Tariffe indicizzate all'inflazione: cosa cambia con la nuova delibera AGCOM

Negli ultimi mesi, il mercato di telefonia in Italia ha registrato il debutto del nuovo meccanismo delle offerte indicizzate all'inflazione, introdotte da alcuni operatori sia tramite rimodulazioni di tariffe già attive che andando a modificare i listini delle offerte per nuovi clienti. In merito a questo nuovo meccanismo, si registra oggi una delibera di AGCOM che fissa le linee guida che gli operatori saranno tenuti a rispettare nella commercializzazione delle tariffe indicizzate.

In 30 secondi

La nuova delibera AGCOM fissa le linee guida per le tariffe indicizzate all'inflazione
  • Per i contratti già in essere è necessario l'espresso consenso da parte degli utenti che devono accettare l'introduzione di un meccanismo di indicizzazione
  • Gli operatori sono tenuti a rispettare precisi obblighi informativi verso i consumatori
  • L'adeguamento del canone dovrà avvenire non prima di 12 mesi dall'attivazione e dovrà seguire un indice oggettivo stabilito da un ente pubblico
Tariffe indicizzate all'inflazione: cosa cambia con la nuova delibera AGCOM

Nel corso della riunione dello scorso 4 aprile, il Consiglio dell’AGCOM ha approvato una nuova delibera (519/15/CONS) per recepire le novità introdotte dal nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche con una revisione del Regolamento in materia di contratti tra operatori e utenti finali. Un’intera sezione del Regolamento è dedicata all’adeguamento del canone in base all’andamento dell’inflazione, una delle ultime “novità” del settore di telefonia.

Nel corso degli ultimi mesi, come analizzato dall’indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it, il mercato ha registrato il debutto di questo nuovo meccanismo che comporta un adeguamento annuale del canone delle offerte.Talze adeguamento prende come riferimento l’andamento dell’inflazione. Il meccanismo si traduce in offerte che registrano un aumento del canone ogni anno, senza per altro tenere in considerazione un eventuale tasso di inflazione negativo.

L’intervento di AGCOM punta a chiarire, nel dettaglio, quale deve essere il comportamento degli operatori in merito all’adozione del nuovo meccanismo. Vediamo, quindi, punto per punto cosa ha stabilito l’Autorità in merito al meccanismo delle tariffe indicizzate e cosa cambierà per gli utenti nel corso del prossimo futuro.

Cosa ha stabilito AGCOM in merito al funzionamento delle tariffe indicizzate all’inflazione

3 COSE DA SAPERE SULLA NUOVA DELIBERA AGCOM
L’introduzione di un meccanismo di indicizzazione in una tariffa già attiva deve essere espressamente accettata dal consumatore
Gli operatori sono obbligati a seguire l’andamento di un indice oggettivo dei prezzi al consumo stabilito da un ente pubblico
L’aggiornamento del canone deve avvenire non prima di 12 mesi dall’attivazione e, non essendo una rimodulazione, non fa scattare il diritto di recesso

Il nuovo intervento di AGCOM punta a regolamentare, nel dettaglio, i meccanismi di indicizzazione all’inflazione delle tariffe di telefonia mobile e fissa e la loro introduzione sul mercato, già iniziata nei mesi scorsi e, potenzialmente, destinata a registrare una decisa accelerazione nel corso del prossimo futuro. AGCOM fa una distinzione tra i contratti già in essere che non prevedono l’indicizzazione e i contratti che, invece la prevedono.

Per i contratti già in essere che non prevedono l’indicizzazione all’inflazione è necessario, come evidenziato dall’Autorità, che un’eventuale proposta di introduzione di un meccanismo di questo tipo dovrà essere espressamente accettata dall’utente. La clausola di indicizzazione, quindi, non potrà essere inclusa come rimodulazione tariffaria con accettazione tacita da parte dell’utente.

Per quanto riguarda, invece, i contratti che già prevedono un meccanismo di indicizzazione viene confermato che l’aggiornamento del canone non è una modifica unilaterale delle condizioni contrattuali. Non trattandosi di una rimodulazione (in quanto la clausola di indicizzazione è inclusa nelle condizioni contrattuali della tariffa), l’aggiornamento del canone non fa scattare il diritto di recesso senza costi e penali.

Da notare, però, che quanto detto vale solo nel caso in cui l’adeguamento sia legato ad un indice oggettivo dei prezzi al consumo stabilito da un ente pubblico. In questo modo, quindi, viene chiarita la necessità, per gli operatori, di fare riferimento a fonti istituzionali per determinare, tramite apposite formule, l’entità dell’aggiornamento annuale del prezzo in base all’andamento dell’inflazione.

