Quanta energia abbiamo consumato in Italia nel 2022? Il nuovo report Terna

Consumi di energia elettrica in flessione in Italia (-1% nel 2022 rispetto al 2021). Stretta soprattutto al Nord. Si contrae anche la domanda delle imprese energivore (-5,4%). Le rinnovabili coprono il 31% dei consumi. La fotografia energetica del 2022 scattata da Terna nel suo report annuale.

In 30 secondi

Nel report di Terna, la fotografia dei consumi di energia elettrica in Italia nel 2022:
  1. Lo scorso anno gli italiani hanno consumato 316,8 miliardi di kWh
  2. Il fabbisogno di energia nel 2022 è sceso dell’1% rispetto al 2021. Nord meno "affamato"
  3. A diminuire del -5,4% anche i consumi delle imprese “energivore”
  4. L’energia da fonti rinnovabili ha coperto il 31,1% della domanda
Quanta energia abbiamo consumato in Italia nel 2022? Il nuovo report Terna

Nel 2022, gli italiani hanno consumato meno energia elettrica rispetto al 2021. La contrazione maggiore si è registrata al Nord, con una variazione del -1,5% rispetto ai 12 mesi precedenti. Giù anche l’indice IMCEI, che indica i consumi industriali delle imprese “energivore”: rallenta del 5,4% rispetto al 2021. Eccola la fotografia in cifre del consumo 2022 di elettricità nel nostro Paese scattata da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale. Un report che, oltre a fare un bilancio del fabbisogno di energia elettrica in Italia, traccia anche l’andamento 2022 delle fonti di energia rinnovabile lungo la Penisola.

Energia elettrica: quanta ne hanno consumata gli italiani nel 2022?

DOMANDE RISPOSTE
Quanta energia elettrica hanno consumato gli italiani nel 2022? 316,8 miliardi di kWh
È in aumento o in calo rispetto al 2021? È in diminuzione dell’1% rispetto ai 12 mesi precedenti
Qual è l’area del Paese che ha consumato meno nel 2022? Nel Nord Italia c’è stato un calo della domanda del -1,5%

Secondo le cifre contenute nel nuovo report di Terna, la domanda di energia elettrica in Italia nel 2022 è stata pari a 316,8 miliardi di kWh, in diminuzione dell’1% rispetto al 2021. Nella mappa geografica del fabbisogno energetico, il Nord ha avuto meno “fame” di energia nel 2022 rispetto al 2021: la variazione annuale ha registrato, infatti, un -1,5%. Al Centro, al Sud e nelle isole, la domanda di elettricità è stata invece in linea con i valori dell’anno precedente (rispettivamente -0,3% e -0,2%).

Eppure, restringendo il focus sui soli consumi di energia a dicembre 2022, tutte le aree del Paese hanno fatto segnare una battuta d’arresto nell’utilizzo di elettricità. Il calo dei consumi è pari a -8,3% al Nord, -9,4% al Centro e -10,5% al Sud e nelle isole. Consumi in ritirata che hanno contribuito a decretare la contrazione finale della domanda su base annuale (-1%, come detto poco sopra).

A cosa si deve questo andamento? Secondo quanto rilevato da Terna, esso è il prodotto di un mix di fattori, tra cui:

  • comportamenti virtuosi e di consumo intelligente messi in campo da cittadini e imprese su indicazione del Governo;
  • il caro prezzi che ha tenuto nella sua morsa i mercati dell’energia;
  • le temperature sopra la media stagionale che si sono registrate nei mesi autunnali e invernali.

Oltre alla frenata maggiore dei consumi al Nord, Terna segnala anche un calo per l’indice IMCEI: i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore” sono diminuiti del -5,4% rispetto al 2021.

Anche le fonti rinnovabili nel menù energetico italiano nel 2022

FONTI RINNOVABILI IN CRESCITA NEL 2022 FONTI RINNOVABILI IN CALO NEL 2022
  • energia fotovoltaica (+11,8%)
  • energia termoelettrica (+6,1%)
  • energia idroelettrica (-37,7%)
  • energia eolica (-1,8%)
  • energia geotermica (-1,6%)

Come si legge nel report di Terna relativo al 2022, la domanda di energia elettrica nel nostro Paese è stata soddisfatta per l’86,4% con produzione nazionale e per il 13,6% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. (La produzione nazionale netta si è attestata a 276,4 miliardi di kWh).

Nel menù energetico italiano ci sono anche le fonti rinnovabili, che nel 2022 hanno coperto il 31,1% della domanda. Ecco il loro andamento:

  • le fonti fotovoltaica e termoelettrica crescono: esse hanno registrato rispettivamente un +11,8% e un +6,1%;
  • le fonti idroelettrica (-37,7%), eolica (-1,8%) e geotermica (-1,6%) rallentano.

Il tonfo della produzione di energia da fonte idroelettrica è stato causato dal lungo periodo di siccità. Questo minor apporto di energia da fonte idroelettrica è stato in parte bilanciato, secondo Terna, dall’aumento della generazione termoelettrica (+6,1%). Così come, per far fronte alla crisi del gas, si è accelerato sulla produzione di elettricità da carbone.

Come risparmiare sulle bollette luce con il Mercato Libero a Febbraio 2023

Il minor fabbisogno di energia elettrica in Italia fotografato da Terna è stato anche prodotto dall’aumento, da parte delle famiglie italiane, di azioni quotidiane virtuose per ottimizzare il consumo dell’elettricità e risparmiare in bolletta. Eppure, fatture della luce più leggere possono essere conquistate sia puntando sulla “sobrietà” energetica, sia affidandosi al Mercato Libero che propone un prezzo della materia prima più contenuto rispetto ai contratti Tutelati.

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