Circuiti di pagamento e carte di credito

Aggiornato il: 17/07/2019
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 17/07/2019

Già prima dell’avvento dell’era digitale le transazioni venivano regolate sempre più non con il denaro contante ma attraverso l’utilizzo delle carte di credito o di debito.

circuiti di pagamento e carte di credito

I motivi per cui da anni le persone preferiscono pagare con la carta e non con le banconote (le quali, peraltro, secondo le leggi italiane più recenti non possono essere utilizzate per transazioni oltre un certo limite) sono molti:

  • la carta consente di avere sempre teoricamente a disposizione (al netto di eventuali limiti giornalieri) tutto il denaro presente sul proprio conto corrente, o addirittura di chiederne in “prestito” alla banca un certo quantitativo, nel caso della carta di credito;

  • le transazioni con le carte di credito sono tracciabili, quindi rimane memoria di ogni pagamento, con evidenti vantaggi in caso ci fosse bisogno di dimostrare che questo è avvenuto o per evitare frodi;

  • le carte sono più pratiche e comode rispetto al contante, e meno utilizzabili in caso di furto, clonazione, smarrimento (il cliente derubato può, infatti, telefonare al proprio istituto di credito per bloccare la carta e impedire i pagamenti fino a quando non l’ha recuperata o richiederne una nuova; le nuove carte conto permettono il blocco addirittura con un semplice “tap” sullo schermo dell’app apposito sullo smartphone)

  • le carte possono essere usate come strumento di pagamento anche all’estero, eliminando in questo modo la necessità di avere denaro contante in un’altra valuta per pagare, magari a un cambio più svantaggioso di quello applicato dalla banca, e così via.

Naturalmente le carte – soprattutto quelle di credito – sono strumenti che vanno utilizzati con criterio, per non correre il rischio di indebitarsi eccessivamente; inoltre va ricordato che, rispetto al contante, a volte le carte richiedono il pagamento di commissioni, che di solito sono molto basse in Italia ma che possono diventare di entità non indifferente quando si è all’estero.

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Le carte di credito e l’era digitale

L’avvento degli smartphone e dell’Internet banking ha ulteriormente cambiato il nostro rapporto con le carte di credito e di debito.

La quantità di acquisti che oggi effettuiamo online – e che possono essere pagati soltanto con questi strumenti o con strumenti derivati come PayPal, a meno di non ricorrere a soluzioni più scomode e sempre meno diffuse come il pagamento in contrassegno – ha reso tutti più abituati a utilizzare le carte, ovviamente con le tecnologie più sofisticate ad assicurare che non ci siano frodi e nessuno si impadronisca dei nostri dati durante i pagamenti in Rete.

Inoltre, per pagare non è più necessario utilizzare sempre la tradizionale carta fisica in plastica, ma è possibile registrare lo strumento di pagamento anche sul telefonino o sullo smartwatch per pagare con questi in presenza di POS abilitati.

Ogni cosa ora viene gestita in tempo reale attraverso app che consentono di regolare comodamente i limiti di spesa, tenere conto delle proprie spese in determinate categorie, creare carte virtuali per acquisti “una tantum” per la massima privacy e sicurezza e tanto altro.

I conti correnti, che comprendono sempre almeno una carta di debito compatibile con il circuito Bancomat – e, in seguito a una positiva valutazione del rischio di credito legato al singolo cliente, anche alla possibilità di una carta di credito – sempre più spesso sono a canone zero, il che significa che avere non più una sola carta in portafoglio, ma diverse tipologie (anche su conti esteri) è molto frequente, anche per frazionare il rischio in caso di problemi legati al singolo istituto di credito.

In questo senso le nuove “carte conto” a costo zero nate negli ultimi tempi, con tanto di IBAN per effettuare e ricevere bonifici, rappresentano una sorta di “riassunto” dei tradizionali conti correnti, e danno la possibilità di effettuare tutte le più comuni operazioni in modo più semplice e veloce.

Insomma, oggi le carte e i pagamenti elettronici rappresentano una realtà sempre più importante: secondo gli ultimi dati, gli italiani spendono circa 1.500 euro l’anno nei pagamenti al dettaglio effettuati con strumenti diversi dal contante e una spesa media per transazione intorno agli 80 euro; il bacino però è ancora molto ampio e soprattutto per determinate categorie di utenti l’abitudine all’uso del contante è ancora assai diffusa.

