La crisi energetica ha influenzato in modo significativo il mercato italiano: oltre all’aumento dei prezzi dell’energia all’ingrosso, infatti, nel corso del 2022 si è registrato anche un calo dei consumi complessivi di energia, in particolare per le forniture industriali e residenziali.
Dai dati riportati nella Relazione Annuale di ARERA, però, emergono ulteriori elementi di particolare interesse. Nel corso del 2022, infatti, è cresciuto il contributo del fotovoltaico per soddisfare il fabbisogno energetico nazionale. Nello stesso tempo, però, si è registrato un netto calo delle rinnovabili, a causa principalmente dell’emergenza idrica e del conseguente calo dell’idroelettrico.
Prima di andare oltre, ricordiamo che la crisi energetica è ancora in corso e che i prezzi dell’energia sono ancora ben superiori ai livelli pre-crisi. Di conseguenza, in questo momento è fondamentale scegliere le tariffe più convenienti per ridurre le bollette.
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Vediamo, invece, cosa dice la Relazione Annuale di ARERA in merito ai consumi ed alla produzione di energia elettrica in Italia nel corso del 2022.
Calano i consumi di energia elettrica in Italia: i dati del 2022
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3 COSE DA SAPERE SULL’ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA NEL 2022 |
1. |
I consumi sono in calo: per i clienti domestici si registra un -2,8% |
2. |
Cresce il contributo del fotovoltaico che registra un +12,3% |
3. |
Cala il contributo complessivo delle rinnovabili a causa del crollo dell’idroelettrico (-37%) |
I dati di ARERA confermano un evidente calo dei consumi di energia elettrica in Italia. Complessivamente, infatti, il consumo di elettricità nel Paese si è ridotto del -1,1% nel 2022, rispetto a quanto registrato l’anno precedente. La diminuzione, però, non è omogenea.
In particolare, infatti, si registra un netto calo dei consumi industriali, in calo del -3,9% su base annua, e dei consumi domestici, in riduzione del -2,8%. Da segnalare anche un dato in contro-tendenza: i consumi del settore terziario sono in crescita del +4%.
Il fabbisogno nazionale è stato soddisfatto per l‘86% da energia elettrica di produzione nazionale. Il restante 14%, invece, è stato importato dall’estero. In questo caso, i dati sono in linea con il 2021 (mentre nel 2020 la quota di produzione nazionale era stata del 90%). Complessivamente, la produzione di energia in Italia è diminuita del -1% raggiungendo un totale di 286,9 TWh.
Cresce il fotovoltaico ma calano le rinnovabili
Nel corso del 2022 si è registrata una netta crescita per il fotovoltaico che ha fatto registrare un incremento del +12,3% su base annua, confermandosi una delle risorse più importanti per la transizione energetica nazionale. Nonostante questa crescita, però, le rinnovabili sono in calo del -13,9%.
Il calo in questione è legato alla forte riduzione dell’energia elettrica prodotta tramite generazione idroelettrica (-37%), settore duramente colpito dall’emergenza idrica. In calo anche la generazione da bioenergie (-8,5%) e l’eolico (-1,8%) oltre che il geotermico (-1,7%).
Complessivamente, le rinnovabili hanno contribuito per il 35% alla produzione di energia elettrica nazionale. Nel 2021, invece, il contributo fu del 40%. I dati confermano, in ogni caso, un importante contributo da parte delle rinnovabili anche se appare evidente come sia sempre più necessario puntare sul fotovoltaico per ottenere una produzione stabile di energia pulita