Ultimo miglio per l’iter legislativo della direttiva europea sulle case green. Dopo il semaforo verde del Parlamento europeo e l’ok degli Stati membri durante la riunione del Comitato permanente dei rappresentanti dei Paesi membri (Coreper), è atteso venerdì 12 aprile 2024 un ultimo passaggio formale del provvedimento al Consiglio UE Ecofin, dove avverrà la conferma definitiva. Poi, le nuove regole potranno essere pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e diventare a tutti gli effetti operative.
La direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), ribattezzata direttiva “case green”, mira ad azzerare le emissioni di gas serra e il consumo di energia nel settore edilizio europeo entro il 2050, puntando sulla ristrutturazione del maggior numero di edifici con le peggiori prestazioni energetiche. Una riqualificazione degli edifici che avrà un effetto diretto sulle tasche delle famiglie (si ipotizza una spesa tra i 20mila e i 55mila euro per l’adeguamento) ma che ridisegnerà anche la mappa dei bonus casa erogati dal governo a partire dal 2025, dopo lo stop agli incentivi per le caldaie a gas previsto dalla normativa stessa.
Nel paragrafo che segue vedremo tutti i dettagli di questo aspetto. Prima, però, ricordiamo che una strategia per migliorare le performance energetiche della tua casa è quella di dotarla di un impianto fotovoltaico chiavi in mano. Questa mossa ti permette di accelerare sulla produzione di energia pulita, tagliare le emissioni inquinanti nell’ambiente e ridurre la dipendenza energetica della tua famiglia dalla rete elettrica nazionale. Così come abbattere le spese in bolletta.
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Case green al traguardo finale: gli obiettivi della direttiva UE
La direttiva case green, che è il risultato di un complesso negoziato politico che ne ha ammorbidito i vincoli e garantito flessibilità ai governi per attuarli, prevede che:
- tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero dal 2030. Tuttavia, per i nuovi edifici di proprietà pubblica si dovrà anticipare al 2028;
- per gli edifici residenziali già esistenti, gli Stati membri dovranno mettere in atto misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035;
- gli Stati membri dovranno ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e, entro il 2033, il 26% con le peggiori prestazioni introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.
Inoltre, se tecnicamente ed economicamente idonei, gli Stati membri dovranno installare progressivamente impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, a seconda delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.
Secondo la direttiva case green, i Paesi membri hanno ora due anni di tempo per fissare, con i loro piani, le modalità per raggiungere questi obiettivi.
Case green: come cambia la mappa dei bonus casa in Italia
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BONUS CASA E DIRETTIVA UE CASE GREEN |
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La direttiva case green prevede lo stop degli incentivi fiscali per l’acquisto delle caldaie alimentate da combustibili fossili dal 2025 |
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Le sovvenzioni statali potranno essere concesse per sistemi di riscaldamento ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore o caldaie e impianto solare termico |
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Secondo il Codacons, la sostituzione di una caldaia con un impianto di nuova generazione può costare fino a 16mila euro a famiglia |
Tra le nuove regole in favore della decarbonizzazione previste dalla direttiva case green c’è anche l’addio alle caldaie alimentate da combustibili fossili a partire dal 2040. Un traguardo a lungo termine, anticipato però da una tappa a breve termine: dal 2025, infatti, scatterà lo stop all’erogazione degli incentivi da parte dei governi per l’acquisto delle caldaie a gas.
Saranno solo concessi contributi per l’installazione di sistemi di riscaldamento ibridi che utilizzino una quota considerevole di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore. Lo stop a questo tipo di incentivi cambierà di fatto il volto dei bonus casa nel nostro Paese a partire dall’anno prossimo. Il governo Meloni dovrà infatti decidere quale sarà il futuro delle agevolazioni per l’efficientamento energetico della casa.
È lecito aspettarsi che il focus sarà sempre più puntato sulle sovvenzioni ai sistemi ibridi caldaie-pompe di calore e agli impianti di riscaldamento e raffreddamento alimentati da fonti rinnovabili.
In attesa che Palazzo Chigi tracci l’identikit dei nuovi incentivi edilizi per la ristrutturazione degli edifici, il Codacons ha calcolato che, solo per la sostituzione della vecchia caldaia a metano con una di nuova generazione, la spesa per una famiglia può arrivare fino a 16mila euro.