La rete non sta, naturalmente, giungendo a estinzione. Tant’è che, passato qualche secondo di smarrimento, il pubblico presente al Forum di Davos ha ben compreso che l’affermazione di Mr. Google è più una provocazione che una presa d’atto di quello che potrebbe realmente accadere a Internet.
E di fatti, le precisazioni sono arrivate subito dopo. “La rete più che scomparire troverà un nuovo spazio – ha infatti aggiunto Schmidt – meno intrusivo, per essere presente tutto intorno a noi”.
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Insomma, in altre parole a scomparire sarà Internet nel modo in cui veniva interpretato fino a poco tempo fa: un approdo “esterno” al nostro modo di vivere, da utilizzare per lavorare o per mantenere relazioni sociali. Oggi Internet è invece parte integrante delle nostre esistenze, tanto che – prosegue il top manager di Google – non è possibile “isolarsi dalla rete. (…) Internet permetterà di far emergere un mondo altamente personalizzato, totalmente interattivo e decisamente interessante”.
Insomma, niente di nuovo (forse), considerato che il riferimento all’Internet of Things è più che intuitivo, così come quello alla fibra ottica e alle nuove tecnologie infrastrutturali: Internet sarà in tutti gli oggetti che utilizzeremo, el e case conterranno dispositivi connessi tra di loro e collegati in rete per poter facilitare le nostre vite. Ma questo, probabilmente, lo sapevamo già.