog, per le foglie depositate dal vento, per la sabbia, per il guano degli uccelli – rende molto di meno rispetto al suo potenziale, e quindi è necessaria una pulizia annuale affidata a dei professionisti.
Infine, ci sono anche i costi legati ai pezzi di ricambio, in particolare l’inverter – il dispositivo che trasforma la corrente continua generata dai raggi solari in corrente alternata, quella necessaria per far funzionare i nostri elettrodomestici – che va sostituito quando comincia a perdere efficienza.
Nemmeno i pannelli solari sono eterni, anche se vengono sottoposti alla corretta manutenzione e pulizia; dopo 25-30 anni infatti vanno cambiati.
Un altro svantaggio degli impianti a energia solare è legato alle modalità di fruizione della stessa energia.
Gli impianti più classici, infatti, si limitano a trasformare la luce solare in elettricità per alimentare in tempo reale i vari apparecchi, ma il problema è che il momento in cui i raggi del sole sono più forti è anche quello in cui ce n’è meno bisogno, un po’ perché gli inquilini di casa sono fuori per lavoro, un po’ perché di giorno non c’è bisogno di luce artificiale.
Di sera, invece, quando la richiesta di energia è molto più alta non è possibile sfruttare la luce del sole ormai tramontato, quindi il risparmio è poco significativo.
Una parziale soluzione si ha con il meccanismo del cosiddetto Scambio sul Posto, che consente di vendere al Gestore della rete elettrica l’energia prodotta in sovrappiù, anche se le tariffe di vendita non sono molto alte (circa la metà del prezzo d’acquisto).
Ancora più efficienti in questo senso sono gli impianti fotovoltaici con accumulo: qui, infatti, sono presenti dei sofisticati sistemi di stoccaggio, ovvero delle batterie (un tempo al piombo, oggi soprattutto al litio) che possono immagazzinare l’energia prodotta ma non utilizzata immediatamente per consentire così di utilizzarla alla sera e di notte o quando più serve. In questo modo la percentuale di autoconsumo – che misura quanta energia viene autoprodotta e utilizzata rispetto al totale – può arrivare anche al 90%. Naturalmente, come si è detto più sopra un impianto che preveda anche le batterie è più costoso rispetto agli impianti classici.
La non programmabilità rimane comunque uno dei punti deboli del fotovoltaico, perché ovviamente, al di là di previsioni meteorologiche più o meno azzeccate, non è possibile sapere in anticipo quanto sole ci sarà, di che entità saranno gli ombreggiamenti causati dalle nuvole, se cadrà la neve costringendo a una manutenzione straordinaria dei pannelli.
Con un dimensionamento corretto dell’impianto e delle eventuali batterie, però, è possibile ovviare in massima parte a questo problema. Naturalmente sarà necessario anche scegliere una posizione ottimale per il massimo rendimento dei pannelli: questo significa, in primo luogo, un’inclinazione verso sud (e solo in seconda battuta verso est o verso ovest, ma mai verso nord), senza che ci siano altri palazzi, alberi o lampioni troppo vicini a gettare la loro ombra nelle varie ore del giorno sui moduli fotovoltaici.
Fortunatamente per quanto riguarda il rischio di rotture o guasti gli impianti fotovoltaici possono contare su una notevole affidabilità, anche perché non essendoci parti in movimento le sollecitazioni sono molto inferiori; i pannelli solari sono poi in grado di resistere bene agli agenti atmosferici, e in ogni caso i modelli più recenti sono dotati di avanzati sistemi di diagnostica per notificare eventuali problemi in tempo reale e permettere così di risolverli prima che peggiorino.