Carte di pagamento: le carte conto sono le più convenienti, ma con le prepagate si riducono i costi fissi

La nuova indagine dell'Osservatorio di SOStariffe.it si concentra sulle carte di pagamento e, in particolare, sulle differenze in termini di costi e commissioni tra le varie tipologie di carte. Lo studio ha preso in considerazione le carte conto con IBAN, le carte prepagate e le carte di credito, sia a rate che a saldo, con l'obiettivo di individuare la migliore carta di pagamento da affiancare al conto corrente ed alla relativa carta di debito.  Ecco i risultati dello studio:

Carte di pagamento: le carte conto sono le più convenienti, ma con le prepagate si riducono i costi fissi

Lo studio dell’Osservatorio SOStariffe.it ha analizzato costi, commissioni e caratteristiche delle varie carte di pagamento a disposizione degli utenti. Chi ha un conto corrente e preferisce non utilizzare la carta di debito ad esso collegata ha a sua disposizione quattro diverse opzioni per scegliere una carta di pagamento: le carte conto con IBAN, le carte prepagate e le carte di credito a rate o a saldo.

L’indagine ha analizzato i costi di queste quattro tipologie di carte di pagamento andando a confrontarli con i risultati ottenuti dalla precedente rilevazione (risalente al 2019). Tra gli elementi emersi dallo studio c’è la particolare convenienza delle carte conto per quanto riguarda il prelievo e delle carte prepagate per quanto riguarda i costi fissi. Da notare, invece, che le carte di credito si confermano la soluzione giusta per i clienti più esigenti. I dati dell’indagine sono stati raccolti con lo strumento di confronto carte di SOStariffe.it.

Costi fissi: le prepagate sono le più economiche

Lo studio ha, come prima cosa, analizzato i costi fissi delle carte di pagamento. In questa categoria rientra sia il costo di mantenimento, ovvero il canone mensile/trimestrale/annuale richiesto dall’istituto, che il costo di emissione di una carta. Secondo i dati emersi dall’indagine, le carte prepagate presentano un costo di emissione una tantum di 5,84 euro (+5% rispetto al 2019) ed un canone mensile medio di appena 0,45 euro (-26%).

Molto diverso, invece, è il dato per le carte conto con IBAN. In questo caso, il canone mensile medio è di 4,37 euro (-16%) mentre il costo di emissione medio è di appena 1,07 euro. Per le carte di credito si registrano, come prevedibile, costi più elevati per il mantenimento. Una carta di credito a rate, in media, presenta un contributo di emissione di 3,07 euro (-7%) ed un canone mensile di 4,19 euro (+4%). Una carta di credito a saldo, invece, prevede un contributo di attivazione di 1,54 euro (-40%) ed un canone mensile di 6,67 euro, risultando così l’opzione più costosa nel lungo periodo tra le quattro considerate.

Prelievi e pagamenti: con le carte conto si risparmia all’ATM

Per valutare con precisione i costi effettivi di una carta di pagamento è necessario analizzare anche le commissioni applicate al prelievo di contante ed ai pagamenti al POS. Per quanto riguarda il prelievo, sono le carte conto con IBAN a rivelarsi le soluzioni più economiche tra quelle analizzate. In particolare, con queste carte è prevista una commissione media che va da 0,27 (prelievo all’ATM della propria banca) a 0,67 euro (prelievo all’ATM di un’altra banca in area euro).

Prelevare con una carta prepagata, invece, comporta costi decisamente più elevati e può, quindi, diventare un’operazione sconveniente nel tempo rispetto a quanto registrato con una carta conto. In questo caso, infatti, viene applicata una commissione media di 0,68 euro per il prelievo eseguito presso la propria banca (in crescita del +58% rispetto alla precedente rilevazione). Per il prelievo all’ATM di un’altra banca, invece, la commissione media richiesta è di 1,81 euro (-4%), un dato decisamente più elevato rispetto a quello rilevato per le carte conto.

Anche per quanto riguarda il prelievo, le carte di credito si rivelano essere più costose. In questo caso, tale operazione, nota anche come “anticipo di contante”, è soggetta ad una commissione percentuale e non ad una commissione fissa e indipendente dall’importo. La commissione applicata all’importo prelevato va da 3,28% al 3,342% per le carte di credito a rate e dal 3,37% al 3,55% per le carte di credito a saldo. Tali dati sono praticamente in linea con quelli registrati nell’analisi del 2019.

