La sfida che attende Nokia e Alcatel-Lucent

Reduce dalla vendita a Microsoft della divisione Devices and Services (Dispositivi e Servizi), il ramo aziendale che per anni ha sviluppato e prodotto telefonini, Nokia ha siglato un protocollo d’intesa con Alcatel-Lucent per l’acquisto del gruppo franco-statunitense. Acquisizione che dovrà realizzarsi attraverso un’offerta pubblica di scambio in Francia e negli USA di tutti i titoli azionari, per un valore complessivo di 15,6 miliardi di euro. La piena adesione all’offerta porterà Nokia a detenere il 66,5% della nuova società, mentre il restante 33,5% rimarrà in mano ad Alcatel-Lucent

La sfida che attende Nokia e Alcatel-Lucent

Michel Combes, amministratore delegato di Alcatel-Lucent (Boulogne-Billancourt, Francia) ha rivelato che Nokia (Espoo, Finlandia) avrebbe voluto siglare un protocollo d’intesa per acquisire soltanto la divisione Wireless del gruppo franco-statunitense.

La divisione Wireless di Alcatel-Lucent è specializzata nella fornitura di infrastrutture per le reti cellulari 4G LTE (Long Term Evolution), soluzioni multi-standard e small cell, prodotti per network 3G e 2G, sistemi a radiofrequenza e correlati servizi professionali.

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Combes ha rifiutato la proposta iniziale della casa finlandese, convinto che la cessione della sola divisione Wireless non avrebbe assicurato ad Alcatel-Lucent redditività a lungo termine, perché per competere nel mercato della telefonia mobile è necessario mettere le mani su tutti i settori che concorrono allo sviluppo del medesimo, dorsali, router e stazioni base inclusi.

Soprattutto se si guarda al 2020, quando gli operatori di telecomunicazioni dovrebbero iniziare a dispiegare le soluzioni tecnologiche 5G. «With the advent of 5G in the next decade, telecom vendors need to be present in all parts of the mobile business: the base station, backhaul and Internet routers», ha infatti detto Combes.

Acquisire soltanto la divisione Wireless di Alcatel-Lucent avrebbe comunque potuto portare benefici a Nokia, sostiene Mark Newman, direttore di ricerca presso Ovum.

Secondo l’esperto, attraverso gli asset e le competenze della divisione in oggetto, Nokia avrebbe potuto accorciare le distanze da Huawei (Shenzhen, Cina) ed Ericsson (Stoccolma, Svezia) almeno nel mercato mondiale della fornitura di soluzioni per la tecnologia 4G LTE.

Un mercato ove, al 31 dicembre 2014, Huawei deteneva una quota del 36% ed Ericsson una quota del 33%, a fronte di una quota combinata di Nokia ed Alcatel-Lucent pari al 26%.

Sia Nokia che Alcatel-Lucent sono ancorate al mercato hardware, sebbene il gruppo franco-statunitense sia stato un pioniere delle tecnologie SDN (Software-Defined Networking) ed NFV (Network Functions Virtualisation), aggiunge Newman.

La nuova società dovrà vincere una sfida decisiva per primeggiare nel mercato, sostiene l’esperto: salpare l’ancora, concentrarsi sul software e intraprendere il viaggio verso la convergenza di IT (Information Technology) e tecnologie per le telecomunicazioni.

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