Energia e bollette è un binomio che allarme famiglie e imprese in questo avvio di 2025. Proprio nel tentativo di mitigare i rincari luce e gas, il governo Meloni è al lavoro su una serie di misure salva-portafogli, alcune di breve respiro, altre dall’orizzonte temporale più ampio.
Tra le mosse allo studio dell’esecutivo di centrodestra ci sono l’anticipo delle aste per gli stoccaggi di gas naturale, l’implementazione del cosiddetto “Gas Release” (cioè il gas a prezzi calmierati per le imprese energivore), un maggior sviluppo delle rinnovabili, così come il disaccoppiamento del prezzo finale dell’elettricità da quello del gas.
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Energia e bollette: cosa spinge all’insù i prezzi a gennaio 2025
Intervenendo durante un’audizione alla Camera, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha confermato che “negli ultimi mesi, i prezzi del gas in Italia e in Europa sono aumentati”, a causa di un mix di fattori, tra cui:
- lo stop al transito del gas russo via Ucraina;
- la riduzione dei flussi di gas provenienti da Algeria e Azerbaijan;
- l’offerta stagnante di GNL (il gas naturale liquefatto).
Una serie di cause che, ha chiarito il ministro, “hanno portato ad un maggiore utilizzo degli stoccaggi e ad un aumento delle importazioni dal Nord Europa, influenzando i prezzi del gas in Italia anche in riferimento al prezzo sui mercati europei”.
Nel frattempo, l’inverno 2024/2025 più rigido degli anni scorsi ha fatto aumentare la domanda di riscaldamento. Il risultato? A dicembre 2024 il prezzo del gas “è salito a 47,6 euro al megawattora, con aspettative simili per i prossimi tre mesi”, ha precisato il ministro Fratin. Intanto, mercoledì 29 gennaio 2025, le quotazioni gas al TTF di Amsterdam hanno toccato quota 51,1 euro al megawattora, il valore massimo da 15 mesi.
Stessa dinamica all’insù anche per l’energia elettrica, il cui prezzo all’ingrosso è legato all’andamento di quello del gas. “I valori medi delle ultime settimane – ha detto ancora Pichetto Fratin – hanno superato i 130 euro al megawattora”, arrivando anche a toccare punte di 145 €MWh.
Energia e bollette: le misure allo studio del Governo a gennaio 2025
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LE MOSSE DEL GOVERNO CONTRO IL CARO ENERGIA |
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1 |
Anticipo delle aste per gli stoccaggi del gas naturale |
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Implementazione del Gas Release, cioè i prezzi calmierati del gas per le imprese energivore |
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3 |
Sviluppo delle rinnovabili e spinta ai Power Purchase Agreement, i contratti di acquisto di elettricità a lungo termine |
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Disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas |
Di fronte a questo quadro, il binomio energia e bollette “è oggetto d’attenzione da parte del Governo”, ha ammesso il ministro Pichetto Fratin. Ecco perché, in un’informativa alla Camera su questo tema, il titolare del dicastero dell’Ambiente ha illustrato le strategie anti rincari del Governo nel tentativo di abbassare le bollette luce e gas di famiglie e imprese.
Innanzitutto, l’esecutivo sta valutando l’anticipazione delle aste relative al gas stoccato. In pratica, come riferisce l’Agenzia Ansa, il ministero chiederà già ora alle imprese energetiche, e non ad aprile, di fare le loro offerte di capacità di stoccaggio, per cominciare a riempire le riserve due o tre mesi prima.
“Generalmente – ha spiegato il ministro – il gas viene acquistato nel periodo compreso tra aprile ed ottobre e rilasciato nel periodo invernale, quando la domanda è maggiore. Attualmente però, per via delle tensioni geopolitiche in corso e delle possibili speculazioni, esiste il rischio per il 2025 che i prezzi all’ingrosso del gas, nella prossima estate, siano superiori a quelli del prossimo inverno, come avvenuto durante la crisi energetica del 2022, incidendo negativamente sulle dinamiche del mercato dello stoccaggio”.
L’obiettivo, dunque, è arrivare con gli stock pieni già a inizio estate: così, quando i prezzi saliranno ci sarà meno bisogno di metano. Poi, a fine 2025, i listini gas dovrebbero tornare a scendere, favoriti da un incremento “della capacità di liquefazione mondiale”, ha confermato Pichetto.
Inoltre, per mitigare il caro energia, il Governo intende schiacciare il pedale dell’acceleratore sulle rinnovabili e favorire i contratti di acquisto di elettricità a lungo termine, i Power Purchase Agreement (PPA). Tali misure, ha spiegato il ministro dell’Ambiente, “consistono nell’acquisto a lungo termine di capacità rinnovabile a prezzo fisso. Questo consente ai consumatori finali di approvvigionarsi a costi inferiori e meno esposti alla volatilità dei mercati spot, e ai produttori di stabilizzare il finanziamento degli investimenti”.
Un’altra mossa dell’esecutivo Meloni è quello di valutare il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. In passato, infatti, il prezzo dell’elettricità è stato legato a quello del gas per incentivare le rinnovabili, all’epoca più care. Oggi però, con lo sprint rinnovabili da nord a sud del Pase, le fonti pulite sono diventate più economiche del gas.
Nel piano contro il caro energia del Governo ci sono anche strumenti di sostegno alle rinnovabili. In particolare, il ministro Fratin ha anticipato che “sta per partire il meccanismo di incentivazione per le tecnologie più mature (fotovoltaico ed eolico) previsto dal cosiddetto Fer X, che rappresenta il più importante strumento di sostegno delle fonti rinnovabili mai adottato in Italia“.
Infine, Pichetto ha ricordato che “per contenere il costo del gas naturale delle imprese maggiormente esposte al problema del caro energia, è stato introdotto il cosiddetto Gas Release”, ovvero il gas a prezzi calmierati per gli energivori.