Come difendersi dalle truffe dei contratti luce e gas

La corsa a trovare nuovi clienti da parte dei fornitori di gas ed energia elettrica rischia di trasformarsi in vera e propria truffa, soprattutto quando sono coinvolte società terze di agenti commerciali; ecco come fare per non ritrovarsi a dover pagare bollette per utenze mai sottoscritte, e come rimediare nel caso in cui sia troppo tardi.

Come difendersi dalle truffe dei contratti luce e gas

Il problema dei contratti fantasma

Non è raro, purtroppo, scoprire – magari alla prima bolletta imprevista – di avere un’utenza luce o gas attivata a nostra insaputa. Le truffe legate ai “contratti fantasma” sono purtroppo abbastanza frequenti, nonché ancora più agguerrite di qualche anno fa, quando ci si limitava a strappare le firme o i “sì” telefonici.

Gli agenti più scorretti oggi invece si fanno aprire il portone dei condomini per setacciare l’androne alla ricerca di bollette che spuntano dalla cassetta delle lettere; da lì possono ricavare non solo il nome, il cognome, l’indirizzo e il codice fiscale dell’utente, ma anche il numero che identifica la fornitura. A quel punto basta falsificare la firma e il nuovo abbonamento al servizio è cosa fatta, avendo cura di inserire il proprio numero di telefono invece di quello dell’ignaro utente: in questo modo viene aggirata la chiamata di controllo, la cosiddetta check-call.
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Gli strumenti a disposizione degli utenti

Ma come fare per evitare queste truffe? Il problema è che l’attuale legislazione non tutela a sufficienza l’utente, visto che gli importi fatturati dal nuovo operatore possono dover essere comunque pagati, anche se nel limite minimo previsto dall’ARERA.

La cosa migliore è, se si vuole cambiare la propria fornitura, scegliere le offerte energia direttamente con il motore di SosTariffe.it o contattando gli operatori; nel caso in cui si presentasse alla porta un commerciale, bisogna chiedere sempre il riconoscimento tramite tesserino, se è il caso anche verificando che non sia contraffatto.

Va ricordato che il codice cliente POD e i propri dati non dovrebbero mai essere comunicati a voce, richiedendo invece l’invio per posta elettronica o tradizionale del contratto. In ogni caso, anche se si trova un’utenza attivata a nostra insaputa si potrebbe essere ancora in tempo per esercitare il diritto di recesso: lo si può infatti fare entro 14 giorni, con comunicazione tramite raccomandata a/r al nuovo operatore. 

Ma attenzione: nel caso in cui il cliente finale ritenga di non aver mai stipulato un contratto può richiedere l’annullamento entro 40 giorni (se il cliente ha già ricevuto la lettera di conferma attivazione) o 30 giorni dalla chiamata del fornitore per la conferma definitiva; nel caso in cui quest’ultima non arrivi mai, l’utente ha 30 giorni dalla prima bolletta per spedirle il reclamo.