Il 2025 segna il primo passo nel cammino dell’Europa verso l’addio al gas come fonte di riscaldamento nelle case. Lo stop agli incentivi statali per l’acquisto di caldaie autonome alimentate solo a metano, in vigore dal 1° gennaio 2025, è infatti lo step iniziale della tabella di marcia prevista dalla direttiva case green, che raggiungerà il suo clou nel 2040 con l’altolà alla produzione e vendita delle caldaie che funzionano con i combustibili fossili.
Ma tra il 2025 e il 2040, quali sono le tappe intermedie che l’Europa dovrà raggiungere per rispettare le disposizioni contenute nella direttiva case green? Rispondiamo a questa domanda nel paragrafo che segue. Prima, però, ricordiamo che una strategia per ridurre da subito le emissioni inquinanti nell’ambiente e accrescere la sostenibilità della tua casa è quella di dotarla di un impianto fotovoltaico.
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Addio al gas per il riscaldamento: le date della direttiva case green
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LE DOMANDE |
LE RISPOSTE |
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Cos’è la direttiva europea case green? |
La direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) punta ad azzerare le emissioni di gas serra e il consumo di energia negli immobili UE entro il 2050 |
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Quando è scattata la prima tappa della marcia UE verso l’addio al gas? |
Dal 1/1/2025 non è più possibile beneficiare degli incentivi statali per l’acquisto e installazione di caldaie alimentate solo a metano |
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Cosa succederà nel 2040? |
Dal 2040 sarà vietata la produzione e la vendita di caldaie che funzionano con i combustibili fossili |
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Quando gli edifici di nuova costruzione in UE dovranno essere a zero emissioni? |
Entro il 2030 |
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Questa data vale anche per i nuovi edifici pubblici? |
No, per questo tipo di edifici la scadenza è anticipata al 2028 |
La direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), ribattezzata “case green”, mira ad azzerare le emissioni di gas serra e il consumo di energia nel settore edilizio europeo entro il 2050, puntando sulla ristrutturazione del maggior numero di edifici con le peggiori prestazioni energetiche.
La prima tappa di questa marcia verso la decarbonizzazione degli immobili in Europa è scattata, come anticipato poco sopra, il 1° gennaio 2025. Da quella data non è più possibile beneficiare degli incentivi statali per l’installazione di caldaie autonome che funzionano solo a metano, a meno che non siano parte di sistemi ibridi (caldaia a condensazione + pompa di calore). Dal 2040, invece, scatterà l’altolà alla produzione e vendita delle caldaie che funzionano con i combustibili fossili.
Tra primo e ultimo step della marcia europea verso edifici a zero emissioni, ecco le altre date importanti da tenere a mente:
- 29 maggio 2026: è la data entro cui ogni Paese UE dovrà mettere a punto il proprio piano nazionale di ristrutturazione degli edifici, così da centrare i target previsti dalla direttiva;
- 31 dicembre 2026: è la prima scadenza relativa all’obbligo di installazione di impianti solari su tutti i nuovi edifici pubblici con una superficie coperta utile superiore a 250 metri quadrati;
- 31 dicembre 2027: è la scadenza relativa all’obbligo di installazione di impianti solari su tutti gli edifici pubblici con una superficie coperta utile superiore a 2.000 metri quadrati;
- 2028: da questa data i nuovi edifici di proprietà pubblica dovranno essere a emissioni zero;
- 2030: tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero;
- 2030: gli Stati membri dovranno ristrutturare almeno il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni energetiche;
- 2033: la quota degli edifici residenziali meno efficienti dal punto di vista energetico ristrutturati dovrà salire al 26%;
- 2035: gli Stati membri dovranno mettere in atto misure per garantire una riduzione del consumo medio di energia primaria media negli edifici già esistenti di almeno il 20-22% rispetto al 2020;
- 2040: stop alla produzione e vendita delle caldaie a gas;
- 2050: target di decarbonizzazione degli edifici in Europa.