A dispetto delle rinnovabili in crescita in Italia (tra gennaio e novembre 2024 hanno coperto il 42% del fabbisogno, contro il 37,3% degli 11 mesi precedenti), le bollette luce nel nostro Paese continuano ad essere tra le più care in Europa e ad avere quindi un impatto significativo sul budget delle famiglie italiane.
Come dimostra l’ultimo aggiornamento di prezzo ARERA (Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente), i clienti domestici più vulnerabili rimasti in Maggior Tutela (tra cui over 75, disabili e percettori dei bonus luce e gas) dovranno far fronte a un rialzo del +18,2% per le spese dell’energia elettrica nei primi tre mesi del 2025. Un maggior esborso dettato proprio dal rincaro del prezzo della materia prima all’ingrosso PUN.
Di fronte a questo balzo all’insù delle tariffe, viene naturale chiedersi perché il sempre più crescente ricorso alle fonti green non si rifletta anche in una riduzione degli importi in bolletta. Nel paragrafo che segue proveremo a rispondere a questa domanda. Prima, però, ricordiamo che una mossa vincente per alleggerire le fatture della luce è quella di dotare la propria casa di un impianto fotovoltaico chiavi in mano.
Un aiuto nella ricerca del preventivo fotovoltaico più in linea con le tue esigenze arriva dal comparatore di SOStariffe.it per pannelli fotovoltaici, accessibile al link qui sotto:
CONFRONTA I PREVENTIVI PER FOTOVOLTAICO »
Lo strumento di SOStariffe.it ti permette di confrontare gratuitamente i migliori preventivi fotovoltaico tra quelli proposti dalle società partner del comparatore a gennaio 2025 e trovare quello più adatto alle tue esigenze. Infatti, il calcolo del preventivo avviene elaborando una serie di dati che tu stesso puoi inserire (senza alcun impegno all’acquisto). Si tratta di informazioni relative a:
- tipologia dell’impianto da installare;
- luogo in cui intendi metterlo in posa;
- consumi annuali di energia elettrica della tua famiglia.
Rinnovabili in crescita, ma bollette luce non calano: perché a gennaio 2025
|
MESE DI RIFERIMENTO |
PREZZO ALL’INGROSSO PUN |
PREZZO ALL’INGROSSO PSV |
|
Giugno 2024 |
0,103 €/kWh |
0,386 €/Smc |
|
Luglio 2024 |
0,112 €/kWh |
0,378 €/Smc |
|
Agosto 2024 |
0,128 €/kWh |
0,433 €/Smc |
|
Settembre 2024 |
0,117 €/kWh |
0,415 €/Smc |
|
Ottobre 2024 |
0,116 €/kWh |
0,436 €/Smc |
|
Novembre 2024 |
0,130 €/kWh |
0,482 €/Smc |
|
Dicembre 2024 |
0,143 €/kWh |
0,509 €/Smc |
Una delle principali ragioni alla base dell’elevato costo dell’energia elettrica in Italia è il mix energetico: il nostro Paese, per la produzione dell’elettricità, dipende ancora molto dal gas naturale, nonostante lo sprint rinnovabili che si sta registrando da nord a sud dello Stivale.
Secondo le cifre rese note dal rapporto sullo stato dell’Unione dell’energia 2024 della Commissione UE, il mix elettrico del nostro Paese nel 2022 è stato dominato dai combustibili fossili, circa il 63,3% (contro il 38,6% a livello europeo). Le rinnovabili si sono fermate al 36,5% (39,4% media UE).
Di conseguenza, questa eccessiva dipendenza implica che l’instabilità delle quotazioni gas all’ingrosso (il PSV italiano) abbia un effetto diretto sul prezzo dell’elettricità all’ingrosso PUN, a causa del meccanismo del “prezzo marginale”, che lega il prezzo della fonte più economica a quello della fonte più cara, come spiega un approfondimento su questo tema pubblicato dall’Huffington Post.
Quando dunque aumenta il prezzo all’ingrosso del gas naturale, impenna anche il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili. Il risultato? Le bollette lievitano, nonostante le rinnovabili in crescita. Un esempio recente è l’elevata instabilità dei listini gas al TTF di Amsterdam per il mancato rinnovo dell’accordo quinquennale di transito dei flussi gas dalla Russia all’Europa attraverso i gasdotti ucraini, scaduto il 31 dicembre 2024.
A ridosso della scadenza dell’intesa tra Mosca e Kiev, le quotazioni gas hanno sfondato il tetto dei 50 euro al megawattora, una cifra record che non si registrava da ottobre 2023. Un rialzo che si rifletterà non solo sulle spese del metano, ma anche su quelle dell’elettricità.
Eppure, un’alternativa è possibile. Infatti, secondo quanto cita l’approfondimento dell’Huffington Post, una soluzione individuata da Elettricità Futura (la principale associazione del mondo elettrico italiano) per superare il meccanismo del “prezzo marginale” e tradurre l’effetto rinnovabili in minori costi per le famiglie è quello di puntare sui Power Purchase Agreements (PPA), i contratti pluriennali per la fornitura di energia green a costo fisso, con una certezza finanziaria per entrambi i contraenti, un produttore di energia e un consumatore, chiamato “off-taker”.