Classe di merito Rc auto da altro veicolo: salta il DL crescita e il risparmio

In tanti stavano già facendo i calcoli su quanto avrebbero potuto risparmiare se l’emendamento sull’ereditarietà delle classi di merito fosse stato approvato. Invece nel giro di poche ore è stato stralciato. Restano in vigore quindi le direttive della Legge Bersani, ecco cosa sono e come funzionano le classi di merito dell'rc auto

Classe di merito Rc auto da altro veicolo: salta il DL crescita e il risparmio

Nessuna rivoluzione in merito alle classi di merito per le assicurazioni auto. Per un momento automobilisti e motociclisti avevano sperato di festeggiare l’introduzione di un emendamento speciale nel Decreto Crescita (Dl 34/2019), ma la gioia è durata poco.

L’emendamento infatti è stato stralciato, difficilmente sarà ripresentato, facendo sfumare l’ipotesi di risparmio che già in tanti stavano pregustando.

Potete però usare il comparatore di SosTariffe.it per scoprire se la vostra attuale assicurazione è la più conveniente sul mercato confrontandola con le altre offerte proposte dalle principali compagnie.

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Cosa prevedeva l’atto?

Come si leggeva nelle note la proposta voleva “valorizzare i conducenti di veicoli virtuosi, al fine di consentire loro di assicurare più veicoli, anche di diversa tipologia, sulla base della classe di merito più favorevole risultante dall’attestato di rischio”.

In poche parole, si voleva consentire di registrare tutti i veicoli (auto e moto) dei nuclei familiari con la stessa classe di merito rc auto. Questo avrebbe permesso ai clienti un risparmio netto nel rinnovo delle polizze e non solo nelle stipule dei nuovi contratti.

Classi di merito cosa sono?

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, le classi di merito sono quei parametri usati dalle assicurazioni per classificare la nostra affidabilità come conducenti. Si calcolano ad esempio tenendo conto dell’anzianità come guidatore e del numero di incidenti occorsi negli anni al veicolo.

L’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (nota come ISVAP) ha stilato una tabella con le classi di merito universale. La vostra assicurazione può usare una propria tabella ma deve comunicarlo.

La classe più bassa è la 1 e quella più elevata è la 18, in genere le prime polizze che stipulate vi assegnano una classe pari alla 14. Poi se negli anni dimostrate di essere dei conducenti prudenti la classe viene ricalcolata e quindi anche l’rc auto.

Il bonus/malus delle vostre assicurazioni auto/moto non è altro che questo sistema di sali e scendi nella classifica dei buoni guidatori che viene associato ad un coefficiente. Se infatti non commette sinistri nell’anno della sottoscrizione dell’assicurazione sarete premiati scendendo alla classe inferiore, mentre se avete un incidente la vostra classe salirà di due punti,

Per evitare di incorrere in questo peggioramento della vostra fedina da conducente potrete però rimborsare quanto pagato dall’assicurazione per l’incidente provocato.

L’emendamento di Lega e Cinque Stelle e la legge Bersani

La modifica del meccanismo di assegnazione delle classi di merito delle assicurazioni auto/moto è stata rivista nel 2007 con la Legge Bersani. Il Governo in quel caso stabilì una modica del Codice delle Assicurazioni permettendo l’ereditarietà della classe di merito.

La norma Bersani sull’rc auto differisce dalla proposta di modifica sfumata perché nella legge 40/2007 viene consentito l’estensione della classe di merito ma tra lo stesso tipo di veicoli (quindi auto/auto o moto/moto) ma solo sulle stipule delle prime polizze e da persone fisiche.

Nell’emendamento proposto dal governo gialloverde invece l’ereditarietà delle classi sarebbe stata possibile anche tra mezzi di diversa natura e sarebbe stata estesa anche ai rinnovi e non solo su nuove polizze. Niente di fatto però e nel giro di poche ore gli automobilisti e i motociclisti hanno dovuto rinunciare al possibile risparmio sui premi delle proprie polizze.