Rigassificatore a Piombino: cosa cambierà per i clienti finali del gas?

Il rigassificatore di Piombino si prepara ad entrare in attività. La partenza effettiva, dopo un primo periodo di test, è fissata per il prossimo mese di maggio. Si tratta di un elemento centrale della strategia energetica nazionale per i prossimi anni. Ecco cosa cambierà per i clienti finali del gas con la partenza dell'attività del rigassificatore di Piombino.

In 30 secondi

Cosa cambierà per i clienti finali con il rigassificatore di Piombino?
  • Il progetto porterà ad una riduzione della dipendenza dal gas importato dalla Russia
  • Il prezzo del gas per i clienti finali diventerà progressivamente meno dipendente dall'indice TTF
  • Il mercato dovrebbe diventare più stabile, con un rischio minore di aumenti improvvisi dei prezzi
Rigassificatore a Piombino: cosa cambierà per i clienti finali del gas?

Da alcuni giorni, la nave rigassificatrice Golar Tundra è arrivata al porto di Piombino: il GNL (Gas Naturale Liquefatto) sarà trasformato in gas naturale presso il rigassificatore e successivamente immesso nella rete di distribuzione nazionale. Il progetto dovrebbe coprire un arco di tre anni. Le attività del rigassificatore di Piombino inizieranno a maggio 2023 e si protrarranno fino al 2026.

Il progetto ricopre un ruolo centrale per la nuova strategia energetica nazionale. La riduzione delle importazioni di gas naturale dalla Russia, infatti, obbliga l’Italia a trovare soluzioni alternative. Una di queste soluzioni è rappresentata dal GNL, importato principalmente da USA e Qatar. Il Gas Naturale Liquefatto, tramite il rigassificatore di Piombino ed un secondo impianto a Ravenna, si trasforma in gas naturale (allo stato gassoso) andando a compensare la riduzione delle importazioni.

Il rigassificatore di Piombino, quindi, andrà a modificare il modo in cui l’Italia alimenterà la rete di distribuzione di gas naturale nel corso dei prossimi anni. Questa nuova strategia andrà, inevitabilmente, ad influenzare anche i clienti finali del gas, in particolare per quanto riguarda l’andamento dei costi della materia prima e, quindi, l’importo delle bollette. Ecco i dettagli:

Come funziona il rigassificatore di Piombino

3 COSE DA SAPERE SUL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO
1. Il rigassificatore immetterà nella rete di distribuzione nazionale fino a 5 miliardi di metri cubi di gas ogni anno (il 7% del fabbisogno di gas in Italia)
2. Le attività inizieranno a maggio 2023 e dureranno fino al 2026
3. Con i nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna, l’Italia sfrutterà il GNL per immettere nella rete di distribuzione fino a 25 miliardi di metri cubi di gas ogni anno

La nave rigassificatrice Golar Tundra, ormeggiata ora nel porto di Piombino presso la banchina costruita per ospitare lo smantellamento (poi avvenuto nel porto di Genova) della Costa Concordia, si occuperà della trasformazione del GNL in gas naturale da immettere nella rete di distribuzione nazionale. La nave ha quattro serbatoi di stoccaggio e sarà periodicamente rifornita da navi metaniere che si occupano del trasporto del GNL.

Il progetto prevede di immettere nella rete di distribuzione nazionale almeno 5 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale, fino al 2026. Tale quantitativo equivale a circa il 7% del gas naturale consumato in Italia nel 2022. Tale percentuale potrebbe salire, avvicinandosi al 10%, considerando l’obiettivo di ridurre progressivamente i consumi di gas naturale, puntando su efficienza energetica e su un incremento della produzione delle rinnovabili.

Il rigassificatore di Piombino, insieme a quello di Ravenna (dove opererà la nave FSRU BW Singapore che non sarà attraccata in porto ma posizionata a 8,5 chilometri dalla cosa) garantiranno circa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno andando ad affiancare gli impianti già attivi oggi in Italia.

