Le bollette luce in Italia sono tra le più care d’Europa. E le cause sono due. Primo: gli oneri generali di sistema. Secondo: il mix energetico.
Sull’importo delle fatture domestiche dell’energia elettrica, oltre a ciò che effettivamente consumiamo con illuminazione ed elettrodomestici, pesa anche la cosiddetta “componente parafiscale”, cioè il prelievo fiscale che a vario titolo fa aumentare la bolletta. Così come grava sul costo dell’energia made in Italy l’insieme delle fonti energetiche utilizzate per produrre l’elettricità che consumiamo. Risultato? Abbiamo le bollette luce tra le più salate del Vecchio Continente.
Una mossa vincente per risparmiare è quella di attivare tariffe energia elettrica del Mercato Libero con un basso costo kWh. Infatti, più questo valore è contenuto, minori saranno gli importi in bolletta, a parità di consumi registrati. In questa caccia alla convenienza, il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce (ecco il link qui sotto) rappresenta un prezioso alleato per le famiglie:
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Bollette luce: perché quelle italiane sono tra le più alte d’Europa
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CARO BOLLETTE IN ITALIA: LE RAGIONI |
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Nel 2023, le famiglie italiane hanno pagato bollette luce tra le più care d’Europa |
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A pesare sulle spese in bolletta ci sono gli oneri generali di sistema: questi balzelli incidono per circa il 20% del totale delle fatture |
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Anche la forte dipendenza del gas naturale per la produzione dell’elettricità spinge all’insù l’esborso per la fornitura luce |
Secondo cifre ARERA (Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente) elaborate su dati Eurostat (Ufficio Statistico dell’Unione europea), nel 2023 le famiglie italiane hanno dovuto far fronte al pagamento di bollette luce tra le più care d’Europa. L’anno scorso, infatti, da nord a sud della Penisola, l’energia elettrica è costata in media 38,64 c€/kWh (centesimi di euro al kilowattora). Tra i “big” UE ha fatto peggio solo la Germania: 42,03 c€/kWh. Le famiglie francesi e spagnole hanno pagato meno, rispettivamente 23,65 c€/kWh e 26,02 c€/kWh. La media di prezzo dell’Unione europea si è attestata a 29,23 c€/kWh.
Come si spiega, dunque, il caro bolletta nel nostro Paese? Innanzitutto, a incidere sulla spesa per l’energia elettrica in Italia ci sono gli oneri generali di sistema, che sono un “balzello” fissato da ARERA a copertura dei costi delle attività per il sistema elettrico. Tale esborso, che compare nelle varie voci della bolletta, è pagato direttamente dai consumatori.
La spesa per gli oneri di sistema, che finanziano tra l’altro anche gli incentivi alle fonti rinnovabili, ammonta al 20% circa del totale della bolletta per i clienti domestici residenti. Per i non residenti, la quota impenna fino al circa 40% dell’importo della bolletta stessa.
Il secondo motivo alla base del caro bolletta tricolore è anche il mix energetico: nel nostro Paese, infatti, il gas naturale riveste ancora un ruolo cruciale nella produzione dell’elettricità (circa il 40%). Questo significa che l’elevata volatilità delle quotazioni gas all’ingrosso (il PSV italiano) ha un impatto diretto sul prezzo dell’elettricità all’ingrosso. Quando oscilla il prezzo all’ingrosso PSV, impenna anche il prezzo all’ingrosso PUN (Prezzo Unico Nazionale, l’incide per la luce), con conseguenze inevitabili in bolletta.
Nei Paesi UE in cui la dipendenza dal gas è nettamente inferiore, l’energia elettrica registra tariffe più contenute. Un esempio è proprio quello della Francia e della Spagna, dove appunto le bollette luce costano meno che in Italia: Parigi ha sviluppato la fonte del nucleare per la produzione di elettricità, mentre Madrid ha puntato sulle rinnovabili. Risultato? Entrambi questi Stati membri dell’UE si sono smarcati dalle altalene di prezzo del gas naturale.