Internet satellitare: quali sono le alternative a Starlink di marzo 2025

Il ruolo di Starlink come operatore per Internet satellitare in Europa potrebbe essere a breve molto ridimensionato. Scopri le migliori alternative al servizio di connettività dell'azienda di Elon Musk

In 30 sec.
Le alternative a Starlink per Internet satellitare di marzo 2025
  1. L'Ue lavora a Iris2 ma il progetto sarà pronto all'uso solo nel 2030
  2. L'Italia ha dato mandato l'ASI per realizzare uno studio di fattibilità per una rete di satelliti nazionale
  3. Tra i privati spiccano i nomi di Eutelsat, SES e Kuiper di Amazon
Internet satellitare: quali sono le alternative a Starlink di marzo 2025

Ora che Donald Trump ha confermato di voler ritirare il suo sostegno all’Ucraina, in molti si chiedono quale sarà il ruolo di Starlink, che negli ultimi anni ha fornito una connessione Internet satellitare a Kiev indispensabile per respingere l’invasione russa.

L’azienda di Elon Musk rappresenta ad oggi la migliore soluzione per Internet satellitare ma questo non significa che non ci siano alternative. L’Unione Europea sta lavorando a una propria soluzione ma ciò richiede tempi piuttosto lunghi. Le reti private invece sono già in funzione ma rispetto a Starlink prevedono prezzi più alti e una copertura ridotta. Il servizio di Musk infatti può contare su una rete di 6800 satelliti.

Scopri le offerte satellitare »

L’Ue si è posta l’obiettivo di eliminare il digital divide a livello continentale portando la banda ultra larga anche nelle aree remote o isolate. Internet satellitare è la soluzione più adatta alla scopo, in quanto è l’unica tecnologia che potenzialmente non ha limiti in fatto di copertura. In alcuni Stati membri sono già in atto con successo dei programmi che prevedono buoni per l’acquisto di una offerta Internet satellitare a scelta dell’utente. Il fornitore del servizio si occuperà quindi dell’installazione e attivazione delle apposite apparecchiature e richiederà poi il rimborso dei propri costi all’autorità pubblica che eroga i buoni.

Verifica la tua copertura
Inserisci il tuo indirizzo e scopri se sei raggiunto da fibra o ADSL
Abbiamo preso in carico la tua richiesta!
Un nostro esperto ti contatterà per aiutarti a trovare l'offerta giusta per te.

I progetti dell’Ue

Per quanto riguarda Starlink, stiamo lavorando duramente su Iris2, che sarà pienamente operativa solo nel 2030. Nel frattempo, stiamo mettendo a punto una soluzione alternativa, la cosiddetta GovSatcom, che consiste sostanzialmente nel mettere in comune e condividere le capacità satellitari esistenti all’interno degli Stati membri. L’Ucraina ha espresso il suo interesse per i vantaggi di GovSatcom e stiamo attualmente esaminando la questione”, ha dichiarato Thomas Regnier, portavoce della Commissione europea per la Difesa e la sovranità tecnologica.

Iris2, acronimo di Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite (Infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite), è stato finanziando con un fondo di 11 miliardi di euro (6,5 miliardi dall’Ue e dall’Agenzia Spaziale Europea, la restante parte da privati) garantirà una maggiore capacità di comunicazione per cittadini, aziende private e autorità governative grazie alla rete di satelliti Low Earth (Leo), Geostationary (Geo) e Medium Earth Orbit (Meo).

Nell’ottobre 2024 il consorzio SpaceRise, che riunisce operatori satellitari europei come Eutelsat, SES e Hispasat, oltre ad aziende come Telespazio, Airbus, Deutsche Telekom e Thales Alenia, si è aggiudicato il contratto di concessione di 12 anni dalla Commissione europea per lo sviluppo di Iris2.

Iris2 diventerà però effettivamente operativo solo nel 2030 e potrà contare su appena 290 satelliti contro i quasi 7mila di Starlink.

Ci sono comunque progetti europei già conclusi che hanno segnato la base su cui si poggerà Iris2. Al fine di ridurre il divario digitale nell’Ue-27 e garantire una copertura omogenea per larga parte della popolazione è stato completato il progetto Saber, che ha stabilito le condizioni per la creazione di un sistema satellitare efficace e ha contributo a raggiungere gli obiettivi fissati dall’agenda digitale europea.

Con Bresat invece è stato possibile creare una panoramica sulla copertura in banda larga per regione e trovare così le criticità su cui lavorare per fornire una connessione Internet satellitare a chi ancora non dispone di una connessione veloce.

