La direttiva Case Green è legge dal 12 aprile: regole e agevolazioni

La direttiva case green è realtà. Le nuove norme europee per la riqualificazione energetica degli edifici hanno ottenuto il “sì” definitivo. Ora scatta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ecco cosa prevede il provvedimento, perché l’Italia ha votato contro e come cambierà il volto dei bonus edilizi in futuro. Oltre a un focus su come trovare il miglior preventivo fotovoltaico tra quelli messi a disposizione dai partner di SOStariffe.it ad aprile 2024.

In 30 secondi

La direttiva europea case green è realtà. Le novità ad aprile 2024:
  • Via libera definitivo alle nuove regole UE per edifici a emissioni zero entro il 2050
  • I 27 Paesi membri avranno ora due anni per il recepimento della direttiva
  • Cosa prevedono le nuove regole e l'effetto sui bonus edilizi in Italia
  • Trova il miglior preventivo fotovoltaico tra le proposte dei partner di SOStariffe.it ad aprile 2024
 
La direttiva Case Green è legge dal 12 aprile: regole e agevolazioni

La direttiva case green ha superato anche l’ultimo step. Dopo il via libera dell’Europarlamento, è arrivato l’ok definitivo al provvedimento da parte dei ministri europei al Consiglio Ecofin. Ora il testo, che punta alla decarbonizzazione degli immobili nel Vecchio Continente entro il 2050, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore venti giorni dopo. I 27 Stati membri UE avranno due anni di tempo per recepirlo nelle legislazioni nazionali.

Prima di illustrare le novità contenute nella direttiva case green e capire perché l’Italia abbia votato contro, ricordiamo che anche tu puoi dare un importante contributo alla transizione energetica in Europa installando un impianto fotovoltaico chiavi in mano. Infatti, incentivando il consumo di energia elettrica pulita, puoi abbattere le emissioni inquinanti nell’ambiente, incrementando l’indipendenza energetica della tua famiglia e riducendo al contempo le bollette.

Se sei alla ricerca di un preventivo fotovoltaico conveniente ad aprile 2024, una “bussola” del risparmio è il comparatore di SOStariffe.it per pannelli fotovoltaici, accessibile al link qui sotto.

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Tra le informazioni da fornire ci sono:

  • il luogo in cui intendi installare l’impianto;
  • la tipologia del dispositivo stesso;
  • il fabbisogno energetico annuale della tua famiglia.

Direttiva case green, arriva l’ok definitivo dall’UE ad aprile 2024

OK DEFINITIVO PER LA DIRETTIVA CASE GREEN
1 Venerdì 12 aprile 2024 la direttiva case green ha ottenuto l‘ultimo via libera dai ministri europei al Consiglio Ecofin
2 Italia e Ungheria hanno votato contro il provvedimento. Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia si sono astenute
3 Ora c’è la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e l’entrata in vigore dopo 20 giorni
4 I 27 Paesi UE avranno ora due anni di tempo per recepirlo nelle legislazioni nazionali

Si è concluso venerdì 12 aprile 2024 l’iter legislativo per la direttiva europea Epbd (Energy performance of buildings directive), ribattezzata case green. Il provvedimento mira a centrare il target delle emissioni zero per gli edifici nel Vecchio Continente entro il 2050. Come? Ecco di seguito una sintesi delle novità che introduce la direttiva case green. Linee guida sulle quali i Ventisette avranno due anni di tempo per mettere a punto la rispettiva roadmap in vista del raggiungimento degli obiettivi:

  • gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero dal 2030. Per i nuovi edifici di proprietà pubblica la scadenza è anticipata al 2028;
  • per quanto riguarda gli edifici residenziali già esistenti, gli Stati membri dovranno mettere in atto misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035;
  • gli Stati membri dovranno ristrutturare almeno il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033;
  • dal 2040 si dirà “addio” alle caldaie alimentate da combustibili fossili. Tuttavia, a questa scadenza di più lungo orizzonte è affiancata una tappa a più breve respiro: dal 2025 scatterà lo stop all’erogazione di incentivi per l’acquisto di caldaie a gas;
  • i nuovi edifici pubblici avranno l’obbligo di installare i pannelli fotovoltaici. L’obbligo sarà progressivo, dal 2026 al 2030. Dovranno inoltre essere attuate strategie, politiche e misure nazionali per dotare di impianti solari gli edifici residenziali.

Tra le eccezioni, gli edifici agricoli e gli edifici storici. I Paesi membri, inoltre, possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.

Direttiva case green: perché l’Italia ha detto no e il futuro dei bonus edilizi

L’ultimo miglio della direttiva case green ha incassato due “bocciature” che non sono passate inosservate: si tratta del “no” di Italia e Ungheria, che hanno votato contro il provvedimento. Si sono, invece, astenute Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia.

E’ una direttiva bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga?“, è stata la reazione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al termine della riunione dell’Ecofin. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera“, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichietto Fratin, ha precisato: “Voglio premettere che il governo condivide in pieno gli obiettivi di decarbonizzazione, lo sosteniamo nelle Cop, le Conferenze sul clima, è un tema del G7 di cui abbiamo la presidenza. Sappiamo che i fabbricati sono una delle principali cause delle emissioni di CO2 e che dobbiamo intervenire“. Tuttavia, il titolare del Mase non nega che i target al 2030 e 2033 previsti dalla direttiva case green sono “obiettivi difficili, anzi, diciamo pure impossibili” per il nostro Paese.

Infatti, secondo Pichetto Fratin, “l’Italia ha una storia e caratteristiche fisiche del tutto peculiari in Europa. Abbiamo il 70% dei fabbricati che ha oltre 70 anni, quindi sono edifici storici, una proprietà immobiliare diffusa, con l’80% delle famiglie che possiede un’abitazione, ed estremamente frazionata. Abbiamo due terzi degli edifici in zona montana o collinare, con 50 mila piccoli borghi“.

Capitolo futuro dei bonus edilizi. Il divieto, dal 2025, di erogare incentivi ai contribuenti per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas è destinato a ridisegnare la mappa dei contributi del Governo in fatto di bonus edilizi. A ciò si aggiunga anche il fatto che alla fine di quest’anno, il 31 dicembre 2024, scadono i principali incentivi per la riqualificazione energetica della casa: dall’Ecobonus al bonus barriere architettoniche, dal bonus Ristrutturazione al bonus mobili. Un riordino delle agevolazioni che non è escluso possa introdurre anche un contributo diretto dello Stato ai redditi più bassi.