Osservatorio rimodulazioni contratti luce e gas: a cosa prestare attenzione

La crisi energetica ha rivoluzionato il mercato energetico nel corso del 2022 ed anche nel 2023 gli effetti dell'aumento dei prezzi di luce e gas continuano a farsi sentire: uno dei trend più rilevanti nel settore è quello delle rimodulazioni delle tariffe di luce e gas che rischiano di tradursi in rincari significativi e improvvisi per gli utenti. A far luce sulla questione è l'indagine dell'Osservatorio Tariffe di SOStariffe.it e Segugio.it.

In 30 secondi

Tutto quello che c'è da sapere sulle rimodulazioni delle tariffe luce e gas
  • I fornitori possono modificare le condizioni tariffarie delle offerte luce e gas con una rimodulazione
  • Esistono due tipologie di rimodulazione tariffaria
  • In ogni caso, c'è l'obbligo per il fornitore di informare in anticipo il cliente rimodulato
  • Il cliente può rifiutare la rimodulazione e cambiare gestore, attivando nuove offerte luce e gas più convenienti senza costi
Osservatorio rimodulazioni contratti luce e gas: a cosa prestare attenzione

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da una profonda crisi energetica e da un continuo aumento dei prezzi di luce e gas. La spesa per l’energia elettrica e il gas naturale ha fatto registrare, quindi, un aumento significativo. Per la famiglia tipo, infatti, si è registrato un aumento di oltre 500 euro per la luce (passando da 1.074 euro, dato rilevato nel 1° trimestre del 2022, a 1.596 euro, dato del 1° trimestre 2023) e di oltre 1.300 euro per il gas (la spesa è passata da 3.009 euro a 4.359 euro).

Complessivamente, quindi, il rincaro è stato superiore ai 1.800 euro. Rispetto ai 12 mesi precedenti, quindi, una famiglia tipo ha pagato il 46% in più. Dati analoghi arrivano anche dall’Unione Nazionale Consumatori che conferma come, nel confronto tra dicembre 2021 e dicembre 2022, infatti, l’energia elettrica cresca del +165,2% mentre per il gas si registra un aumento medio del +99,7%. Si tratta, quindi, di aumenti senza precedenti.

A giocare un ruolo determinante nella corsa al rialzo dei prezzi di luce e gas sono le rimodulazioni dei contratti, una pratica sempre più diffusa tra i fornitori, costretti ad aumentare i prezzi dell’energia messa a disposizione dei loro clienti a causa del continuo rincaro delle quotazioni all’ingrosso. Con le rimodulazioni, per gli utenti, c’è il rischio di dover fare i conti con improvvisi aumenti in bolletta, anche con consumi ridotti.

A far luce sulle modalità e gli effetti delle rimodulazioni delle tariffe di luce e gas è una nuova indagine dell’Osservatorio Tariffe di SOStariffe.it e Segugio.it.

Rimodulazioni delle tariffe luce e gas: le 2 possibili modifiche a cui prestare attenzione

LE CARATTERISTICHE DELLA RIMODULAZIONE
Rimodulazione con condizioni predeterminate Le nuove condizioni tariffarie sono definite nel contratto sottoscritto dal cliente e si applicano alla fine del periodo promozionale
Rimodulaizone con condizioni non predeterminate Le nuove condizioni tariffarie sono stabilite dal fornitore che informa il cliente, in anticipo, in merito all’applicazione di nuove condizioni tariffarie alla fine del periodo promozionale

Le tariffe di luce e gas non sono “per sempre”. Per i consumatori, infatti, gli aumenti possono essere dietro l’angolo per via di rimodulazioni tariffarie avviate dai gestori energetici con cui è stato attivato un contratto. Le modifiche unilaterali, altro modo per definire le rimodulazioni, sono necessarie, per i fornitori, che hanno la necessità di aumentare i prezzi dell’energia quando le quotazioni all’ingrosso registrano un sostanziale incremento, come avvenuto nel corso del 2022.

