Tariffe Internet indicizzate all'inflazione: come funziona il nuovo meccanismo

Il settore della telefonia fissa e mobile ha registrato un primo trimestre del 2023 caratterizzato da nuovi aumenti. Alle rimodulazioni tariffarie per i già clienti si aggiunge un'ulteriore "novità" per il settore: il debutto delle tariffe indicizzate all'inflazione. Si tratta di un nuovo meccanismo che prevede aggiornamenti annuali del canone mensile in base all'andamento dell'inflazione. Sugli aumenti del settore della telefonia registrati ad inizio 2023 si registra il punto dell'Osservatorio Tariffe di SOStariffe.it e Segugio.it. Ecco i dettagli completi.

In 30 secondi

Il 2023 del settore di telefonia in Italia è partito con nuovi aumenti:
  • diversi operatori sono tornati a ricorrere alle rimodulazioni tariffarie con aumenti del canone per i loro clienti
  • debuttano le tariffe indicizzate all'inflazione che prevedono un aumento annuale del canone mensile
  • a fare il punto della situazione è la nuova indagine dell'Osservatorio SOStariffe.it 
Tariffe Internet indicizzate all'inflazione: come funziona il nuovo meccanismo

Anche il settore della telefonia, sia mobile che fissa, deve fare i conti con l’aumento dei prezzi al consumo. Dopo le prime avvisaglie arrivate a fine 2022, il 2023 è iniziato con una serie di aumenti da parte degli operatori del settore. Ancora una volta, i provider hanno fatto ricorso alle rimodulazioni tariffarie e, quindi, ad un aumento del canone mensile delle tariffe attivate dai già clienti.

Nello stesso tempo, però, le prime settimane del 2023 segnano l’arrivo di una novità per il settore della telefonia in Italia: le tariffe indicizzate all’inflazione. Si tratta di un nuovo meccanismo che porterà ad aggiornamenti annuali del canone mensile sulla base dell’andamento dell’inflazione. Tale meccanismo è parte integrante delle condizioni contrattuali delle tariffe che lo prevedono e non rappresenta una rimodulazione.

A fare il punto della situazione è l’indagine dell’Osservatorio Tariffe di SOStariffe.it e Segugio.it che ha analizzato gli aumenti registrati nel settore della telefonia ad inizio 2023.

Il 2023 inizia con una nuova serie di rimodulazioni

Gli operatori di telefonia tornano ad aumentare i costi per i già clienti ricorrendo alle rimodulazioni tariffarie ovvero a delle modifiche unilaterali dei contratti che prevedono un incremento del canone mensile. Il ricorso alle rimodulazioni tariffarie è stato particolarmente evidente nel corso del primo trimestre del 2023, coinvolgendo buona parte degli operatori del settore. Per la telefonia mobile, ad esempio, registriamo aumenti da parte di:

  • PosteMobile: + 1 euro al mese
  • TIM: +2 euro al mese
  • WINDTRE: +2 euro al mese
  • Fastweb: fino a +4 euro al mese

Per la telefonia fissa, invece, gli aumenti arrivano da:

  • Vodafone: +1,99 euro al mese
  • TIM: +2 euro al mese
  • Fastweb: fino a +5 euro al mese

La pratica delle rimodulazioni tariffarie, quindi, torna ad essere particolarmente diffusa nel corso dei primi mesi del 2023. Da notare, però, che i rialzi riguardano quasi esclusivamente le tariffe attivate dai già clienti. Come evidenziato dalle indagini dell’Osservatorio ad inizio 2023, infatti, il canone medio delle offerte di telefonia mobile è al minimo storico mentre il canone medio delle offerte Internet casa è in netto calo rispetto al 2022.

Gli operatori che applicano le rimodulazioni sono tenuti a rispettare precisi obblighi informativi nei confronti dei loro clienti, garantendo un certo preavviso e la possibilità di esercitare il diritto di recesso, con eventuale passaggio ad altro operatore, senza costi di alcun tipo. Sulla questione, di recente, AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha irrorato a TIM una sanzione di 2,1 milioni di euro per l’attivazione, senza consenso, di un’opzione a costo aggiuntivo e ha avviato un’istruttoria su WINDTRE legata alle comunicazioni di rimodulazione.

Il 2023 è l’anno delle tariffe indicizzate per la telefonia mobile e fissa

Non ci sono solo le rimodulazioni a colpire il settore della telefonia nel corso del 2023: in questi mesi, infatti, si registra anche il debutto delle tariffe indicizzate all’inflazione che seguono un meccanismo (parte integrante delle condizioni contrattuali dell’offerta) che prevede un aggiornamento annuale del canone mensile sulla base dell’andamento dell’indice di inflazione. A introdurre questo tipo di tariffe, sia per la telefonia fissa che per la mobile, sono stati gli operatori TIM e WINDTRE.

Per il momento, gli altri operatori del settore hanno scelto di non seguire l’esempio dei due provider (che, complessivamente, possono contare su di una quota di mercato superiore al 50%, sia per la telefonia fissa che per la telefonia mobile, secondo gli ultimi dati AGCOM). Come avvenuto alcuni anni fa con il meccanismo delle tariffe con rinnovi ogni 4 settimane, però, non si può escludere che in futuro altri provider decidano di seguire l’esempio dei due operatori.

Come funzionano le tariffe indicizzate all’inflazione

Il meccanismo di indicizzazione all’inflazione prevede un aggiornamento annuale del canone sulla base dell’andamento dell’inflazione. Tale aggiornamento non è una rimodulazione in quanto il meccanismo è parte integrante delle condizioni contrattuali e, quindi, non fa scattare il diritto di recesso gratuito per il cliente. Da notare, inoltre, che il sistema di indicizzazione definito da TIM e WINDTRE presenta alcune differenze:

  • TIM segue l’andamento dell’indice IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’UE) che offre una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo
  • WINDTRE segue l’andamento dell’indice FOI (Indice dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai ed Impiegati) che misura l’andamento dei consumi delle famiglie che fanno capo ad un lavoratore dipendente

La tabella qui di seguito chiarisce il funzionamento preciso del meccanismo definito dai due operatori:

OPERATORE PERIODICITÀ CARATTERISTICHE ADEGUAMENTO AUMENTO MENSILE MASSIMO
TIM Annuale, dal 1° aprile 2024 IPCA + 3,5 punti Fino al 10% in più 
WINDTRE Annuale, dal 1° trimestre 2024 FOI con variazione minima del +5% Legato all’andamento del FOI

Entrambi i meccanismi non tengono conto di un eventuale tasso di inflazione negativo: TIM, infatti, specifica che un tasso di questo tipo non sarà preso in considerazione per la definizione dell’aggiornamento mentre WINDTRE definisce un incremento minimo a prescindere dall’andamento effettivo dell’inflazione. Di fatto, quindi, queste tariffe presentano un sistema di aggiornamento annuale del canone mensile.

La tabella qui di seguito mostra i risultati di una simulazione dell’Osservatorio che evidenzia quale potrebbe essere il rincaro del canone in arrivo nel 2024 per le tariffe disponibili attualmente nei listini di TIM e WINDTRE che prevedono il meccanismo di indicizzazione all’inflazione. Di fatto, con il tasso di inflazione attuale, si registrerebbe un aumento annuale pari all’aggiunta di un ulteriore canone mensile.

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