Le carte di credito: quali tipologie

Oggi si parla sovente di “carta di credito” come termine generico intendendo però fattispecie molto diverse tra loro, che seguono regole specifiche e che quindi non devono essere confuse.

  • Carte di debito: le carte di debito prevedono l’addebito delle cifre spese presso un esercente (o del contante ritirato presso un ATM compatibile) sul conto corrente bancario del titolare, contestualmente all’esecuzione dell’operazione. In altre parole, non è possibile spendere tramite carta di debito (a meno che non si tratti di uno dei rari casi in cui viene tollerato lo scoperto, però quasi sempre con interessi molto alti) più di quanto ci sia nel proprio conto.
  • Carte di credito: le carte di credito sono strumenti di pagamento che vengono rilasciate dalle banche solo previa valutazione della situazione creditizia del cliente. Possono essere “a saldo”, e cioè addebitare sul conto corrente la somma spesa dopo una breve dilazione personale, nel mese successivo (di norma il 1°, il 5°, il 10° oppure il 15° giorno del mese); rateali o rotative (“revolving”), cioè con rateazione del pagamento della merce acquistata, quindi con interessi da pagare in più oltre alla somma da restituire. A differenza della carta di debito, quindi, la carta di credito è un vero e proprio “fido”, e la banca presta denaro a prescindere dalla disponibilità sul conto nel momento della transazione o del prelievo di denaro.
  • Carte prepagate: le carte prepagate, o carte prepagate ricaricabili, sono carte di pagamento in cui il credito relativo a una determinata transazione non viene dedotto dal conto corrente bancario, ma dai fondi che sono stati appunto “caricati” in vario modo sulla carta stessa (ad esempio tramite ricarica dal conto corrente, bonifico, recandosi direttamente in filiale, con il cashback e così via). Si tratta in parole povere di una sorta di “borsellino elettronico” che fa riferimento agli stessi circuiti delle carte di credito, come Visa Electron e Mastercard, e permette il pagamento solo entro i limiti di quanto è stato caricato. Per questo motivo sono molto popolari per gli acquisti su Internet, visto che in questo modo si riducono notevolmente i rischi legati a un’eventuale clonazione della carta (anche nella peggiore delle ipotesi, infatti, si perderebbe soltanto quello che è stato caricato sulla carta, visto che non c’è modo di risalire al conto corrente originario).

I circuiti di pagamento delle carte di credito

Il circuito di pagamento è, propriamente, la società internazionale (o nazionale, ma di solito multinazionale) che, offrendo la propria rete di comunicazione, consente, con le giuste tecnologie elettroniche (come quelle degli ATM o sportelli per il prelievo o il POS presso gli esercenti) di regolare le transazioni tra un ente esercente (venditore o fornitore di servizi convenzionato con un circuito di pagamento) e un ente emittente (ovvero la banca).

In altre parole, la banca emette la carta di debito o di credito per il proprio cliente, con modalità d’uso e limiti stabiliti in base al contratto, e grazie alla possibilità di “comunicare” con gli esercenti aderenti al circuito di pagamento rende possibile utilizzare la carta stessa al posto del denaro contante, con tutti i vantaggi del caso (praticità, maggiore portabilità, minore rischio di furti, possibilità di credito e così via).

I circuiti di pagamento possono essere nazionali (come nel caso di Bancomat e PagoBancomat per l’Italia) e internazionali (Visa, MasterCard, American Express e così via). La quasi totalità delle carte distribuite dalle banche italiane per i propri clienti è compatibile sia con i circuiti Bancomat italiani che con uno dei circuiti stranieri, di norma o Visa o MasterCard, in modo da poter utilizzare lo strumento di pagamento o di credito sia in Italia che all’estero, utilizzando lo stesso PIN (con eventuale pagamento di commissioni).

Nel valutare il proprio circuito di pagamento, tenendo conto che non sempre le banche permettono di scegliere tra l’uno e l’altro, vanno tenute in conto alcune variabili: ad esempio la American Express non è accettata ovunque, mentre con Visa e MasterCard non ci sono problemi (Visa è forse leggermente in vantaggio per quanto riguarda i Paesi esteri).

