Nonostante lo sprint rinnovabili in Italia negli ultimi anni, le famiglie da nord a sud del Paese continuano a pagare bollette troppo alte, con un effetto domino sui bilanci domestici. E i numeri lo certificano: secondo un’indagine dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, tra il 2019 e il 2023, le spese dell’energia elettrica sono cresciute del +108%, mentre quelle del gas hanno registrato un balzo all’insù del +72,1%.
Di fronte a questo trend al rialzo, è lecito chiedersi perché il sempre più crescente ricorso alle fonti green non si traduca in una contrazione degli importi in bolletta. Nel paragrafo che segue proveremo a rispondere a questa domanda. Prima, però, ricordiamo che una mossa vincente per alleggerire le fatture è quella di sottoscrivere offerte luce e gas del Mercato Libero che propongano un costo kWh e un costo metano al metro cubo il più possibile contenuto. Più, infatti, questo prezzo è basso, minori saranno gli importi in bolletta, a parità di consumi registrati.
In questa fase di ricerca, il comparatore di SOStariffe.it (accessibile cliccando al link qui sotto) è un tuo alleato della convenienza in quanto setaccia le offerte luce e gas messe a disposizione dai gestori energetici partner a settembre 2024 ed elabora una classifica delle più convenienti parametrate sul consumo annuo della tua famiglia.
SCOPRI LE OFFERTE LUCE E GAS »
Se non conosci questa informazione, la trovi in bolletta oppure la puoi calcolare impostando i filtri integrati nel comparatore di SOStariffe.it, che puoi impostare dal widget qui sotto.
Bollette troppo alte in Italia: quali sono le ragioni a settembre 2024?
|
|
BOLLETTE TROPPO ALTE: I FATTORI CHE INCIDONO |
|
1 |
Dipendenza dal gas naturale e dalle oscillazioni del prezzo all’ingrosso delle sue quotazioni |
|
2 |
Peso degli oneri generali di sistema: con questo balzello in bolletta si finanziano, tra l’altro, gli incentivi alle rinnovabili |
|
3 |
Variabilità delle fonti rinnovabili che costringe a mantenere una generazione elettrica anche da fonti tradizionali |
Perché, nel nostro Paese, le bollette troppo alte continuano a rimanere una realtà (nel 2023 sono state tra le più care d’Europa), sebbene la marcia delle rinnovabili avanzi inesorabile? Perché le fonti green non sono sufficienti ad alleggerire le bollette a maggior ragione se, in Italia, nei primi sei mesi del 2024 sono stati connessi 169.003 nuovi impianti per 3,34 GW totali? Tra le ragioni che gli analisti del comparto energetico adducono per rispondere a questo quesito ci sono:
- l’ancora forte dipendenza dell’Italia dal gas naturale per la produzione di energia elettrica;
- il peso degli oneri generali di sistema, che sono un “balzello” a copertura dei costi delle attività per il sistema elettrico;
- la variabilità delle fonti rinnovabili, che di fatto è insita nella loro natura: instabilità delle condizioni meteo, intermittenza legata alla stagionalità o al ciclo giorno/notte.
L’ancora elevato ricorso dell’Italia alle fonti fossili è confermato dalle cifre rese note dall’ultimo rapporto sullo stato dell’Unione dell’energia della Commissione UE: il mix elettrico del nostro Paese nel 2022 è stato dominato dai combustibili fossili, circa il 63,3% (contro il 38,6% a livello europeo). Le rinnovabili si sono fermate al 36,5% (39,4% media UE).
Questa eccessiva dipendenza, fanno notare ancora gli esperti del comparto, implica che l’instabilità delle quotazioni gas all’ingrosso (il PSV italiano) ha un impatto diretto sul prezzo dell’elettricità all’ingrosso. Quando aumenta il prezzo all’ingrosso PSV, impenna anche il prezzo all’ingrosso PUN (Prezzo Unico Nazionale, l’incide di riferimento per la luce), aumentando di fatto il prezzo che si paga per l’energia elettrica consumata.
Capitolo oneri generali di sistema: la spesa per questo “balzello”, che finanzia tra l’altro gli incentivi alle fonti rinnovabili, pesa sul totale della bolletta dei clienti domestici residenti per circa il 20%. Per i non residenti, la quota impenna fino al circa 40% dell’importo della bolletta stessa. Una voce di spesa che contribuisce inevitabilmente a far lievitare le spese in fattura.
Infine, per sopperire all’intermittenza delle fonti rinnovabili e garantire la copertura del fabbisogno di energia elettrica alle famiglie italiane anche quando il sole non splende e il vento non soffia, è necessario mantenere una capacità di generazione tradizionale “pronta all’uso”, che implica però dei costi. Una via d’uscita per superare l’impasse legato alla variabilità delle rinnovabili è quella dell’implementazione dei sistemi di accumulo, così da immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante i picchi della giornata per utilizzarla poi nelle ore in cui le fonti green non sono in funzione.