L’Italia continua ad essere uno dei Paesi con le bollette luce più care in Europa: a gennaio 2025 il prezzo medio dell’energia elettrica all’ingrosso (il PUN Index Gme) si è attestato sui 143,03 €/MWh (euro al megawattora), in crescita del +6% rispetto a dicembre 2024. Se confrontato con il prezzo medio dell’elettricità all’ingrosso registrato in Spagna (96,69 €/MWh, in calo del -13%), sempre più “regina” delle rinnovabili in UE, il maggior esborso per famiglie e imprese italiane è evidente. E il divario di prezzo tra Roma e Madrid è enorme: +48%.
Proprio l’accelerazione che la penisola iberica sta imprimendo alle fonti green potrebbe fare scuola in Italia. Obiettivo? Aumentare il mix energetico rinnovabile da nord a sud del Paese e abbassare così le bollette.
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Rinnovabili: lo sprint spagnolo e il modello per l’Italia
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PAESI EUROPEI |
PREZZO ENERGIA GENNAIO 2025 |
VARIAZIONE SU DICEMBRE 2024 |
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Italia |
143,03 €/MWh |
+6% |
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Svizzera |
136,44 €/MWh |
+8% |
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Austria |
133,85 €/MWh |
+3% |
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Germania |
114,14 €/MWh |
+5% |
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Francia |
102,27 €/MWh |
+4% |
|
Spagna |
96,69 €/MWh |
-13% |
A gennaio 2025, l’andamento del prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso in Spagna ha marciato in controtendenza rispetto ai movimenti di prezzo negli altri mercati energetici europei.
Come emerge infatti dalle ultime rilevazioni del GME (Gestore dei Mercati Energetici), a gennaio 2025 i prezzi elettrici in Europa hanno superato quasi ovunque i 100 €/MWh. Si tratta di un balzo all’insù, che non si registrava dai primi mesi del 2023, trainato dal “nuovo deciso rialzo delle quotazioni dei combustibili”, avverte il GME.
Eppure, mentre negli altri Paesi, il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso ha sfondato il tetto dei 100 €/MWh a gennaio 2025 (come emerge chiaramente dalla tabella qui sopra), in Spagna si è fermato a 96,69 €/MWh, in contrazione del -13% rispetto al valore di dicembre 2024.
Il trend al ribasso del prezzo dell’elettricità in Spagna è favorito dalla forte accelerazione che Madrid sta imprimendo alle rinnovabili e che si rispecchia nella produzione record nel 2024. L’anno scorso, infatti, ben il 56% dell’energia elettrica generata nella penisola iberica è arrivata da impianti alimentati da fonti pulite, con solare ed eolico in pole position. L’apporto delle rinnovabili in Italia si è, invece, fermato al 41,2% (dati Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale).
Come rileva l’agenzia di stampa “Reuters”, l’eolico è stato la principale fonte di elettricità generata in Spagna, con circa il 23% del mix, seguito dal nucleare con il 19%. Al terzo posto nella classifica delle fonti green al galoppo in Spagna anche il solare fotovoltaico, che copre il 17% del mix energetico.
Questo sprint rinnovabili è destinato a proseguire nel prossimo futuro, considerato che la Spagna si propone di coprire l’81% della produzione elettrica con energia pulita entro la fine del decennio, come da target contenuto nel suo PNIEC (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima).
Per quanto anche in Italia le rinnovabili siano al galoppo (con una crescita record nel 2024), ciò che penalizza il nostro Paese è una presenza ancora robusta del gas naturale nel mix di produzione energetica. Inoltre, il prezzo del gas resta il principale riferimento per la formazione del prezzo dell’energia elettrica, a causa del meccanismo del prezzo marginale. Questo significa che l’escalation delle quotazioni gas all’ingrosso (proprio come sta avvenendo in questo avvio di 2025) traina anche il balzo all’insù del prezzo dell’elettricità, con un impatto diretto sulle bollette.