MasterCard

MasterCard Incorporated è una multinazionale statunitense che si occupa di processare i pagamenti per le banche e i clienti che utilizzano le carte di credito, debito e prepagate col marchio MasterCard. Un tempo una cooperativa di proprietà delle più di 25.000 istituzioni finanziarie che emettevano le carte con il suo marchio, oggi MasterCard, con un fatturato annuo che supera i 12 miliardi di dollari, è probabilmente la scelta più comune in quanto a circuiti di pagamento per le banche italiane, insieme a Visa.

Maestro è invece il nome del circuito di carte di debito di proprietà di MasterCard fondato nel 1992, che possono essere prepagate oppure collegate al conto in banca dell’utente. Anche Cirrus è un circuito di proprietà di MasterCard generalmente abbinato ai circuiti Bancomat e PagoBancomat (è il motivo per cui quando si ha una carta di credito di solito si utilizza lo stesso PIN, sia in modalità carta di debito che carta di credito).

Visa

Visa è la seconda organizzazione al mondo per quanto riguarda i pagamenti, subito dopo China UnionPay, che però fa segnare numeri da record prevalentemente in patria; oggi Visa ha infatti il 50% di quota di mercato meno la Cina in questo settore (MasterCard è al 33,5%); per quanto riguarda le carte di debito, al mondo 76,9% sono Visa e 18,9% MasterCard.

È dal 1958 che Visa distribuisce le sue carte, sia di debito che di credito e prepagate. Così come MasterCard ha Maestro, anche Visa ha il suo marchio riservato alle carte di debito: è Visa Electron, che però sta venendo lentamente sostituita in varie parti del mondo con Visa Debit, la quale, a differenza del vecchio modello, consente anche – a determinate condizioni – di andare in scoperto.

American Express

American Express, sovente abbreviata con Amex o Amexco, non è solo un circuito di pagamento ma una società che si occupa più ad ampio raggio di servizi finanziari e i viaggio, includendo quindi, ad esempio, anche i servizi assicurativi nella propria offerta, i traveler’s cheques, la gestione patrimoniale, oltre alle carte di debito e di credito.

Per quanto riguarda queste ultime, il target è costituito in prevalenza da clienti del segmento medio-alto (con svariate carte premium, Verde, Oro e Platino), compresi professionisti e imprese; anche in Italia sono frequenti le partnership con società di trasporti come Italo e Alitalia, cioè carte di credito co-branded. American Express è nota anche per le sue carte revolving, quelle cioè che consentono il pagamento rateale dei beni acquistati.

Diners Club

Anche Diners Club International è una compagnia di servizi finanziari di origine statunitense, e la sua carta di credito fu la prima indipendente al mondo. Da qualche anno Diners Club è partner di MasterCard, e le nuove carte di credito del circuito, distribuite in Canada e negli Stati Uniti, hanno il logo di MasterCard e possono essere accettate negli stessi esercizi dove è possibile acquistare con le carte della società partner, mentre negli altri Stati le carte Diners continuano a venire distribuite con il proprio logo (e il numero a 14 cifre invece che a 16 come avviene di norma).

Bancomat

Bancomat, PagoBancomat e Bancomat Pay sono i marchi che identificano, in Italia, i circuiti per il servizio di prelievo di denaro contante dagli sportelli automatici, il pagamento di beni e servizi presso i terminali POS abilitati e il servizio di pagamenti istantanei e su web.

Si tratta di un circuito esclusivamente italiano (e che viene proposto “in aggiunta” all’aderenza agli altri grandi circuiti come Visa o MasterCard); riguarda le carte di debito o prepagate che vengono rilasciate direttamente dalle banche e dagli operatori che hanno ottenuto la licenza da Bancomat S.p.a., gestore del marchio fin dal 2008. In Italia esistono quasi 40 milioni di carte compatibili con il circuito Bancomat, con 1,7 milioni di POS e più di 50.000 sportelli ATM. La popolarità del circuito è tale che le carte di debito in Italia vengono spesso indicate proprio come “Bancomat”.