La diffusione delle rinnovabili UE “deve accelerare ulteriormente” dal momento che “i piani nazionali preliminari per l’energia e il clima dello scorso dicembre hanno mostrato che siamo lontani dal raggiungere l’obiettivo del 42,5%” di quota di rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell’Europa nel 2030.
A sollecitare i 27 Stati membri a proseguire con slancio sulla strada delle rinnovabili è stata la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, che ha fatto il punto sulla situazione energetica nel Vecchio Continente a due anni dal lancio di REPowerEU, il maxi piano energetico varato a maggio 2022 nel pieno della crisi energetica con la Russia.
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Rinnovabili UE, Commissione: ancora lontani dagli obiettivi 2030
Nel suo intervento alla tavola rotonda organizzata per celebrare i due anni dal lancio del piano REPowerEU, la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, ha invitato i 27 Stati membri ad “accelerare ulteriormente” lo sviluppo delle rinnovabili dentro i rispettivi confini nazionali dal momento che “siamo lontani dal raggiungere l’obiettivo del 42,5%” di quota di rinnovabili nel mix energetico complessivo dell’UE nel 2030.
Ecco perché, secondo Simson, “non è il momento di mettere in pausa lo sviluppo delle rinnovabili”, ha detto, incoraggiando gli Stati membri a “combinare gli obiettivi della nostra politica energetica con le considerazioni sulla competitività”.
Una mossa in questa direzione è la pubblicazione, entro la fine di maggio 2024, di un nuovo bando UE per selezionare il fornitore di servizi che gestirà il primo progetto pilota sul meccanismo di mercato dell’idrogeno in Europa. Si tratta di un “ulteriore passo per la nostra agenda sull’idrogeno”, ha chiarito la commissaria per l’Energia UE, precisando che il bando (per un importo di 53 milioni di euro) è previsto dal pacchetto UE di decarbonizzazione del mercato del gas e dell’idrogeno.
Bilancio del piano REPowerEU a due anni dal lancio
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PIANO REPOWEREU: I RISULTATI A DUE ANNI |
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1 |
Ridotto del 18% il consumo di gas naturale tra agosto 2022 e marzo 2024 |
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2 |
Crollate le importazioni di gas dalla Russia: si è passati dal 45% al 15% tra il 2021 e il 2023 |
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3 |
Installata la quota record di quasi 96 GW di nuova capacità di energia solare e di 33 GW di eolico dal 2022 |
Oltre a dare la carica per uno sprint delle rinnovabili UE, Simson ha anche fatto il punto sul piano REPowerEU varato dalla Commissione europea nel maggio 2022 in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Obiettivi di questo intervento erano:
- risparmiare energia;
- diversificare l’approvvigionamento energetico;
- produrre più energia pulita per l’UE.
Secondo quanto spiega la Commissione europea in una nota ufficiale, “due anni dopo, è chiaro che REPowerEU ha svolto un ruolo cruciale nel salvaguardare i cittadini e le imprese dell’UE dalle carenze energetiche, fornendo nel contempo un sostegno vitale all’Ucraina indebolendo lo scrigno di guerra della Russia. Attraverso sforzi congiunti, l’Europa non solo ha ridotto drasticamente le importazioni russe di energia, ma ha anche accelerato la transizione verso l’energia pulita e stabilizzato i prezzi”.
In particolare, i principali risultati del piano sono stati:
- riduzione del consumo di gas naturale del 18% tra agosto 2022 e marzo 2024;
- superamento della dipendenza europea dai combustibili fossili russi: la quota di importazioni di gas provenienti dalla Russia è scesa dal 45% al 15% tra il 2021 e il 2023;
- maggior produzione di elettricità dall’eolico e dal solare che dal gas per la prima volta dal 2022;
- rapido aumento dell’installazione di energia rinnovabile, raggiungendo un record di quasi 96 GW di nuova capacità di energia solare installata e aumentando la capacità eolica di 33 GW dal 2022.
Infine, ammontano a 89 miliardi di euro gli investimenti complessivi dell’UE nelle energie verdi nel 2023, mentre sempre lo scorso anno sono state installate 22,5 milioni di pompe di calore.