Rinnovabili: il TAR boccia il decreto aree idonee, tutto da rifare?

La necessità di incrementare il contributo delle rinnovabili alla produzione di energia elettrica in Italia deve fare i conti con la burocrazia e con un quadro normativo ancora tutto da chiarire. L'ultima conferma in tal senso arriva da una sentenza del TAR del Lazio che ha, di fatto, bocciato il decreto "aree idonee". Si tratta di un'importante battuta d'arresto per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia.

In 30 sec.
  • Una sentenza del TAR ha annullato alcune parti del decreto "aree idonee" approvato lo scorso anno
  • Secondo i giudici viene data troppa discrezionalità alle regioni 
  • Il Governo ha 60 giorni di tempo per modificare il testo
Rinnovabili: il TAR boccia il decreto aree idonee, tutto da rifare?

Per sostenere la diffusione delle rinnovabili è stato varato il decreto “aree idonee”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso anno. Il decreto in questione comprende la “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”.

Una nuova sentenza del TAR del Lazio, però, ha messo in discussione alcune parti del decreto che dovrà essere revisionato con possibili modifiche che potrebbero rallentare la diffusione delle rinnovabili in Italia nel corso del prossimo futuro.

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Cosa cambia con la sentenza del TAR

3 COSE DA SAPERE SULLA DECISIONE DEL TAR
Alcune parti del decreto aree idonee sono state annullate
I giudici ritengono che il testo dà troppa discrezionalità alle regioni
Il Governo ha 60 giorni di tempo per adeguare il testo

La sentenza del Tar ha annullato i commi 2 e 3 dell’articolo 7 del decreto aree idonee. Per i giudici, infatti, il decreto garantisce, nella sua formulazione attuale, troppa discrezionalità alle regioni per quanto riguarda l’individuazione delle aree in cui è possibile realizzare impianti di produzione di energia rinnovabili (dette “aree idonee”).

Il decreto, già in passato, è stato molto discusso in quanto non va a definire delle regole certe per l’individuazione delle aree idonee ma demanda il compito alle regioni, con sostanziali differenze a livello locale. Per questo motivo, ben prima del pronunciamento del TAR del Lazio, le imprese e le associazioni ambientaliste avevano espresso, in molti casi, pareri negativi sul provvedimento.

Diverse regioni italiane hanno già definito una normativa locale, seguendo le indicazioni fornite dal decreto aree idonee. Il ricorso al TAR presentato dall’Anev (Associazione delle energie rinnovabili eoliche), però, ha riaperto la questione a livello nazionale. In particolare, c’è un aspetto che ha attirato l’attenzione dei giudici.

Le regioni, sulla base di quanto previsto dal decreto, hanno la possibilità di stabilire una fascia di esclusione in cui non è possibile installare impianti di produzione di energia rinnovabile. Questa fascia può estendersi fino a 7 chilometri di distanza da un bene tutelato. Di conseguenza, una fetta importante del territorio nazionale sarebbe esclusa.

Cosa farà il Governo

Il provvedimento ha ora bisogno di alcuni correttivi: nella sua formazione attuale, infatti, il decreto aree idonee non può essere applicato, stando alla sentenza del TAR. Per questo motivo, la palla passerà nuovamente al Governo e, in particolare, al Ministero dell’Ambiente che ora ha 60 giorni di tempo per modificare il testo, recependo le indicazioni della sentenza.

Nel corso delle prossime settimane, quindi, arriveranno novità importanti sul futuro delle rinnovabili. Il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, ha confermato che il Governo è pronto ad applicare i necessari “correttivi” al testo. In sostanza, la normativa sarà adeguata in modo da poter sostenere la diffusione delle rinnovabili in Italia.

In una dichiarazione riportata dall’AGEEI, il ministro sottolinea:

Stiamo valutando in queste ore la revisione di quelle parti che sono state annullate in alcuni passaggi dal Tar, e il tutto deve essere compatibile anche con quelle che sono le ipotesi di valutazione della Corte Costituzionale rispetto alle leggi regionali e alla legge nazionale, è un incrocio di temi perché la sentenza non è stata una sola ma sono state diverse

Maggiori dettagli in merito arriveranno a breve. Per il momento, le Regioni dovranno attendere e le leggi regionali già definite potrebbero essere revisionate in base a quelle che saranno le prossime mosse del Governo sulla questione. La sentenza del TAR rende nuovamente attuale una situazione che sembrava chiusa.

Davide Raia
Esperto in Telecomunicazioni, Energia e Assicurazioni
Nato e cresciuto a Napoli, è specializzato nella realizzazione di contenuti relativi a tariffe energia, telefoniche e assicurative grazie al suo background formativo in ambito giornalistico e al suo lavoro in collaborazione con diverse importanti realtà editoriali italiane, come Libero Tecnologia, Sicurauto.it, Virgilio.it, Tomshw.it, Clubalfa.it, Key4biz.it e Cinquecolonne.it. Collabora attivamente con SOStariffe.it dal 2015, occupandosi della stesura di testi per il sito aziendale e per aziende partner. Contribuisce alla realizzazione di indagini di mercato dell’Osservatorio SOStariffe.it