Quali sono gli incentivi disponibili a settembre 2023 per rottamare la propria auto inquinante e acquistarne una “amica” dell’ambiente? A questa domanda rispondono gli esperti di SOStariffe.it, che scattano una fotografia dell’andamento dell’Ecobonus automotive, la misura promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con uno stanziamento di 630 milioni di euro nel 2023 per incoraggiare il rinnovo del parco auto circolante.
Prima di passare sotto la lente d’ingrandimento i fondi ancora a disposizione, è bene ricordare che gli automobilisti o i centauri in procinto di beneficiare degli sconti dell’Ecobonus possono confrontare le migliori polizze auto e moto grazie al comparatore di SOStariffe.it per assicurazioni auto e moto, accessibile direttamente cliccando sul pulsante qui sotto:
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Bonus rottamazione: gli incentivi disponibili a Settembre 2023
L’Ecobonus automotive è un contributo per l’acquisto di veicoli non inquinanti e vale per:
- auto elettriche, ibride e a motore termico con un livello di emissioni fino a 135 gr/km di CO2;
- motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici di Classe di omologazione uguale o superiore a Euro 5;
- veicoli commerciali elettrici.
L’agevolazione si traduce in uno sconto in fattura praticato dal concessionario all’acquisto del nuovo veicolo. Tale sconto (prenotato sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it) aumenta qualora l’acquisto sia preceduto dalla rottamazione della propria vettura. Ecco perché questa misura è comunemente chiamata “bonus rottamazione auto”. In tabella, sono illustrati gli sconti a disposizione nel caso di acquisto di un’automobile con o senza rottamazione.
Lo sconto in fattura è applicato sia alle persone fisiche sia giuridiche che intendano acquistare veicoli non inquinanti, destinati al trasporto di persone o merci. I titolari di partita IVA sono annoverati tra le persone giuridiche.
Per quanto riguarda la situazione dei fondi, è bene chiarire che i 150 milioni di risorse messe a disposizione per le auto ibride o benzina e gasolio a basse emissioni sono ormai esauriti, mentre sono ancora ampiamente disponibili i fondi per l’acquisto di auto elettriche e plug-in.
In particolare, secondo i dati pubblicati sul sito Ecobonus del Mimit, le quattro ruote che possono ancora essere acquistate a settembre 2023 sono:
- autoveicoli ibridi plug-in (con emissioni tra 21 e 60 grammi di CO₂ per chilometro) – le risorse a disposizione superano i 206 milioni di euro su uno stanziamento iniziale di 235 milioni;
- auto elettriche (con emissioni da 0 a 20 grammi di CO₂ per chilometro) – resta una dotazione da 133 milioni di euro, su un totale finanziato di 190 milioni;
- veicoli commerciali elettrici N₁ e N₂ (veicoli commerciali destinati al trasporto di merci): 14 milioni di euro ancora a disposizione sui 15 inizialmente stanziati.
Veicoli commerciali: crescono le immatricolazioni nei mesi estivi
Secondo dati UNRAE (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), a luglio e agosto le immatricolazioni di veicoli commerciali hanno registrato un vero e proprio boom, con un +29,2% a luglio (16.487 unità contro le 12.762 di luglio 2022) e +36,9% ad agosto (11.025 veicoli immatricolati rispetto a 8.055 di agosto 2022). I primi otto mesi del 2023, inoltre, chiudono a +13,5% con 122.632 immatricolazioni al confronto con le 108.027 del periodo gennaio-agosto 2022.
“Nonostante la spinta estiva del mercato, il parco circolante dei veicoli commerciali continua però ad essere composto in buona parte da mezzi vecchi e insicuri, con oltre il 40% dei 4,3 milioni di veicoli circolanti al 30 giugno, secondo le stime UNRAE, ante Euro 4 quindi con più di 17 anni di età. In parallelo si riscontra il ‘congelamento’ delle richieste di incentivo, con il fondo disponibile che a pochi mesi dalla fine dell’anno presenta ancora un avanzo del 94%”, rimarca il presidente dell’UNRAE, Michele Crisci.
Per favorire il rinnovo del parco veicoli, l’UNRAE invoca una revisione dello schema incentivi che si fonda su:
- eliminazione dell’obbligo di rottamazione per l’acquisto di veicoli elettrici;
- estensione ad alimentazioni diverse dall’elettrico (compreso il diesel), a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa;
- estensione alle società di noleggio.
Mentre l’UNRAE invoca una revisione degli incentivi, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha recentemente aperto all’ipotesi di una riforma degli incentivi per il rinnovo del parco circolante anche per le auto private. “Nel quadro dell’accordo nel tavolo automotive – ha detto il ministro rispondendo a un question time alla Camera – è nostra intenzione aumentare gli incentivi per consentire a chi ne ha davvero bisogno, cioè ai possessori di auto Euro 0, 1, 2 e 3, di poter migliorare il parco circolante”.
Secondo Urso, inoltre, “la revisione degli incentivi deve, da una parte, favorire il passaggio a veicoli più sostenibili ambientalmente rispetto a quelli attualmente circolanti, dall’altra, incentivare la produzione nazionale, perché il consuntivo degli incentivi sinora fatti negli anni precedenti ci testimonia che l’80 per cento degli incentivi è andato ad auto prodotte all’estero e importate in Italia“.