Superbonus e Bonus edilizi: cosa cambia a febbraio 2023

È una vera rivoluzione per il Superbonus e i Bonus edilizi quella definita dal Governo con il Decreto-legge dello scorso 16 febbraio 2023. Il provvedimento, infatti, va a modificare la normativa che regola il riconoscimento delle agevolazioni per i contribuenti apportando un'importante novità: viene eliminata la possibilità di ricorrere alla cessione del credito d'imposta e allo sconto in fattura. Per beneficiare dei vari bonus disponibili, quindi, è necessario ricorrere alla detrazione di imposta che permette di ottenere uno sconto sulle tasse da versare negli anni successivi. Vediamo, nel dettaglio, tutte le novità e cosa cambia per Superbonus e Bonus edilizi da febbraio 2023.

In 30 secondi

Le ultime novità su Superbonus e Bonus edilizi di febbraio 2023:
  • Il Governo cambia il metodo d'accesso alle agevolazioni ed elimina la cessione del credito di imposta
  • Per i richiedenti c'è ora solo la detrazione fiscale per l'accesso ai bonus
  • Superbonus e gli altri Bonus edilizi sono confermati e non cambiano, nella sostanza, rispetto ai mesi precedenti
Superbonus e Bonus edilizi: cosa cambia a febbraio 2023

Cambia il meccanismo per l’accesso al Superbonus ed ai Bonus edilizi che, però, vengono confermati in modo completo continuando a rappresentare un’importante risorsa per sostenere l’economia del Paese e agevolare i contribuenti nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica ed edilizia. Il Decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, infatti, modifica le modalità di accesso all’agevolazione garantita dal Superbonus e dagli altri Bonus edilizi pur andando a confermare, senza modifiche, le caratteristiche dei vari bonus.

Come cambiano Superbonus e Bonus edilizi da febbraio 2023?

3 COSE DA SAPERE SULLE NOVITA’ PER IL SUPERBONUS E I BONUS EDILIZI
1. Il Decreto-legge del Governo modifica le modalità di accesso all’agevolazione prevista dal Superbonus e da altri Bonus fiscali
2. Non è più possibile ricorrere alla cessione del credito di imposta ma sarà necessario scegliere la detrazione fiscale per beneficiare dei bonus
3. Il decreto potrebbe subire delle modifiche nel corso del suo iter parlamentare: le aziende del settore temono ricadute negative sulle attività

La novità normativa introdotta dal Governo riguarda la modalità di accesso all’agevolazione. In precedenza, infatti, era possibile beneficiare dell’agevolazione prevista dal bonus scelto optando per la detrazione fiscale e, quindi, per lo sconto sulle tasse da pagare negli anni successivi a quello in cui sono state effettuate le spese. In alternativa, la normativa prevedeva la possibilità di effettuare la cessione del credito di imposta e di beneficiare di uno sconto in fattura da parte dell’azienda o del professionista che effettuava l’intervento compatibile con uno dei bonus edilizi come il Superbonus, il Bonus Casa, il Sisma Bonus e il Bonus Facciate.

Come definito dal nuovo Decreto-legge, però, ora non sarà più possibile optare per la cessione del credito di imposta e lo sconto in fattura. L’unico modo per poter beneficiare dell’agevolazione garantita dai bonus edilizi, a partire dal mese di febbraio 2023, sarà la detrazione fiscale, riconosciuta, in base al bonus scelto, in 5 o 10 rate di pari importo come sconto sul totale di tasse da pagare negli anni di imposta successivi a quello in cui è stata effettuata la spesa. Il Governo, inoltre, ha bloccato la possibilità per le PA di acquistare crediti fiscali derivanti dai vari bonus edilizi attualmente disponibili.

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Ci sono alcune eccezioni al provvedimento. Gli interventi già presentati e avviati per l’accesso all’agevolazione garantita dal Superbonus o da altri bonus edilizi potranno continuare a beneficiare della cessione del credito di imposta e dello sconto in fattura. In questi casi, infatti, non sarà obbligatorio optare per la detrazione fiscale che, invece, diventerà il metodo di riferimento per tutte le richieste in arrivo a partire dall’entrata in vigore del nuovo Decreto-legge.

A motivare il provvedimento è stato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’economia e principale fautore di questo “cambio di rotta”. Secondo l’esponente del Governo, l’intervento sui bonus edilizi deve essere considerato come “una misura d’impatto che si rende necessario per bloccare gli effetti di una politica scellerata usata anche in campagna elettorale e che ha prodotto beneficio per alcuni cittadini ma posto alla fine in carico a ciascun italiano 2mila euro a testa”.

Il provvedimento del Governo sta facendo e continua a far discutere. I dati relativi all’efficacia del Superbonus e dei bonus edilizi (anche grazie alla cessione del credito di imposta che semplifica l’accesso alle agevolazioni) confermano una crescita sostanziale del reddito delle imprese del settore che, nel corso del 2022, hanno fatto registrare un incremento complessivo del +44%.  Secondo alcuni, l’obbligo di detrazione fiscale, in sostituzione della cessione del credito di imposta potrebbe ridurre l’efficacia dei bonus, con effetti negativi su aziende e professionisti.

Ci sono, in ogni caso, vari aspetti ancora da definire in merito al nuovo progetto del Governo che ha portato all’eliminazione del credito di imposta per l’accesso al Superbonus e agli altri Bonus edilizi. In questi giorni, infatti, in Parlamento si lavora ad un nuovo decreto per trovare una soluzione in merito al problema dei crediti fiscali rimasti incagliati a seguito della decisione del Governo. Durante il suo iter parlamentare, il Decreto-legge potrebbe subire delle modifiche, necessarie per rendere sostenibile il nuovo meccanismo delle agevolazioni per le imprese del settore.

Per gli utenti, però, le linee guida per il futuro del Superbonus e dei Bonus edilizi sono oramai definite. La detrazione fiscale resterà l’unico canale utile per accedere alle agevolazioni.