Questa mattina dovrebbe concludersi la cessione, con le banche che hanno contattato i maggiori investitori, sia europei che d’oltreoceano. Il range di prezzo di vendita proposto non può essere inferiore ai 4 euro (la soglia minima fissata dal ministero dell’economia). Alla conclusione dell’operazione, la quota di Enel ancora in possesso del Ministero scenderà al 25,54% dal 31,2%.
L’incasso atteso per le 540.116.400 azioni ordinarie è di 2,2 miliardi, anche basandosi sulla chiusura di ieri del titolo Enel, leggermente superiore alla soglia stabilita dal ministero.
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Dopo Enel, toccherà probabilmente ai grandi nodi di Poste Italiane e Ferrovie, con il Ministero che solo pochi giorni fa ha confermato l’intenzione di aprire il capitale di entrambe le società entro il 2015, anche se solo a condizioni di mercato tali da consentire guadagni adeguati per lo Stato.