Nuove Trivelle gas nell'Adriatico: cosa prevede il Decreto Aiuti

Il tema della produzione di gas in Italia torna di grande attualità con una nuova norma legata alle trivelle nell'Adriatico introdotta nel Decreto Aiuti quater. La novità in questione apre alla ripresa delle estrazioni in un'area ben precisa dell'Adriatico con l'obiettivo di incrementare la produzione nazionale di gas, da vendere a prezzi calmierati alle aziende gasivore italiane, puntando sulle estrazioni offshore. Ecco, quindi, cosa prevede il Decreto Aiuti per le trivelle nell'Adriatico e la produzione di gas in Italia.

In 30 secondi

Arriva lo "sblocca trivelle" per il gas dell'Adriatico. Ecco cosa prevede il Decreto Aiuti quater
  • La norma ripristina la possibilità di estrazioni di gas in un'area limitata del nord dell'Adriatico
  • Le attività estrattive saranno consentite ad oltre 9 miglia dalla costa, in un'area in corrispondenza della foce del ramo di Goro del fiume Po
  • L'obiettivo è sfruttare il giacimento per incrementare la produzione di gas nazionale che ha raggiunto il minimo storico nel 2021
Nuove Trivelle gas nell'Adriatico: cosa prevede il Decreto Aiuti

La crisi energetica ha riacceso l’attenzione su un tema molto discusso negli ultimi anni: le trivelle per l’estrazione di gas nell’Adriatico. L’aumento del costo del gas all’ingrosso, elemento principale alla base dell’aumento dei prezzi al dettaglio di energia elettrica e gas naturale, ha spinto il Governo a valutare nuove opzioni per incrementare la produzione di gas nazionale. Il tema è molto discusso e prevede varie implicazioni dal punto di vista ambientale.

Nel corso del 2022, come noto, i fornitori di energia e gas hanno aumentato notevolmente i prezzi tanto da rendere sempre più importante la scelta delle migliori offerte luce e gas per tagliare la spesa. Il ruolo della produzione nazionale di energia è fondamentale per ridurre la dipendenza dalle importazioni e mantenere prezzi al dettaglio contenuti nel lungo periodo.

Cosa prevede la nuova normativa del Decreto Aiuti sulle trivellazioni nell’Adriatico? Vediamo, di seguito, tutti i dettagli in merito alla questione.

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Trivelle gas nell’Adriatico: con il Decreto Aiuti c’è il via libera

COSA PREVEDE IL DECRETO AIUTI QUATER SULLE TRIVELLE PER IL GAS DELL’ADRIATICO
1. La norma “sblocca trivelle” ripristina la possibilità di estrazioni in un’area ristretta del nord dell’Adriatico
2. Le trivelle torneranno in azione ad oltre 9 miglia dalla costa, in corrispondenza della foce del ramo di Goro del fiume Po
3. L’attività delle trivelle è vincolata al rispetto di rigidi vincoli ambientali e alla realizzazione costante di analisi e monitoraggi per accertare l‘assenza del rischio di subsidenza

Il Decreto Aiuti quater apre la strada alle trivellazioni per l’estrazione di gas nell’Adriatico dove è presente un giacimento di gas naturale. Si tratta, di fatto, di una norma “sblocca trivelle” che punta a rendere possibile le trivellazioni in una determinata area nella parte a nord del mare Adriatico che era interdetta da oltre 30 anni. L’area per cui arriva l’ok alle trivelle riguarda una porzione di mare a oltre 9 miglia dalla costa, in corrispondenza della foce del ramo di Goro del fiume Po.

Resta vietata, invece, l’estrazione nella parte più a nord dell’Adriatico, più vicino alle coste di Venezia. Il giacimento di gas presenta un potenziale di oltre 500 milioni di metri cubi che, con la nuova norma del Decreto Aiuti, si punta a sfruttare per incrementare il quantitativo di gas “nazionale” da immettere in rete per ridurre la dipendenza dalle importazioni.