È importante sottolineare, in ogni caso, che le rimodulazioni delle tariffe luce e gas possono essere di vario tipo. I consumatori possono imbattersi in due diverse tipologie di modifiche delle condizioni contrattuali delle forniture di luce e gas. La prima modalità di modifica avviene al termine di un periodo promozionale e con condizioni già predeterminate dal contratto sottoscritto dal cliente. Semplicemente, termina la promozione in corso (ad esempio prezzo scontato del 50%) e il fornitore inizierà ad applicare il nuovo prezzo “standard” (quindi senza sconto).

La seconda tipologia di rimodulazione, invece, prevede una modifica del costo dell’energia alla fine di un periodo promozionale ma senza condizioni di rinnovo predeterminate al momento della sottoscrizione del contratto. In questo caso, il fornitore si riserva la possibilità di stabilire il nuovo prezzo dell’energia successivamente, sulla base dell’andamento del mercato all’ingrosso nei mesi successivi l’attivazione del contratto da parte del cliente.

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Per entrambe le tipologie di rimodulazione tariffaria, i fornitori sono obbligati ad inviare una comunicazione al cliente. A imporre l’obbligo è il Codice di Condotta Commerciale definito da ARERA. La comunicazione che anticipa la rimodulazione è un aspetto centrale dell’intera procedura che porterà alla modifica delle condizioni contrattuali e, in particolare, all’aumento del prezzo dell’energia definito dal fornitore per il suo cliente. Qualsiasi tipo di rimodulazione deve essere anticipata da una comunicazione in bolletta.

Tale comunicazione deve arrivare almeno 2 mesi prima dell’entrata in vigore delle nuove condizioni tariffarie nel caso della prima rimodulazione (con nuove condizioni predeterminate) mentre il preavviso sale a 3 mesi nel caso della seconda modalità di rimodulazione (con il nuovo prezzo che viene stabilito dal fornitore successivamente alla sottoscrizione del contratto). La comunicazione, come detto, deve essere inclusa in bolletta, nell’apposita sezione Comunicazioni.

Questa sezione si trova nella seconda o nella terza pagina della bolletta e include tutte le possibilità comunicazioni che il fornitore deve inviare al cliente per rispettare gli obblighi di trasparenza informativa. La comunicazione di rimodulazione deve essere dettagliata e deve specificare nei minimi particolari le cause della rimodulazione oltre che quelle che saranno le nuove condizioni contrattuali applicate al contratto di fornitura del cliente.

Da notare, inoltre, che la comunicazione in bolletta può essere affiancata da una comunicazione inviata tramite canali alternativi (app, area clienti del sito web, contatto telefonico tramite il Servizio Clienti). Queste comunicazioni “secondarie” non possono sostituire, però, la comunicazione in bolletta che anticipa, nel rispetto delle tempistiche indicate, l’entrata in vigore dei nuovi costi dell’energia fissati dal fornitore per il suo cliente.

Come difendersi dalle rimodulazioni delle tariffe luce e gas

3 COSE DA SAPERE SUL CAMBIO FORNITORE DI LUCE E GAS
1. I consumatori possono cambiare fornitore in qualsiasi momento
2. Non ci sono penali o costi di “uscita” dal contratto in essere con il proprio fornitore
3. Non ci sono costi di attivazione per le nuove offerte luce e gas

C’è un aspetto importante del meccanismo che regola il mercato energetico in tema di rimodulazioni che deve essere evidenziato. I consumatori “rimodulati” possono rifiutare la modifica voluta dal proprio fornitore e cambiare gestore, passando ad un’offerta luce o ad un’offerta gas più conveniente, valutando le opzioni disponibili sul Mercato Libero. Quest’opportunità può essere sfruttata senza costi di alcun tipo.

Il passaggio ad un altro fornitore è sempre gratuito. Tale operazione, infatti, avviene senza il pagamento di penali al precedente fornitore e senza costi di attivazione per la nuova offerta scelta. L’intera procedura viene completata, quindi, in modo gratuito. Da notare, inoltre, che è sempre garantita la continuità dell’erogazione dell’energia e che non è mai necessario cambiare il contatore.

