Un deciso passo avanti oltre la fibra ottica, in grado di accelerare il flusso della mole di dati della rete attuale e di raggiungere anche le parti più remote del mondo.
Come spiega Musk, infatti, la luce è più veloce del 40% nel vuoto dello spazio che nelle comuni fibre; i pacchetti di dati passeranno da satellite a satellite, senza più attraversare router e network assortiti.
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Una rete in grado, perché no, di arrivare anche su Marte. Si fa un gran parlare proprio in questi mesi dei progetti di colonizzazione umana del pianeta rosso, e proprio la rete satellitare di Musk potrebbe portare la connessione alle ipotetiche stazioni marziane.
Come ammette Musk con il candore dei geni, «anche su Marte sarà importante avere un network di comunicazione. È qualcosa che va fatto. E non vedo nessun altro a farlo». Costo dell’operazione? Intorno ai dieci miliardi di dollari, e non meno di cinque anni prima di vedere qualche risultato.