Da 28 giorni si torna a 30
Oltre al danno la beffa, verrebbe da dire. Dopo la campagna Agcom che ha obbligato gli operatori della telefonia mobile e non solo a tornare alle bollette con fatturazione mensile, invece che da 4 settimane, gli utenti si troveranno non solo a pagare la stessa cifra, ma anche a rischiare di avere un po’ di meno. Certo, ci sarà maggiore chiarezza nel calcolare i costi effettivi, ma la famigerata “tredicesima” delle bollette della telefonia di fatto rimarrà, semplicemente spalmata su dodici mesi.
La nuova fatturazione
Come funziona la nuova fatturazione, in vigore da aprile 2018? Semplicemente, la tariffazione avverrà ogni mese e non più ogni 28 giorni. Come succedeva una volta, insomma, prima che gli operatori trovassero il sistema per inserire nel contratto un pagamento (ritenuto indebito) in più. Un cambiamento che deriva dall’approvazione del decreto 148/2017 del 16 ottobre (convertito nella legge 172/2017 il 4 dicembre, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il giorno successivo), con il quale si prevede «la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi, ad esclusione di quelli promozionali a carattere temporaneo di durata inferiore a un mese e non rinnovabile, su base mensile o di multipli del mese».
Confronta le offerte TIM »
Attenzione: si tratta di una cosa ben diversa rispetto alla bolletta mensile, quindi non significa che nelle nostre case – o nelle nostre caselle di posta elettronica – ci troveremo ogni mese l’importo da pagare: anzi, nessun operatore ha ancora comunicato un’eventuale variazione in questo senso. In altre parole, se la bolletta vi arrivava a fine mese o con cadenza superiore, continuerà ad arrivare allo stesso ritmo.
Cambiano anche le soglie?
Gli operatori, costretti a passare da 13 a 12 rinnovi all’anno, hanno messo in pratica la più scontata delle mosse: l’aumento del canone singolo. TIM e Vodafone non hanno esitato ad annunciare un incremento della bolletta dell’8,6%, in modo da lasciare sostanzialmente invariato l’importo annuale. In altre parole, chi prima spendeva 10 euro ogni 28 giorni oggi ne spenderà circa 10,9 al mese, e alla fine dell’anno per lui non sarà cambiato nulla.
O quasi nulla. Perché le soglie diventano mensili, non soltanto la fatturazione: quindi il rischio è quello di ricevere ulteriori minuti di conversazione o GB di traffico dati ogni 30 giorni e non più ogni 28. Fortunatamente TIM ha già annunciato che anche la fornitura verrà aumentata della stessa percentuale: vedremo a breve come si comporteranno gli altri operatori.