Di fatto, prelevare con una carta di credito può portare, soprattutto in caso di importi elevati, al pagamento di commissioni decisamente superiori rispetto a quelle applicate al prelievo con carta conto o con prepagata. La commissione è dovuta al fatto che l’importo prelevato non viene addebitato immediatamente sul saldo disponibile ma solo il mese successivo, per le carte a saldo, o nei mesi successivi, per le carte a rate.

L’indagine ha preso in considerazione anche il prelievo in valuta diversa dall’euro. Tale operazione, da tenere in considerazione soprattutto nel caso in cui si viaggi spesso all’estero, registra l’addebito di una commissione percentuale legata al tasso di conversione tra l’euro e la valuta in cui si effettua il prelievo. In media, conviene puntare sulle carte conto con IBAN che risultano le più convenienti con una commissione dello 0.72%.

Per quanto riguarda i pagamenti al POS, invece, le quattro carte analizzate si comportano sostanzialmente in modo identico. Le banche, infatti, non addebitano commissioni sulle transazioni al POS eseguite in euro. Di conseguenza, per la scelta della carta più adatta alle proprie esigenze, tale operazione risulta essere praticamente ininfluente.

I limiti di utilizzo delle carte: prelievo giornaliero e plafond

Per un quadro completo sulle caratteristiche e la convenienza delle carte di pagamento è necessario considerare altri parametri. Uno di questi è il massimale di prelievo giornaliero che può rappresentare un’indicazione utile per gli utenti che preferiscono effettuare prelievi all’ATM di importi elevati. Sono le carte di credito a saldo a registrare il dato maggiore con un valore medio di 607 euro mentre le carte conto sono in fondo alla classifica con un dato medio di 445 euro. Da notare che il prelievo massimo giornaliero non ha subito sostanziali modifiche rispetto allo scorso anno.

Differenze sostanziali, invece, riguardano il plafond, ovvero il limite di utilizzo di una carta. Le carte di credito hanno un plafond mensile che può essere incrementato su richiesta del cliente e in base ad una valutazione da parte dell’istituto. Il plafond medio è molto alto per le carte di credito a saldo con un valore medio di 23 mila euro (-11%). Più basso, invece, è il plafond medio delle carte di credito a rate che si fermano a 2,639 euro (-74%).

Per le carte conto con IBAN e le prepagate, invece, il plafond coincide con il saldo disponibile. Queste carte hanno generalmente un limite massimo per il saldo che risulta essere, in media, pari a 19 mila euro (-19%) per le carte conto e 5.875 euro per le prepagate (-48%).

Quale carta scegliere? Per ogni utente c’è una scelta giusta

L’indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it conferma come ogni tipologia di carta di pagamento presenti caratteristiche ben precise, rivelandosi essere la soluzione più adatta per un determinato target di clienti. Come evidente dai risultati dello studio, infatti, le carte conto con IBAN risultano le più convenienti per quanto riguarda il prelievo di contanti, con commissioni generalmente ridotte (e spesso nulle) sia se l’operazione viene eseguita all’ATM della propria banca che se, invece, il prelievo avviene presso un altro ATM.

Le prepagate, invece, sono ideali per i pagamenti (sia online che al POS). Questo tipo di carte presenta costi ridottissimi per l’emissione e il mantenimento mentre le commissioni per il prelievo sono generalmente più elevate ed il plafond limitato. Chi ha bisogno di una carta di pagamento esclusivamente per pagare al POS potrà, quindi, valutare la convenienza delle prepagate, ideali per questo tipo di operazioni ma più costose per un utilizzo più completo.

Le carte di credito, invece, rappresentano la scelta giusta per i clienti più esigenti. Il plafond più elevato consente di gestire con maggiore libertà le spese anche se il prelievo di contanti risulta essere particolarmente sconveniente. Con le carte di credito a rate, inoltre, c’è la possibilità di ammortizzare le spese per un periodo di tempo più lungo. Da notare che molti istituti offrono vantaggi aggiuntivi ai clienti che attivano una carta di credito (coperture assicurative, servizi accessori etc).