La Russia torna in pole position tra i fornitori di gas in Europa. A rivelarlo è il Financial Times. Secondo il principale quotidiano finanziario internazionale, a maggio 2024, “per la prima volta in quasi due anni, le importazioni europee di gas dalla Russia hanno superato le forniture dagli Stati Uniti”, si legge in un articolo pubblicato lo scorso 16 giugno.
Un’inversione di rotta che, sebbene tanti analisti giudichino temporanea e frutto di concomitanze occasionali, evidenzia comunque le difficoltà che il Vecchio Continente sta ancora riscontrando nel ridurre la propria dipendenza dalle forniture di gas naturale e GNL (gas naturale liquefatto) in arrivo dalla Russia.
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Fornitori gas in Europa: il ritorno sulla scena della Russia
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FORNITORI GAS UE: COSA RIVELA IL FINANCIAL TIMES |
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A maggio 2024, le importazioni di gas dalla Russia in Europa hanno superato quelle provenienti dagli Stati Uniti |
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Le spedizioni di gas naturale e gas liquefatto (GNL) da Mosca hanno rappresentato il 15% delle forniture totali a UE, Regno Unito, Svizzera, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia settentrionale |
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Si tratta di un ritorno in pole position della Russia per la prima volta in quasi 2 anni |
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Gli analisti ritengono, però, che questo exploit russo non sia destinato a durare, anche se mostra le difficoltà dell’Europa a sganciarsi dai combustibili fossili russi |
Nell’articolo dal titolo “Russia overtook US as gas supplier to Europe in May”, ovvero “La Russia ha superato gli Stati Uniti come fornitore di gas all’Europa a maggio”, il quotidiano economico-finanziario britannico cita i dati ICIS (Indipendent commodity intelligence service), secondo i quali, a maggio 2024, “le spedizioni di gas e GNL di provenienza russa hanno rappresentato il 15% delle forniture totali a UE, Regno Unito, Svizzera, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia settentrionale”. Sempre stando alle cifre di ICIS, il gas naturale liquefatto proveniente dagli Stati Uniti ha rappresentato, invece, il 14% delle forniture al Vecchio Continente, il livello più basso dall’agosto 2022.
Una fotografia da cui, secondo il quotidiano economico FT, si evince chiaramente “la difficoltà di ridurre ulteriormente la dipendenza dell’Europa dal gas russo, con diversi Paesi dell’Europa orientale che continuano a dipendere dalle importazioni dal loro vicino”.
L’Europa ha avviato i suoi sforzi per limitare quanto più possibile le importazioni di gas dalla Russia a partire dal febbraio 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. In questi due anni, per allentare la dipendenza dal Cremlino, l’Europa (anche tramite il piano REPowerEU) ha accelerato sulle importazioni di GNL, il gas naturale liquefatto che è trasportato tramite le navi metaniere e di cui gli Stati Uniti sono i principali fornitori. Secondo il Financial Times, le importazioni di gas naturale liquefatto dagli USA rappresentano circa un quinto delle forniture dell’UE dal 2023.
Eppure, i dati di maggio 2024 segnano una battuta d’arresto. Ma gli analisti intervistati dall’FT predicano prudenza, in quanto questo ritorno in scena dalla Russia non dovrebbe essere destinato a durare. A contribuire all’exploit russo a maggio 2024 ci sono stati, secondo il Financial Times, “fattori straordinari”, tra cui l’interruzione di un importante impianto di esportazione di GNL degli Stati Uniti.