L’Italia può avere un sistema energetico alimentato da rinnovabili al 100% entro il 2050. A sostenerlo, con tanto di dati che ne dimostrano la “fattibilità tecnica ed economica”, è uno studio dell’università La Sapienza di Roma, pubblicato sull’ultimo numero della rivista internazionale Energy.
Gli autori della ricerca, Lorenzo Maria Pastore e Livio de Santoli, hanno infatti elaborato 12 scenari di decarbonizzazione, integrando nello stesso modello un’analisi completa su tutti i settori energetici (elettricità, edilizia, trasporti, riscaldamento e industria).
Nel paragrafo che segue accendiamo i riflettori sull’innovativo studio. Prima, però, ricordiamo che se vuoi accelerare la transizione energetica nel nostro Paese puoi installare un impianto fotovoltaico chiavi in mano. Grazie a questa mossa, puoi incrementare la produzione e l’autoconsumo di energia pulita, riducendo al contempo le emissioni inquinanti nell’ambiente e alleggerendo le bollette.
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Rinnovabili al 100%, la sfida dell’Italia entro il 2050
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RINNOVABILI AL 100% IN ITALIA: 3 CONCETTI CHIAVE |
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Uno studio dell’università La Sapienza di Roma dimostra la fattibilità tecnica ed economica di un sistema energetico al 100% rinnovabile nel nostro Paese entro il 2050 |
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Nel 2050 si prevede che il 90% della produzione di energia elettrica provenga da fonti rinnovabili |
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Le tecnologie Power-to-X giocheranno sempre più un ruolo centrale nel bilanciare la generazione intermittenti delle fonti green |
“Questo studio dimostra la fattibilità tecnica ed economica di un sistema energetico a zero emissioni di carbonio in Italia, pur riconoscendo le sfide verso la completa decarbonizzazione e sottolineando l’importanza di una pianificazione energetica integrata”, sintetizzano gli autori nell’abstract della ricerca.
Senza addentrarci in eccessivi dettagli tecnici, così come in stime ed elaborazioni di dati rivolti ad esperti del settore, ciò che interessa ai consumatori è sapere che dall’analisi dei 12 scenari di decarbonizzazione passati sotto la lente da Pastore e de Santoli emergono alcuni elementi chiave, dal ruolo sempre più cruciale delle tecnologie Power-to-X al risparmio energetico nell’edilizia e nell’industria, fino all’elettrificazione del trasporto leggero.
Innanzitutto, lo studio dell’università La Sapienza di Roma accende i riflettori sulla tecnologia Power-to-X (noto anche come PtX o P2X): con questa espressione ci si riferisce alla conversione dell’elettricità rinnovabile (come quella eolica o solare) in diversi prodotti finali (identificati con la lettera “X” per l’appunto), come l’idrogeno o altri carburanti chimici.
“Le tecnologie Power-to-X – si legge scorrendo lungo le 13 pagine della ricerca – giocheranno un ruolo chiave nei futuri sistemi decarbonizzati per bilanciare la generazione intermittente, minimizzare la necessità di grandi capacità di stoccaggio elettrico stazionario e ridurre il consumo di biomassa”.
Poi, lo studio evidenzia la centralità delle rinnovabili per il nostro Paese: del resto, entro il 2050, il 90% della produzione di elettricità può essere prodotta dagli impianti fotovoltaici e da parchi eolici onshore e offshore.
E ancora: “Il risparmio energetico, la diffusione del teleriscaldamento e l’elettrificazione del patrimonio edilizio e dei trasporti leggeri, attraverso pompe di calore e veicoli elettrici, sono stati considerati come misure chiave”, assicurano gli esperti dell’università La Sapienza.
Così come “le diverse strategie di applicazione dei combustibili alternativi, come l’idrogeno, i biocarburanti e gli elettrocarburanti, nei trasporti pesanti e nell’industria hanno un impatto significativo sulla configurazione dell’intero sistema energetico”.
