La relazione annuale di ARERA (l’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente) fotografa un doppio trend nel comparto energetico: da una parte c’è energia consumi in calo (con una minor “fame” di elettricità in Italia, -2,9% nel 2023), dall’altra c’è un maggior appetito per le rinnovabili, con un incremento della produzione di elettricità pulita da fonti idroelettrica, fotovoltaica ed eolica.
Nei paragrafi che seguono entriamo nelle pieghe del report di ARERA. Prima, però, ricordiamo che se anche tu vuoi dare il tuo contributo allo sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese puoi dotare la tua casa di un impianto fotovoltaico chiavi in mano. Per trovare un preventivo fotovoltaico conveniente, puoi affidarti al comparatore di SOStariffe.it per pannelli fotovoltaici, accessibile direttamente cliccando sul pulsante verde qui sotto:
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Energia consumi in calo: -2,9% nel 2023, flessione anche nel domestico
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LE DOMANDE |
LE RISPOSTE |
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Quanto sono diminuiti i consumi di energia elettrica in Italia nel 2023? |
C’è stato un calo dei consumi del 2,9% nel 2023 |
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Quali sono stati i comparti in cui questa contrazione è stata più evidente? |
- Agricoltura (-6,5%)
- Industria (-4%)
- Terziario (-2,1%)
- Domestico (-3%)
- “Altro” (-10,5%).
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Quali sono stati i segmenti in controtendenza? |
- Trasporto (+5,6%)
- Pesca (+5,2%)
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Secondo quanto emerge dalla relazione ARERA, i consumi di energia elettrica hanno registrato una contrazione del 2,9% nel 2023. Si tratta di una riduzione che ha interessato quasi tutti i settori (come si evince dall’elenco puntato qui sotto), compreso il segmento domestico, con le famiglie che hanno puntato maggiormente sull’ottimizzazione dei consumi, in particolare sul fronte degli elettrodomestici più energivori.
Ecco dove la flessione nella domanda di elettricità ha inciso maggiormente l’anno scorso:
- nell’agricoltura (-6,5%);
- nell’industria (-4%);
- nel terziario (-2,1%);
- nel domestico (-3%);
- nel comparto residuale “altro” (-10,5%).
In controtendenza, invece, i settori trasporti e pesca che hanno registrato aumenti dei consumi, rispettivamente, del +5,6% e +5,2%.
La domanda nazionale è stata soddisfatta per poco meno dell’84% dalla produzione nazionale e per il 16,8% dal saldo con l’estero (il valore più alto dall’inizio del secolo).
Energia consumi in calo, ma balzo all’insù delle rinnovabili
Per quanto quasi metà della produzione di energia elettrica nel 2023 abbia avuto origine ancora dal gas naturale (45%), la quota delle fonti rinnovabili nel mix energetico italiano è salita al 44%, trainata soprattutto dalla forte ripresa dell’idroelettrico (+42,4%).
Tra le fonti rinnovabili in aumento nel 2023 si annoverano:
- la produzione idroelettrica (+42,4%);
- la produzione fotovoltaica (+9,2%);
- la produzione eolica (+13,7%).
Numeri in calo, invece, per la generazione geotermica (-2,5%) e da bioenergie (-9,1%).
Nel 2023, come si legge ancora nella nota di sintesi della relazione annuale ARERA, le importazioni sono passate da 47,4 a 54,5 TWh (+15%, +7,1 TWh rispetto all’anno precedente), mentre le esportazioni sono diminuite in misura percentualmente più elevata (-24,6%, da 4,4 a 3,3 TWh); di conseguenza l’incremento del saldo estero è risultato amplificato: rispetto al 2022, infatti, l’elettricità estera entrata nel sistema italiano è aumentata del 19%.
Per quanto riguarda le compagnie energetiche che hanno maggiormente contribuito alla produzione di energia pulita nel 2023 da nord a sud della Penisola, la relazione di ARERA indica che
- Enel è il primo operatore, con il 22,4% della generazione lorda, con una quota in calo, ma ancora significativa, nell’idroelettrico (37,8%) e la totalità di quelle nel geotermico;
- tra i principali 15 gruppi che hanno contribuito alla produzione da energia rinnovabile restano rilevanti, pur se in diminuzione rispetto al 2022, le quote nell’eolico di Erg (10,6% contro 11,5% del 2022) e di Edison (9,4%, invariata rispetto all’anno precedente) e la quota nelle bioenergie di A2A (14,7% rispetto al 13,3% nel 2022).