Per attivare una nuova offerta è sufficiente avere a propria disposizione i dati anagrafici dell’intestatario e il codice identificativo della fornitura (POD per la luce e PDR per il gas). Tutte queste informazioni sono sempre riportate in bolletta, permettendo all’utente di recuperare i dati necessari a completare l’attivazione di un nuovo contratto in modo molto semplice.

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Cosa succede alla fine di un periodo di prezzo bloccato

La fine di un periodo di prezzo bloccato di una tariffa luce o gas è un caso tipico di rimodulazione di un contratto di fornitura nel mercato dell’energia. Quando termina il periodo di prezzo bloccato, il consumatore registrerà l’applicazione di un nuovo prezzo, predeterminato dal contratto (primo caso di rimodulazione) o comunicato dal fornitore con 3 mesi d’anticipo (secondo caso di rimodulazione). Da notare, inoltre, che il nuovo prezzo dell’energia potrebbe essere nuovamente fisso e bloccato per un certo periodo di tempo (ad esempio 12 mesi).

In alternativa, come avvenuto in molti casi negli ultimi mesi sul mercato energetico, ci potrebbe essere il passaggio ad una tariffa indicizzata che seguirà l’andamento del mercato all’ingrosso (con riferimento al PUN per la luce e al PSV per il gas e con l’applicazione di un rincaro al prezzo all’ingrosso) con aggiornamenti mensili. In ogni caso, c’è sempre la possibilità di cambiare operatore, senza vincoli, penali e costi di attivazione di una nuova offerta.

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Rimodulazioni luce e gas: la simulazione dell’Osservatorio

L’Osservatorio Tariffe di SOStariffe.it e Segugio.it ha realizzato una simulazione per chiarire l’impatto che una rimodulazione di tariffe luce e gas può avere sulla spesa per le bollette. Tale simulazione considera il caso di una famiglia tipo (consumo annuo di 2.700 kWh di energia elettrica e 1.400 Smc di gas naturale). Tale famiglia, a gennaio 2021, prima della crisi energetica, ha attivato delle tariffe luce e gas a prezzo bloccato per 24 mesi con un prezzo di 0,04 €/kWh per l’energia elettrica e 0,15 €/Smc per il gas naturale (si tratta delle tariffe più convenienti del Mercato Libero disponibili due anni fa).

Da febbraio 2023, però, con la fine del periodo di prezzo bloccato, si applicano nuovi prezzi (fissi per 12 mesi nella simulazione) che il fornitore ha già provveduto a comunicare in anticipo ai clienti. I nuovi prezzi sono 0,3 €/kWh per l’energia elettrica e 1,27 €/Smc per il gas (si tratta delle migliori condizioni disponibili sul Mercato Libero a gennaio 2023). Per effetto di questi aumenti, nell’ipotesi di consumi costanti, la famiglia tipo registrerà un rincaro in bolletta di 702 euro all’anno per l’energia elettrica e 1.460 euro all’anno per il gas. Complessivamente, l’aumento della spesa è superiore a 2.100 euro.

RIMODULAZIONI TARIFFE LUCE E GAS PREZZO FISSO

ENERGIA ELETTRICA

GAS NATURALE

Prezzo materia prima per tariffe sottoscritte a gennaio 2021 (con prezzo bloccato a 24 mesi)

0,04 €/kWh

0,15 €/Smc

Prezzo materia prima per tariffe sottoscritte a gennaio 2023 (con prezzo bloccato)

0,3 €/kWh

1,27 €/Smc

Spesa per famiglia tipo*da febbraio 2022 a gennaio 2023

108 €

318 €

Spesa per famiglia tipo*da febbraio 2023 a gennaio 2024

810 €

1.778 €

Aumento della spesa con attivazione di nuove tariffe

702 €

1.460 €