Le importazioni di gas in Italia dalla Russia si sono drasticamente ridotte negli ultimi due anni, passando dai 29,2 miliardi di metri cubi del 2021 ai 2,9 miliardi nel 2023. In pratica, il gas naturale in arrivo da Mosca ha visto scendere in picchiata la sua quota di copertura del fabbisogno nazionale dal 40% del 2021 al 4,7% l’anno scorso. Un crollo bilanciato dal ricorso record (+70% dal 2021) al GNL, il gas naturale liquefatto che entra nel nostro Paese tramite le navi metaniere per poi essere scaricato nei rigassificatori, dove è trasformato dallo stato liquido a quello gassoso.
È questa la fotografia dell’approvvigionamento del gas naturale in Italia scattata da ARERA, l’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente, nella sua relazione annuale 2023. Prima di analizzare nel dettaglio da dove arrivi il gas in Italia, ricordiamo che una mossa vincente per abbattere le spese del metano in bolletta è quella di affidarsi alle offerte del Mercato Libero che propongano un costo contenuto della materia prima. Per trovarle a luglio 2024, puoi farti aiutare dal comparatore di SOStariffe.it, accessibile cliccando sul pulsante verde qui sotto:
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Gas in Italia: in picchiata le importazioni dalla Russia, boom GNL
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GAS IN ITALIA: LE CIFRE |
GAS IN ITALIA: LA SPIEGAZIONE |
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29,2 miliardi di metri cubi |
le importazioni di gas in Italia dalla Russia nel 2021 |
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2,9 miliardi di metri cubi |
il volume di gas arrivato in Italia da Mosca nel 2023 |
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40% |
l’incidenza che ha avuto il gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale di metano nel 2021 |
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4,7% |
il peso che ha ricoperto nel 2023 il gas russo nel soddisfare il fabbisogno italiano di metano |
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70% |
la percentuale di crescita delle importazioni in Italia di GNL, il gas naturale liquefatto, nel periodo 2021-2023 |
Nella sua relazione annuale, ARERA rileva che, in seguito alle sanzioni imposte dall’UE al Cremlino per l’invasione dell’Ucraina, “le importazioni di gas dalla Russia si sono quasi azzerate nell’arco degli ultimi due anni”.
Dai 29,2 miliardi di metri cubi che l’Italia aveva acquistato da Mosca nel 2021 si è passati ai 2,9 miliardi di metri cubi arrivati tramite i gasdotti nel 2023. E ancora: la quota di gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale è passata dal 40% del 2021 al 4,7% nel 2023.
Il minor afflusso di questo combustibile fossile dalla Russia è stato controbilanciato da una duplice mossa:
- un aumento dei volumi di gas naturale provenienti dagli altri Paesi con cui l’Italia è collegata (principalmente quelli dall’Algeria e dall’Azerbaigian);
- un maggior ricorso al GNL, il gas naturale liquido che arriva in Italia attraverso le navi metaniere. Le importazioni di GNL, infatti, sono aumentate quasi del 70% in due anni.
Gas in Italia: la mappa dell’approvvigionamento nel 2023
Di seguito accendiamo i riflettori sulla geografia dell’approvvigionamento del gas in Italia, secondo quanto emerge dalla relazione annuale di ARERA.
Ecco la classifica dei Paesi che più hanno contributo, nel 2023, a soddisfare la “fame” di metano (60,3 miliardi di metri cubi, in calo del -10,4% rispetto al 2022) da nord a sud della nostra Penisola:
- Algeria, con 25,5 miliardi di metri cubi acquistati;
- Azerbaigian, da cui sono stati importati 10 miliardi di metri cubi;
- Qatar, che ha contribuito al nostro fabbisogno nazionale con 6,8 miliardi di metri cubi;
- Norvegia e Olanda, da cui sono arrivati 6,6 miliardi di metri cubi;
- Stati Uniti, con 5,3 miliardi di metri cubi acquistati;
- Libia (2,5 miliardi di metri cubi) e altri Paesi (2 miliardi di metri cubi).
Nel 2023 circa 14,5 miliardi di metri cubi sono giunti via nave: l’88% di tutto il GNL importato è giunto da Qatar, Algeria e Stati Uniti, che nel 2021 contavano insieme per il 94%.