Il progetto italiano

Anche l’Italia si sta muovendo da sola per realizzare una propria costellazione satellitare nazionale in orbita bassa come prevede il Ddl Spazio. Il Comitato interministeriale per le politiche dello Spazio ha affidato all’Agenzia spaziale italiana (ASI) il compito di realizzare uno studio di fattibilità per questo progetto. Il presidente dell’ASI, Teodoro Valente, ha annunciato che sarà pronto entro l’estate e che al suo interno saranno definiti i costi e la roadmap per la sua realizzazione.

Nello specifico l’ASI dovrà individuare e definire una possibile architettura considerando il Mediterraneo allargato in termini di copertura. L’agenzia dovrà anche valutare la capacità del nostro sistema industriale nel produrre e mettere in orbita i satelliti e calcolare le risorse necessarie. Lo studio è stato realizzato in collaborazione con altre istituzioni come la Difesa, dato che i servizi offerti hanno potenziali applicazioni sia per il settore civile sia per quello militare.

Starlink non è l’unica azienda privata a offrire servizi per Internet satellitare dall’eccellente rapporto qualità prezzo. Tra queste spicca la costellazione a banda larga e bassa latenza chiamata Leo OneWeb della francese Eutelsat, che si compone di 650 satelliti. La concessionaria italiana è Telespazio, proprietaria anche di 34 satelliti geostazionari. La notizia del ritiro di Starlink dall’Ucraina ha fatto salire i titoli in Borsa di Eutelsat del 78% questo martedì, dopo avere guadagnato il 68% il giorno precedente. Dalla chiusura di venerdì le azioni salite di oltre il 270%.

La lussemburghese SES è specializzata nella connettività satellitare per enti governativi e imprese mentre la britannica Avanti Communications, che si concentra su servizi di comunicazione per l’ambito finanziario, si sta espandendo soprattutto in Africa. Nessuna di queste aziende comunque sembra potete competere ad armi pari con Starlink non solo a livello di copertura ma anche di prezzo. La soluzione di Elon Musk in Italia propone abbonamenti a partire da 29 euro al mese e sta crescendo rapidamente. Ora conta una base di circa 60mila utenti.

Anche Amazon punta sulla sua tecnologia per Internet satellitare con la costellazione Kuiper, ancora però nella fasi di inziali di sviluppo. Il colosso dell’e-commerce ha ottenuto il via libera dall’Office of Communications (Ofcom), l’autorità indipendente per la regolamentazione delle comunicazioni nel Regno Unito, per la fornitura di servizi di connettività sul territorio britannico tramite la rete satellitare a banda larga in orbita bassa.

Amazon Kuiper Services Europe ha lanciato solo due satelliti di prova per la sua costellazione, che nella prima fase comprenderà 3.232 satelliti. Quest’anno avverranno i primi lanci utilizzando i razzi non solo di Blue Origin ma anche di Arianespace, United Launch Alliance e persino SpaceX. Nel dettaglio Amazon intende realizzare una rete a banda larga ad alte prestazioni che combinerà i satelliti con i terminali dell’utente finale e gateway terrestri.

Questa tecnologia ibrida spaziale-terrestre è ritenuta la migliore per lo sviluppo del 5G non terrestre o 5G NTN (Non-Terrestrial Network). Stando ai dati di ResearchAndMarkets questo mercato ha raggiunto un valore di 7,86 miliardi di dollari nel 2024 e salirà fino a 46,53 miliardi di dollari entro il 2030 con un tasso di crescita del 34,40%.

Amazon ha convalidato la progettazione del suo satellite e della rete proprietaria durante una missione preliminare di volo che ha avuto successo. La produzione è stata avviata dall’anno scorso presso uno stabilimento a Kirkland, nello stato di Washington (USA). L’azienda di Jeff Bezos poi ha ottenuto l’approvazione per il lancio di 80 satelliti, di cui 18 portati in orbita tramite il nuovo razzo Ariane 6 di Arianespace. Il debutto commerciale del servizio di connettività Internet satellitare dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.

Matteo Testa
Esperto in Telecomunicazioni, telefonia e Pay TV
Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2014, ha iniziato a lavorare presso testate online nell'ambito informatico e della tecnologia come DataManager.it e YouTech, oltre a SOStariffe.it. Attualmente è editor per SOStariffe.it e per il quotidiano Affaritaliani.it, dove si occupa di innovazione tecnologica, nuove tendenze digitali e soluzioni per il risparmio energetico