Attualmente, infatti, sono disponibili tre rigassificatori (Panigalia, in provincia di La Spezia, Cavarzere, in Veneto, e Livorno) per una capacità complessiva di circa 15 miliardi di metri cubi. Complessivamente, quindi, si può ipotizzare un aumento fino a 25 miliardi di metri cubi annui di gas immesso nella rete nazionale dopo la trasformazione da GNL.

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Cosa cambia per i clienti finali con l’avvio delle attività del rigassificatore di Piombino

3 COSE DA SAPERE SUGLI EFFETTI DEL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO PER I CLIENTI FINALI
1. Il prezzo del gas per i clienti finali sarà meno dipendente dall’indice TTF
2. Il settore dell’energia dovrebbe diventare più stabile, con un rischio minore di aumenti improvvisi di prezzo
3. Il prezzo all’ingrosso del GNL diventerà più rilevante per determinare il costo dell’energia per i clienti finali

Il progetto del rigassificatore di Piombino punta a ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas naturale dalla Russia. Inevitabilmente, la scelta di puntare sul GNL e sui rigassificatori in mod sempre più marcato andrà a modificare gli equilibri del mercato all’ingrosso del gas in Italia, destinato a diventare sempre più dipendente dal prezzo del GNL e sempre meno dipendente dal prezzo del gas naturale (con riferimento all’indice TTF che regola il mercato europeo).

La riduzione della dipendenza dalla Russia e dalle importazioni di gas naturale dovrebbe, almeno sulla carta, ridurre progressivamente il costo del gas all’ingrosso e, soprattutto, evitare improvvisi aumenti dei prezzi come avvenuto nel corso del 2022 e, in particolare, durante la scorsa estate. Un mercato più stabile, quindi, permetterà agli utenti finali di ridurre il rischio di stangate in bolletta.

L’effetto dell’aumento della dipendenza dai rigassificatori andrà valutato nel medio-lungo periodo. L’obiettivo per i prossimi anni, infatti, resta la riduzione complessiva dei consumi di gas e, quindi, del ricorso ai combustibili fossili. Per raggiungere tale obiettivo, l’Italia dovrà lavorare molto sull’efficienza energetica e sul potenziamento della produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Solo nel corso dei prossimi mesi si potrà avere un’idea più precisa in merito ai risultati della nuova strategia energetica nazionale. Di certo, i rigassificatori giocheranno un ruolo importante. La maggiore dipendenza dal prezzo del GNL, in ogni caso, andrà monitorata, con l’obiettivo di evitare di dover fare i conti con un nuovo possibile fattore in grado di causare un aumento dei prezzi del gas per i clienti finali.

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Come ridurre le bollette di luce e gas a marzo 2023

La nuova strategia energetica nazionale entrerà nel vivo nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo, però, i clienti finali hanno già la possibilità di ridurre le bollette di luce e gas, sfruttando al massimo il calo dei prezzi all’ingrosso registrato nel corso del primo trimestre del 2023. Rispetto al 2022, infatti, gli indici del mercato all’ingrosso in Italia (PUN per la luce e PSV per il gas) si attestando su valori molto più bassi, con un ritorno alle quotazioni di fine estate 2021.

Si tratta, quindi, del momento giusto per ridurre le bollette andando ad attivare le migliori offerte luce e gas disponibili sul Mercato Libero e facilmente individuabili tramite il comparatore di SOStariffe.it, accessibile tramite il link qui di sotto. Basta inserire una stima del proprio consumo annuo (il dato è riportato in bolletta ma può essere calcolato tramite il comparatore) per accedere ad una panoramica delle tariffe più vantaggiose da attivare online.

Scopri qui le offerte luce e gas »

Una volta individuate le tariffe giuste, si potrà passare all‘attivazione online. Per completare la sottoscrizione di una tariffa luce o gas è sufficiente avere a disposizione i dati anagrafici dell’intestatario della fornitura e i dati identificativi della fornitura (POD per la luce e PDR per il gas). Per assistenza nella scelta delle tariffe è possibile affidarsi al servizio di consulenza di SOStariffe.it, gratuito e senza impegno, disponibile chiamando al numero 02 5005 111.