Modem libero da gennaio 2019: cosa cambia per nuovi e vecchi contratti

Addio al modem a pagamento, e soprattutto largo alla possibilità di scegliere il dispositivo preferito con cui collegarsi a Internet. Grazie alla delibera AGCOM, sia chi ha firmato un nuovo contratto dopo lo scorso 1° dicembre sia, dal 1° gennaio, chi ha un contratto attivo non è più tenuto ad acquistare il modem scelto dall’operatore.

Modem libero da gennaio 2019: cosa cambia per nuovi e vecchi contratti

Che cosa cambia con la delibera AGCOM

Molti dei modem che attualmente si trovano nelle case degli italiani portano il brand di un operatore, da TIM a Vodafone, da Fastweb a Infostrada. Sono stati acquistati (di norma a rate) obbligatoriamente insieme all’offerta per l’ADSL o la fibra ottica, ma fino a qualche settimana fa in parecchi casi non erano altro che soprammobili ad alta tecnologia.

Già, perché prima della delibera 348/18/CONS dell’AGCOM gli operatori non erano tenuti a consentire a qualsiasi modem di accedere alla propria rete: non c’era altra strada, insomma, che adeguarsi, comprare il dispositivo dell’operatore e poi, in caso di switch a un altro fornitore, acquistare anche il suo (e presumibilmente buttare via quello vecchio).

Ora, però, la situazione è cambiata. L’Autorità garante ha infatti recepito la direttiva europea n. 2015/2120, che garantisce agli utenti la massima libertà nello scegliere le apparecchiature che preferiscono. In altre parole, il cosiddetto modem libero: non si è più obbligati ad acquistare i dispositivi dell’operatore con cui firmiamo il contratto, e allo stesso tempo c’è una buona probabilità che i nostri vecchi modelli vadano ancora benissimo (soprattutto quando si è stati costretti a rinunciare a un dispositivo più potente, magari con una copertura Wi-Fi più ampia, in favore di quello brandizzato).
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Cosa succede per nuovi e vecchi contratti

Questo notevole cambiamento è già realtà sia per chi, dal 1° dicembre 2018, ha stipulato un nuovo contratto per la linea Internet di casa, e dal 1° gennaio 2019 anche per i vecchi contratti. Tutti, insomma, ora possono utilizzare un apparecchio diverso da quello fornito dall’operatore che fornisce la linea Internet, e gli operatori stessi sono tenuti a rendere pubblici sui loro siti i parametri di configurazione per i modem generici.

I fornitori non potranno quindi più rifiutarsi di collegare apparecchiature terminali alla rete, e neppure potranno, come capitava in passato, inibire l’accesso a Internet o a determinati singoli servizi dell’offerta se si utilizza un altro modem rispetto a quello previsto da loro.

Se per i nuovi contratti le nuove regole non prevedono particolari complicazioni – semplicemente, si può acquistare il modem preferito, approfittando del fatto che su Amazon ci sono ottimi modelli a una ventina di euro o poco più, oppure utilizzarne uno vecchio – è necessaria qualche parola in più per i contratti già in essere.

Gli utenti infatti hanno due opzioni davanti a loro: o rimanere con lo stesso operatore, e aderire a una nuova offerta che preveda il modem in omaggio, oppure dare la disdetta, restituire il dispositivo in proprio possesso e cambiare operatore. Attenzione perché le rate già pagate non possono essere in alcun modo restituite, visto che la delibera AGCOM non è retroattiva. 

Buone notizie anche per privacy e sicurezza

Per chi pensa che tutto questo sia un’inutile complicazione e che il modem proposto dagli operatori vada benissimo, c’è da ricordare, oltre al risparmio economico, che le conseguenze della delibera si faranno sentire anche sul piano della sicurezza e della privacy: gli aggiornamenti dei dispositivi non saranno più delegati al provider – che sceglie in autonomia quando applicarli – ma potranno essere gestiti dai produttori, che dell’impenetrabilità dei propri modem sovente fanno un punto d’orgoglio. 

L’importante, naturalmente, è non farsi conquistare da prezzi eccessivamente bassi e puntare su marche di ottima reputazione, come Netgear, D-Link, TP-Link, AVM. Proprio AVM di recente ha allestito una pagina per i propri clienti, che riporta i principali operatori italiani e le configurazioni da utilizzare per i suoi router FRITZ!Box, ritenuti tra i migliori in assoluto sul mercato.

Di seguito qualche esempio di Modem che si possono acquistare su Amazon.it:

I provider che si sono adeguati alla norma

Intanto, gli operatori cominciano ad adeguarsi alla delibera dell’AGCOM e a mettere a disposizione di tutti i clienti i dati di configurazione. Al momento, è possibile trovare tutti i parametri necessari sui siti di TIM, di Wind Infostrada, di Tre, di Fastweb, mentre si attendono ancora i relativi provvedimenti da parte di Vodafone.