L’ok alle trivelle per il gas nell’Adriatico arriva, però, con una serie di condizioni che dovranno essere rispettate per garantire operazioni di estrazioni costanti nel prossimo futuro. Le aziende titolari delle concessioni, infatti, sono tenute a presentare analisi e monitoraggi in merito all’andamento delle attività di estrazione per garantire il rispetto delle normative ambientali e l’assenza di rischi.

L’obiettivo di questo controllo è quello di escludere il rischio di una possibile subsidenza ovvero dello sprofondamento del suolo nelle aree circostanti ai punti di estrazione. In sostanza, quindi, il via libera alle trivelle nell’Adriatico definito dal nuovo Decreto Aiuti quater pone dei paletti ben precisi legati alla tutela ambientale. Questo tema è alla base delle principali critiche al provvedimento.

In ogni caso, la norma fissa paletti ben precisi proprio con l’obiettivo di evitare possibili danni ambientali. Nel corso del prossimo futuro, di certo, la questione delle trivelle nell’Adriatico continuerà ad essere al centro dell’attenzione e le eventuali implicazioni ambientali saranno uno dei temi principali da monitorare.

L’obiettivo è aumentare la produzione di gas nazionale

L’obiettivo principale della nuova norma sulle trivellazioni per il gas nell’Adriatico riguarda l’aumento della produzione nazionale di gas naturale. Secondo i dati ARERA, infatti, nel corso del 2021 si è registrato un minimo storico di estrazione di gas in Italia con un totale di circa 3,3 miliardi di metri cubi di cui 1,87 miliardi di metri cubi arrivano da estrazioni offshore in mare.

Si tratta di un valore sensibilmente inferiore rispetto al passato. Nel 2020, ad esempio, la produzione di gas nazionale era di 4 miliardi di metri cubi. Negli anni scorsi, invece, i livelli di estrazione erano molto più alti. Nel 2000, infatti, la produzione italiana di gas raggiunse i 17 miliardi di metri cubi in un anno con un contributo significativo al fabbisogno energetico nazionale.

Le stime del Ministero dell’Ambiente parlano di scorte complessive per circa 112 miliardi di metri cubi ma solo di 45 miliardi si ha una reale certezza. Le potenzialità del giacimento in Adriatico sono, quindi, ridotte considerando che le stime anticipano la possibilità di estrarre circa 500 milioni di metri cubi di gas da suddividere in più anni.

Il consumo nazionale di gas, invece, supera i 70 miliardi di metri cubi nonostante i tentativi di ridurre il più possibile la dipendenza del nostro Paese dagli idrocarburi per incentivare la produzione di energia rinnovabile. L’immagine qui di sotto (fonte mite.gov.it) evidenzia le zone marine aperte alla ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque italiane.

italia trivelle gas

In ogni caso, la norma varata dal Decreto Aiuti quater certifica la volontà di sfruttare (nel breve periodo) tutte le risorse possibili per incrementare la produzione di gas nazionale e ridurre il più possibile la dipendenza dalle importazioni di gas dall’estero. Tali importazioni rappresentano un elemento che incide in misura significativa sul costo del gas al dettaglio, soprattutto per le imprese gasivore che devono fare i conti con una spesa energetica alle stelle.

Per contrastare la crisi energetica, con la Manovra finanziaria, sono arrivati fondi per 21 miliardi di euro sul caro energia. Parte di questi fondi punta ad aiutare le imprese e, in particolare le energivore e le gasivore con un potenziamento del meccanismo del credito di imposta, una misura necessaria (già introdotta nel 2022) che permette di ridurre la spesa effettiva per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.

Nel corso dei prossimi anni, l’aumento della produzione nazionale di gas (oltre ai nuovi investimenti in energie rinnovabili) servirà a rendere l’Italia sempre meno dipendente dalle importazioni di energia e di fondi energetiche, come il gas, dall’estero. In questo modo, quindi, dovrebbe essere possibile contrastare l’aumento dei costi delle materie prime e prevenire ulteriori peggioramenti della crisi energetica dopo un 2022 estremamente difficile per famiglie e imprese.