- le nuove offerte fisso e mobile non avranno più un canone legato all'inflazione
- la clausola era stata introdotta a fine 2022 ma non è mai stata attivata dall'operatore
Anche WINDTRE fa marcia indietro: seguendo l'esempio di TIM, infatti, l'operatore di telefonia fissa e mobile ha scelto di rimuovere la clausola ISTAT dalle offerte proposte ai nuovi clienti. La novità è entrata in vigore all'inizio di questa settimana, senza alcun annuncio ufficiale da parte dell'operatore. Per chi passa a WINDTRE da oggi, quindi, c'è la certezza che il canone non seguirà l'andamento dell'inflazione. Vediamo i dettagli.
Buone notizie per gli utenti: anche WINDTRE sceglie di fare marcia indietro e di rinunciare alla clausola ISTAT che legava il canone all’andamento dell’inflazione. Tale clausola era stata introdotta su finire del 2022 nei nuovi contratti per fisso e mobile ma, per via di una delibera AGCOM, non era mai entrata effettivamente in vigore. Seguendo l’esempio di TIM, quindi, WINDTRE ha scelto di rimuovere la clausola dalle nuove offerte.
La notizia è stata riportata dal magazine Mondomobileweb e verificata da SOStariffe.it. Le nuove offerte fisso e mobile di WINDTRE non includono più la clausola ISTAT che, come sottolineato in precedenza, legava il canone mensile dell’offerta scelta all’andamento dell’inflazione. Tale clausola era stata introdotta sul finire del 2022 e prevedeva un adeguamento annuale del canone, in base all’andamento dell’inflazione e con un rincaro minimo fissato dalle condizioni contrattuali.
Essendo parte del contratto, la clausola ISTAT non faceva scattare il diritto di recesso senza costi, applicabile quando l’operatore modifica le condizioni contrattuali. L’adeguamento, infatti, non sarebbe stato una rimodulazione ma, come avviene per le offerte indicizzate per luce e gas, un semplice aggiornamento del canone in base a un indice di riferimento. La clausola in questione era stata bloccata da AGCOM che aveva sottolineato la possibilità per i clienti di recedere gratuitamente nel caso in cui (come avveniva con WINDTRE) l’operatore avesse applicato percentuali aggiuntive alla variazione dell’indice ISTAT.
Inoltre, secondo AGCOM, le clausole di questo tipo, senza un esplicito consenso da parte dell’utente, sarebbero nulle. La retromarcia di WINDTRE elimina tutte le questioni in merito: la clausola che legava il canone all’andamento dell’inflazione, infatti, non farà più parte delle offerte dell’operatore. Per i nuovi clienti che passano a WINDTRE c’è la possibilità di attivare offerte senza il rischio di adeguamenti annuali senza rimodulazione. Resta da capire cosa succederà ai già clienti che hanno una tariffa indicizzata (per il momento, WINDTRE non ha applicato l’adeguamento annuale e potrebbe non farlo anche in futuro).
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