Assegno unico Marzo 2023: quando arriva?

L’INPS pagherà l’assegno unico universale tra la seconda e la terza settimana di marzo 2023. Il sostegno economico sarà potenziato per il primo figlio e per le famiglie numerose. Le novità in arrivo su SOStariffe.it, insieme alle migliori offerte dei conti correnti per l’accredito dell’aiuto alla natalità e genitorialità.

In 30 secondi

Ecco quando sarà pagato a marzo 2023 dall'INPS l'assegno unico universale, il sostegno economico per famiglie con figli:
  1. L'Istituto di previdenza lo verserà tra la seconda e la terza settimana di marzo 2023
  2. La misura sarà potenziata e rivalutata con una serie di aumenti per il primo figlio, le famiglie numerose e l'adeguamento all'inflazione
  3. Con il comparatore per conti correnti di SOStariffe.it, le migliori offerte per farsi accreditare l'assegno unico
Assegno unico Marzo 2023: quando arriva?

Quando sarà pagato l’assegno unico universale a marzo 2023? A meno di sorprese dell’ultim’ora, l’INPS dovrebbe pagare l’assegno unico universale tra la seconda e la terza settimana dimarzo 2023. In dettaglio, l’Istituto di previdenza verserà, con relative rivalutazioni e potenziamenti, la misura di sostegno economico alla natalità e alla genitorialità:

  • tra la seconda e la terza settimana del mese, se la domanda è stata presentata entro febbraio 2022;
  • oppure entro fine mese se la domanda è stata inoltrata da marzo 2022.

C’è poi da sottolineare che il rinnovo dell’assegno unico dal 2023 è automatico per tutti, di conseguenza non è necessario fare una nuova domanda. Ma, occorre ricordare, che c’era tempo fino al 28 febbraio 2023 per aggiornare l’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente), calcolando l’importo dell’assegno unico sulla base della propria posizione reddituale ed economica. In alternativa, si percepirà l’importo minimo. Comunque, le famiglie “ritardatarie” avranno tempo fino al 30 giugno 2023 per aggiornare il proprio ISEE e ricevere gli arretrati.

Da ultimo, va osservato che l’INPS versa l’importo dell’assegno unico sul conto corrente indicato sulla domanda presenta. Tuttavia, chi percepisce già il Reddito di cittadinanza non ha l’obbligo di presentare alcuna richiesta aggiuntiva per ricevere l’assegno unico universale 2023.

Assegno unico: potenziato con la manovra 2023

ASSEGNO UNICO: LE TRE PRINCIPALI NOVITA’
1 50% di aumento per il primo figlio fino ad un anno indipendentemente dall’ISEE
2 50% di incremento per ognifiglio da 1 a 3 anni per famiglie con 3 o più figli e ISEE fino a 40mila euro
3 Cresce a 150 euro la maggiorazione mensile forfettaria per i nuclei familiari con più di 4 figli

Con la manovra di Bilancio 2023, il governo Meloni ha varato una serie di novità per potenziare l’assegno unico universale. Cambiamenti che scatteranno da marzo 2023: 

  • incremento del 50% per il primo figlio fino ad un anno indipendentemente dall’ISEE;
  • maggiorazione del 50% riconosciuta anche per ogni figlio tra 1 e 3 anni per i nuclei familiari con 3 o più figli e il cui ISEE non superi i 40mila euro;
  • la maggiorazione mensile forfettaria sale a 150 euro per i nuclei familiari numerosi (con più di 4 figli);
  • l’assegno diventa strutturale per i figli con disabilità; 
  • il congedo parentale sale dal 30% all’80% per un mese aggiuntivo fino al sesto anno d’età e potrà essere usato in via alternativa anche dai papà.

L’INPS, inoltre, ha reso noto che la maggiorazione per l’assegno unico universale per i figli a carico erogata alle famiglie nelle quali entrambi i genitori lavorano è estesa anche a quelle nelle quali uno dei genitori viene a mancare per un anno dal decesso. 

Su indicazione dell’esecutivo Meloni, l’INPS ha previsto anche una rivalutazione dell’assegno unico universale per adeguarlo al costo della vita, parametrandolo all’indice dell’inflazione calcolato sulle indicazioni fornite dall’ISTAT. Stando alle prime stime, la rivalutazione potrebbe essere di circa l’8 per cento.

Sull’assegno unico, ha detto la ministra per la Famiglia, Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, “la scelta è ricaduta nel sostegno alle famiglie nei primi anni di vita del bambino e nell’implementazione della quota forfettaria dell’assegno con quattro e più figli che è stata prevista in modo strutturale a decorrere già da marzo. Abbiamo voluto sanare un trattamento poco equo nei confronti delle famiglie numerose che sono quelle che sicuramente dalla formulazione dell’assegno così come è stata fatta hanno avuto meno”. 

Ha aggiunto ancora la ministra Roccella: “Come è noto abbiamo aumentato l’assegno per quanto riguarda il primo anno di vita del bambino e dal terzo figlio in più. L’obiettivo finale sarebbe quello di sganciare completamente, se possibile, l’assegno unico dall’ISEE e farne davvero un assegno universale. Lavorando a step cercheremo di incrementare l’assegno allungando le varie fasce d’età e cercando di risolvere le varie criticità emerse durante la convocazione dell’Osservatorio sull’assegno unico“.

Assegno unico: Inps, da marzo a dicembre 2022 erogati 12,9 miliardi

In una nota, l’INPS ha comunicato che, da marzo a dicembre 2022, ha erogato 12,9 miliardi di euro per l’assegno unico alle famiglie italiane con riferimento a 9,6 milioni di figli. Sempre l’Istituto nazionale di previdenza ha precisato che, sempre nello stesso periodo dello scorso anno, la spesa relativa ai nuclei non percettori di RDC (Reddito di cittadinanza) è risultata pari a 12,3 miliardi di euro, in riferimento a una platea di circa 5,7 milioni di richiedenti e 9,1 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità, mentre gli importi medi mensili sono stati pari a 233 euro per richiedente e a 146 euro per figlio. 

Inoltre, l’INPS ha evidenziato che, sempre da marzo a dicembre 2022, i nuclei percettori di RDC con almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono stati 498 mila, con riferimento a circa 845 mila figli a carico, di cui circa 464 mila appartenenti in via esclusiva a nuclei percettori di RDC. 

Conti correnti: le migliori proposte di marzo 2023

Come accennato sopra, all’atto della presentazione della domanda dell’assegno unico universale, l’INPS chiede anche di indicare un conto corrente sul quale accreditare il sostegno economico in aiuto alla natalità e genitorialità. 

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