AGCOM specifica che l’operatore:

  • dovrà modificare le tariffe solo “in misura corrispondente alla variazione dell’indice annuale dei prezzi al consumo
  • sarà tenuto a” informare i clienti di tali adeguamenti”
  • potrà adeguare il canone “solo dopo 12 mesi dall’adesione contrattuale”

Al fine di rispettare precisi obblighi di trasparenza, inoltre, l’operatore sarà tenuto a pubblicare sul proprio sito web l’entità della variazione del canone con almeno due mesi di anticipo rispetto all’entrata in vigore dell’adeguamento. Con almeno un mese di anticipo, inoltre, l’operatore dovrà inviare la stessa comunicazione al suo cliente utilizzando un supporto “durevole” come un messaggio SMS per la telefonia mobile e una comunicazione in fattura per la telefonia fissa.

Per le tariffe con meccanismo di indicizzazione riservate ai nuovi clienti, inoltre, c’è un ulteriore obbligo da parte degli operatori. La presenza di clausole di indicizzazione dovrà essere inclusa nella descrizione delle offerte commerciali, insieme a tutte le altre condizioni economiche di base della tariffa, oltre che nella sintesi contrattuale.

Gli utenti dovranno poter capire in anticipo se la tariffa che si sta per attivare presenta o meno un meccanismo di indicizzazione. In questo modo, non ci sarà il rischio di attivare una tariffa senza essere a conoscenza della presenza di una clausola che prevede l’aggiornamento annuale dei prezzi in base all’andamento dell’inflazione.

Sulla base di quanto descritto in precedenza, vediamo ora cosa cambia per gli utenti del mercato di telefonia:

Cosa succede adesso ai vecchi contratti per fisso e mobile?

I contratti di telefonia già attivi (sia per la telefonia fissa che per la telefonia mobile) non subiscono alcuna modifica, per il momento. Nel caso in cui l’operatore punti ad introdurre un meccanismo di indicizzazione in base all’inflazione nelle condizioni contrattuali scatterà quanto definito dal nuovo regolamento.

Il consumatore deve esprimere un consenso esplicito per accettare la nuova clausola che non può essere, quindi, inclusa nei contratti in altro modo. Per i contratti già in essere e privi di un meccanismo di indicizzazione, la proposta di introduzione di una clausola di questo tipo farà, in ogni caso, scattare la possibilità di esercitare il diritto di recesso senza costi. Per i consumatori ci sarà, quindi, l’opportunità di cambiare operatore.

Cosa succede ai nuovi contratti e alle tariffe disponibili oggi sul mercato?

Gli operatori sono liberi di proporre tariffe indicizzate all’inflazione, sia per la telefonia che per la mobile. Allo stesso modo, però, i consumatori possono scegliere se attivare o meno tali tariffe. Viene confermato l’obbligo per gli operatori di informare i nuovi clienti in merito alla presenza di un meccanismo di indicizzazione del canone.

Per i nuovi contratti con indicizzazione, inoltre, l’adeguamento annuale del canone non potrà avvenire prima di 12 mesi dall’attivazione e non sarà considerato come una rimodulazione (non facendo scattare la possibilità di esercitare il diritto di recesso per il cliente). Per i consumatori, quindi, c’è la certezza di poter conoscere le “regole” del sistema prima dell’attivazione, in modo da poter fare una valutazione completa.

Come salvarsi dai rincari delle offerte indicizzate all’inflazione?

Per evitare i rincari annuali del canone mensile è sufficiente puntare su tariffe che non prevedono meccanismi di indicizzazione in base all’inflazione. Al momento, queste tariffe sono state proposte solo da due operatori (TIM e WINDTRE) che, pur ricoprendo un ruolo di primo piano sul mercato, non rappresentano le uniche opzioni a disposizione degli utenti.

Scegliere una tariffa senza indicizzazione è semplice: per individuare le offerte migliori è possibile consultare il comparatore di SOStariffe.it per offerte di telefonia mobile oltre che per offerte Internet casa. Con pochi click è possibile scegliere l’offerta giusta e richiederne l’attivazione, raggiungendo il sito del provider che la propone.

In caso di rimodulazione con introduzione della clausola di indicizzazione da parte dell’operatore, inoltre, il consumatore sarà libero di esercitare il diritto di recesso senza costi. Con il recesso è possibile richiedere la disattivazione della linea oppure effettuare il cambio operatore senza penali di alcun tipo.